venerdì 13 dicembre 2013

Il castello di venerdì 13 dicembre






CAGLIARI – Torre pisana dell’Elefante

E' la seconda torre medievale più alta della città, dopo la torre di San Pancrazio. L'edificio, uno dei monumenti più importanti di Cagliari, si trova nel quartiere Castello al fianco della chiesa di San Giuseppe ed è raggiungibile dalla via Santa Croce, dalla via Università e dal Cammino Nuovo. La visita al monumento consente di ammirare vasti panorami della città e del circondario. La torre venne costruita nel 1307, su ordine dei consoli pisani Giovanni De Vecchi e Giovanni Cinquini, dall'architetto sardo Giovanni Capula, che due anni prima aveva edificato la gemella torre di San Pancrazio. Progettò anche una terza torre, la torre del Leone, recentemente rinominata torre dell'Aquila, ed incorporata nel palazzo Boyl poiché venne gravemente danneggiata nel 1708 dai bombardamenti inglesi, nel 1717 dai cannoni spagnoli e infine nel 1793 dall'attacco da parte dei francesi durante il quale perse la sua parte superiore. Le torri dell’Elefante e di San Pancrazio furono lodate per la loro unicità, quando, nel 1535, Carlo V, il potente sovrano del Sacro Romano Impero, le annoverò tra le migliori opere militari dell’intera Europa. Nel 1328 venne chiuso il lato nord della torre dell'Elefante per creare abitazioni per funzionari e magazzini. Nel '600 e '700 vennero addossati alla costruzione nuovi edifici che nascosero in parte la sua imponenza. In epoca spagnola l'edificio venne utilizzato anche come carcere e alle sue porte venivano appese le teste mozzate dei prigionieri condannati a morte e decapitati nella vicina plazuela (attuale piazza Carlo Alberto), come monito alla popolazione che sarebbe stata inutile qualunque insurrezione. A tal proposito si ricorda che, nella seconda metà del XVII secolo (1668), la testa del marchese di Cea, implicato nell'omicidio del viceré Camarassa, vi rimase appesa per circa 17 anni. Nel 1906, ad opera dell'ingegnere Dionigi Scano, vi fu un restauro mirato a riportare la torre all'aspetto originario, soprattutto attraverso la liberazione del lato murato nel periodo aragonese. La torre serviva come baluardo difensivo per i numerosi attacchi genovesi e moreschi. Oltre a servire come difesa era ed è ancora, insieme alla torre di San Pancrazio, la porta principale per entrare a Castello. I tre lati esterni della torre furono costruiti con la Pietra Forte di Cagliari, un calcare bianco estratto dalle cave di Bonaria. Il quarto lato, invece, rivolto verso Castello, è aperto alla tipica maniera pisana e mostra i quattro piani costruiti su soppalchi in legno. La porta era ben difesa da numerosi sbarramenti, tre robusti portoni e due saracinesche. Invece per la difesa dall'alto una serie di mensole reggeva un'impalcatura fatta di legno. In altezza raggiunge 31 metri che, considerando anche il torrino, si elevano a 35. Invece dal lato di via Cammino Nuovo raggiunge fino ai 42 metri di altezza. Chi arriva dalla via Università o dal Cammino Nuovo può scorgere,(alla base della torre) vicino alla porta, una lapide ormai scarsamente leggibile, posta a fine costruzione, in cui è riportato quando e da chi la torre fu costruita. Ma grazie alla Guida di Cagliari del Canonico Spano (del 1856) ne abbiamo la trascrizione alle pagine 105 e 106: «Pisano Comuni omnia cum honore / Concedente Domino cedant et vigore / Et hoc opus maxime Turris Elefantis / Fundatum in nomine summi triunphantis / Sub annis currentibus Domini millenis / Quarte indictionis septem trecentenis / Dominis prudentibus Joanne Cinquina / Joanne Devecchis gratia divina / Castelli essentibus Castri Castellanis / Atque fidelissimis civibus Pisanis / Cuius fuit electus sagax operarius / Providus et sapiens Marcus Caldolarius / Atque sibi deditus fuit Oddo Notarius / Ubaldus compositor horum ritimarius / Et Capula Ioannes fuit caput magister / Numquam suis operibus inventus sinixter» ("mai nelle opere sue trovato incapace"). Più in alto si notano diversi stemmi dei castellani pisani di Cagliari oltre a quello della città e, su una mensola che sporge dal muro, la piccola scultura raffigurante un elefante (scelto in quanto era uno dei simboli usati da Pisa) forse coeva alla torre.
Fonti: http://it.wikipedia.org, http://www.cagliariturismo.it, http://www.areasardinia.com, http://www.comune.cagliari.it/portale/it/scheda_sito.wp?contentId=SIT481, http://www.cagliaricentro.it
Foto: una cartolina della mia collezione e un particolare della torre preso da www.tripcagliari.it

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