SAN GIOVANNI INCARICO (FR) - Castello Succorte
Adenolfo I detto Megalù, fu il secondo gastaldo di Capua, centro principale da cui dipendeva San Giovanni; egli fu l’artefice della costruzione del castello, che doveva servire a difendere la popolazione dalle continue incursioni e devastazione dei Saraceni, che nel corso delle loro incursioni in tutta Europa non si limitarono certamente alle zone costiere ma penetrarono a fondo nell’interno anche del nostro paese. All'inizio del X secolo, mentre il paese era sotto il dominio feudale di Atenolfo II di Gaeta, sul colle sorgeva una piccola chiesa dedicata a San Maurizio, ma questa venne chiusa al culto in seguito all'abbandono. Successivamente il paese passò sotto la podestà di Riccardo dell'Aquila. Con le invasioni saracene, avvenute durante il secolo XI, sulla sommità del colle vi fu stabilita una vedetta per avvisare in tempo la popolazione di eventuali minacce imminenti. Fu allora che nella chiesa, sorta inizialmente in onore di San Maurizio, vi fu collocata una statua della Madonna, chiamata appunto Madonna della Guardia perché fungesse da guardiana dalle invasioni al piccolo paese. A partire dal XVI secolo entrò a far parte dei possedimenti della casa Farnese per passare nel secolo XVIII nell'amministrazione degli Stati mediceo farnesiani. Fino all'Unità d'Italia rimase sotto la giurisdizione del Regno delle Due Sicilie, nella regione denominata "Terra di Lavoro". Sulla piazza principale del paese infatti, si può ammirare la fontana cosiddetta "borbonica", fatta erigere da Ferdinando IV di Borbone, come attesta l'iscrizione posta su di essa. Inoltre al confine con il comune di Falvaterra, sono ancora visibili i cippi confinanti che delimitivano il territorio dello Stato Pontificio da quello del Regno di Napoli. Altri link per approfondire: http://www.comunesangiovanniincarico.fr.it/default.asp?pag=3&sez=3,
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/San_Giovanni_Incarico, http://www.tesoridellazio.it/tesori/san-giovanni-incarico-fr-castello-di-succorte/,
Foto: sono entrambe prese da http://www.comunesangiovanniincarico.fr.it/default.asp?pag=4&sez=10
Adenolfo I detto Megalù, fu il secondo gastaldo di Capua, centro principale da cui dipendeva San Giovanni; egli fu l’artefice della costruzione del castello, che doveva servire a difendere la popolazione dalle continue incursioni e devastazione dei Saraceni, che nel corso delle loro incursioni in tutta Europa non si limitarono certamente alle zone costiere ma penetrarono a fondo nell’interno anche del nostro paese. All'inizio del X secolo, mentre il paese era sotto il dominio feudale di Atenolfo II di Gaeta, sul colle sorgeva una piccola chiesa dedicata a San Maurizio, ma questa venne chiusa al culto in seguito all'abbandono. Successivamente il paese passò sotto la podestà di Riccardo dell'Aquila. Con le invasioni saracene, avvenute durante il secolo XI, sulla sommità del colle vi fu stabilita una vedetta per avvisare in tempo la popolazione di eventuali minacce imminenti. Fu allora che nella chiesa, sorta inizialmente in onore di San Maurizio, vi fu collocata una statua della Madonna, chiamata appunto Madonna della Guardia perché fungesse da guardiana dalle invasioni al piccolo paese. A partire dal XVI secolo entrò a far parte dei possedimenti della casa Farnese per passare nel secolo XVIII nell'amministrazione degli Stati mediceo farnesiani. Fino all'Unità d'Italia rimase sotto la giurisdizione del Regno delle Due Sicilie, nella regione denominata "Terra di Lavoro". Sulla piazza principale del paese infatti, si può ammirare la fontana cosiddetta "borbonica", fatta erigere da Ferdinando IV di Borbone, come attesta l'iscrizione posta su di essa. Inoltre al confine con il comune di Falvaterra, sono ancora visibili i cippi confinanti che delimitivano il territorio dello Stato Pontificio da quello del Regno di Napoli. Altri link per approfondire: http://www.comunesangiovanniincarico.fr.it/default.asp?pag=3&sez=3,
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/San_Giovanni_Incarico, http://www.tesoridellazio.it/tesori/san-giovanni-incarico-fr-castello-di-succorte/,
Foto: sono entrambe prese da http://www.comunesangiovanniincarico.fr.it/default.asp?pag=4&sez=10
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