MIRABELLO MONFERRATO (AL) – Castello in località Baldesco
Il nome Mirabello deriva da mirus (posto elevato) ,
ber acqua, ello suffisso celtico, quindi posto elevato sulle acque. Con
tale nome i Celti, stanziati nella vicina valle Grana ( Grana in celtico
significa splendente) chiamarono il villaggio che essi avevano costruito,
probabilmente nel terzo secolo a.C. Nel corso dell'Alto Medio Evo, gli abitanti
di Mirabello furono sottomessi alla diocesi d'Asti prima e poi a quella di
Vercelli e di Casale. II passaggio devastante dei barbari provocò miseria e
desolazione sul primo insediamanto, la Ru, al quale erano stati aggregati nuovi
terreni. Arrivarono i Longobardi che lasciarono segni di buon governo e tracce
toponomastiche e anche cognomi di famiglie che esistono ancora oggi. Numerosi furono
gli avvicendamenti delle diverse famiglie di feudatari che regnarono su
Mirabello: primi, i Marchesi Del Bosco, Signori di Mirabello, un ramo degli
Alerami, che fecero cintare di spesse e alte mura il Recinto, l'altro sperone
sul territorio, e ne fecero il Recetto a difesa della gente e dei suoi poveri
beni. I marchesi del Bosco accrebbero il loro dominio con altri possedimenti
vicini, che tra eredità e permute varie erano arrivati, dopo vari passaggi, ai
signori di Bassignana. Ad essi seguirono prima gli amici di Federico
Barbarossa, poi i suoi avversari. Tra gli alleati dell' imperatore figurano i
marchesi di Occimiano, che fecero erigere alcuni castelli intorno ai loro
domini, tra cui quelli di Castelgrana e di Braida (Cascinetta), in territorio
mirabellese. Il paese si dichiarò neutrale nella guerra tra Alessandria e
Casale prima e tra Francesi e Spagnoli poi. La neutralità non fu però
garanzia di incolumità, come dimostrano i ripetuti saccheggi subiti dalla
popolazione ad opera spesso di entrambi i contendenti. Nel 1421 si estinse il
ramo degli Alerami e Mirabello divenne così feudo dei marchesi Dalla Valle di
Lu, che edificano il loro castello sulle fortificazioni del receptus (di cui
oggi nulla rimane). Vi tennero giurisdizione feudale i Gambera di Casale con
titolo comitale (1499), i Solaro (1661) ed i Montagnini di Trino. Con il
trattato di Utrecht (1713) il paese passò ai Savoia, ai quali ritornò anche
dopo la campagna napoleonica e di cui da allora in poi seguì le sorti. Due
documenti sono particolarmente importanti per la storia di Mirabello: il
Codice degli Statuti datato 25 aprile 1463 confermato dai Paleologi e dai
Gonzaga il Codice dei Catasti di Mirabello. Il castello in località
Baldesco conserva resti del fossato e dell'antica struttura quattrocentesca;
nelle cantine si trovano le antiche prigioni mentre all'interno vi è la Chiesa
di Santa Caterina, eretta nel 1675.
Fonti: http://www.ilmonferrato.info
(articolo di Alfredo Rota), http://www.casenelverde.eu,
http://www.monferrato.org/ita/risorse-turistiche/castelli-fortezze/castello-di-baldesco/462579e9d583b36e0ad04bc86cc2fdc1.pdf
Foto: da www.mondimedievali.net
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