FERRARA - Delizia Estense di Fossadalbero
Situato lungo il fiume Po, a circa 15 chilometri da Ferrara, è un magnifico
castello che ha mantenuto nella sua struttura l'originale splendore dell' epoca.
Fu costruito, per ordine di Niccolò III Duca di Ferrara, dall' Architetto
Giovanni da Siena nel decennio dal 1424 al 1434, nello stesso periodo in sui si
costruì la “delizia” di Belriguardo. Luogo di caccia e di libagioni era, per i
Duchi d'Este, anche luogo di incontri galanti: qui Niccolò sorprese in amorosi
conversari la moglie Parisina con il figliastro Ugo, la cui fine fu tragica. Parisina
Malatesta, figlia di Andrea Malatesta di Cesena, aveva solo 14 anni quando
incontrò il trentacinquenne Niccolò III. Nonostante fosse la fanciulla di cui
si era invaghito il figlio Ugo, a dispetto di tutto e di tutti Niccolò III
decise di sposarla. Nel 1418, in aprile, vennero celebrate le nozze con grande
fasto e magnificenza. Fu lo stesso Niccolò che avvicinò i due amanti ponendo
Ugo a capo della scorta della moglie. Le chiacchiere di corte fomentate dalla
promessa sposa di Ugo, giunsero all'orecchio di Niccolò, che attraverso un foro
praticato nel soffitto della camera da letto di Parisina, scopri i due amanti. Imprigionati
e processati per adulterio, vennero condannati a morte e furono decapitati
nella notte del 21 Maggio 1425. Parisina deve la sua fama alle numerose
produzioni letterarie, da Byron a D'Annunzio (che scrisse una tragedia lirica
divenuta poi libretto, musicata da P.Mascagni), in quanto rappresenta l'ideale
dell'amor romantico: é una donna ingannata e tradita, succube del potere, e
vittima di un destino ineluttabile nel quale amore e morte vanno di concerto. Nel
1471 Borso d'Este, poco prima della sua morte, completò la costruzione dell'edificio
con aggiunte varie, trasformandolo in "delizia". Alfonso I d'Este
donò castello e tenuta a Vincenzo Mosti, suo consigliere, concedendogli nel
1527 anche il diritto di fregiarsi del cognome Estense. Nel 1700 passò per
eredità a Ercole Trotti. Nel 1826 vi nacque Tancredi Trotti Estense Mosti che
fu comandante dei Bersaglieri del Po nella guerra d'indipendenza; la sua
bandiera è ancora conservata nel castello, di cui promosse il restauro. Uomini
illustri lo frequentarono, come ad esempio Giorgio Byron che fu ospite
nell'aprile-maggio 1817. L'imponente struttura, arricchita su tre lati da
merlature guelfe, ha una distribuzione planimetrica rinascimentale ed è munita
di rivellini ed avancorpi. Nel centro della facciata sì eleva una massiccia
torre, pure merlata. A confermare il senso della grandiosità, oltre alla
cappella, contribuiscono le quarantaquattro stanze, con alcuni bei soffitti
anche a cassettoni, fra le quali spicca la spaziosa sala da pranzo (salone
degli scacchi) aperta sul fianco della villa con tre finestroni. Nel parco, già
di 30 ettari, c'era fino al 1938 un'enorme e secolare quercia che superava i 30
metri di altezza, chiamata la rovere di Parisina, che la tradizione vuole
essere stata piantata nel luogo dei convegni amorosi dalla pietà popolane.
Venne purtroppo abbattuta per consentire l'ampliamento di una strada e a sua
memoria è rimasto solamente l'arco sporgente verso la strada delle mura
periferiche. La prima apparizione di un campo da tennis in provincia fu proprio
qui, nel 1900, quando Tancredi Trotti Mosti ve ne fece costruire uno. Il
palazzo passò in seguito al marchese Giovanni Costabili, quindi ad altre
famiglie che ne curarono i restauri; attualmente è sede del Country Club.
Fonti: http://www.fossadalberogolf.it, http://www.ferraraterraeacqua.it,
http://old.castelloestense.it/delizie/ita/delizie/fossadalbero.html, http://www.masitorelloinfiera.it/pdf2011/12.pdf
Altri link da consultare:
http://www.robertaiotti.it/evento7.htm
Foto: da http://old.castelloestense.it e di Sguinguetta su http://www.panoramio.com
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