CAGLIARI – Torre pisana dell’Elefante
E' la seconda torre medievale più alta della città, dopo la torre di San
Pancrazio. L'edificio, uno dei monumenti più importanti di Cagliari, si trova
nel quartiere Castello al fianco della chiesa di San Giuseppe ed è
raggiungibile dalla via Santa Croce, dalla via Università e dal Cammino Nuovo.
La visita al monumento consente di ammirare vasti panorami della città e del circondario.
La torre venne costruita nel 1307, su ordine dei consoli pisani Giovanni De
Vecchi e Giovanni Cinquini, dall'architetto sardo Giovanni Capula, che due anni
prima aveva edificato la gemella torre di San Pancrazio. Progettò anche una
terza torre, la torre del Leone, recentemente rinominata torre dell'Aquila, ed
incorporata nel palazzo Boyl poiché venne gravemente danneggiata nel 1708 dai
bombardamenti inglesi, nel 1717 dai cannoni spagnoli e infine nel 1793
dall'attacco da parte dei francesi durante il quale perse la sua parte
superiore. Le torri dell’Elefante e di San Pancrazio furono lodate per la loro
unicità, quando, nel 1535, Carlo V, il potente sovrano del Sacro Romano Impero,
le annoverò tra le migliori opere militari dell’intera Europa. Nel 1328 venne
chiuso il lato nord della torre dell'Elefante per creare abitazioni per
funzionari e magazzini. Nel '600 e '700 vennero addossati alla costruzione
nuovi edifici che nascosero in parte la sua imponenza. In epoca spagnola
l'edificio venne utilizzato anche come carcere e alle sue porte venivano appese
le teste mozzate dei prigionieri condannati a morte e decapitati nella vicina
plazuela
(attuale piazza Carlo Alberto), come monito alla popolazione che sarebbe stata
inutile qualunque insurrezione. A tal proposito si ricorda che, nella seconda
metà del XVII secolo (1668), la testa del marchese di Cea, implicato
nell'omicidio del viceré Camarassa, vi rimase appesa per circa 17 anni. Nel 1906,
ad opera dell'ingegnere Dionigi Scano, vi fu un restauro mirato a riportare la
torre all'aspetto originario, soprattutto attraverso la liberazione del lato
murato nel periodo aragonese. La torre serviva come baluardo difensivo per i
numerosi attacchi genovesi e moreschi. Oltre a servire come difesa era ed è
ancora, insieme alla torre di San Pancrazio, la porta principale per entrare a Castello.
I tre lati esterni della torre furono costruiti con la Pietra Forte di
Cagliari, un calcare bianco estratto dalle cave di Bonaria. Il quarto lato,
invece, rivolto verso Castello, è aperto alla tipica maniera pisana e mostra i
quattro piani costruiti su soppalchi in legno. La porta era ben difesa da
numerosi sbarramenti, tre robusti portoni e due saracinesche. Invece per la
difesa dall'alto una serie di mensole reggeva un'impalcatura fatta di legno. In
altezza raggiunge 31 metri che, considerando anche il torrino, si elevano a 35.
Invece dal lato di via Cammino Nuovo raggiunge fino ai 42 metri di altezza. Chi
arriva dalla via Università o dal Cammino Nuovo può scorgere,(alla base della
torre) vicino alla porta, una lapide ormai scarsamente leggibile, posta a fine
costruzione, in cui è riportato quando e da chi la torre fu costruita. Ma
grazie alla
Guida di Cagliari del Canonico Spano (del 1856) ne abbiamo
la trascrizione alle pagine 105 e 106: «Pisano Comuni omnia cum honore /
Concedente Domino cedant et vigore / Et hoc opus maxime Turris Elefantis /
Fundatum in nomine summi triunphantis / Sub annis currentibus Domini millenis /
Quarte indictionis septem trecentenis / Dominis prudentibus Joanne Cinquina /
Joanne Devecchis gratia divina / Castelli essentibus Castri Castellanis / Atque
fidelissimis civibus Pisanis / Cuius fuit electus sagax operarius / Providus et
sapiens Marcus Caldolarius / Atque sibi deditus fuit Oddo Notarius / Ubaldus
compositor horum ritimarius / Et Capula Ioannes fuit caput magister / Numquam
suis operibus inventus sinixter» ("mai nelle opere sue trovato
incapace"). Più in alto si notano diversi stemmi dei castellani pisani di
Cagliari oltre a quello della città e, su una mensola che sporge dal muro, la
piccola scultura raffigurante un elefante (scelto in quanto era uno dei simboli
usati da Pisa) forse coeva alla torre.
Fonti:
http://it.wikipedia.org,
http://www.cagliariturismo.it,
http://www.areasardinia.com,
http://www.comune.cagliari.it/portale/it/scheda_sito.wp?contentId=SIT481,
http://www.cagliaricentro.it
Foto: una cartolina della mia collezione e un particolare
della torre preso da www.tripcagliari.it
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