ASSORO (EN) – Castello Valguarnera
La planimetria del castello aveva un andamento poligonale
irregolare, modulato secondo le forme delle rocce situate alla sommità della
rupe (901 mt s.l.m.). Di esso rimane a vista quasi l’intero perimetro murario.
Il muro di sud-ovest, conservatosi per l’altezza di pochi metri, è realizzato
in pietrame calcareo in forme a grossa pezzatura legata con malta. I due muri
di nord-est e di nord-ovest realizzati con lo stesso materiale e sistema
costruttivo, ma con pietrame a pezzatura minuta, sono ancora visibili quasi per
l’intera altezza. Le mura terminano presso una torre piena a pianta circolare,
munite, sino pochi anni addietro, di beccatelli in pietra, quasi una prova
dell'influsso spagnolo della famiglia Valguarnera, che dovette intervenire sul
castello con opere di restauro. Una seconda muraglia è munita di finestre che
guardano verso valle. Un ambiente sotterraneo di passaggio è munito di scala a
chiocciola e altri ambienti, il tutto scavato nella roccia con volta a crociera.
Gli altri ambienti sembrano aver avuto la funzione di magazzini, anche a
giudicare dalla presenza di canalette di scolo delle acque. Di difficile
interpretazione sono lunghe serie di petroglifi lineari, tutti uguali. Il
castello doveva svilupparsi, nel suo complesso, oltre l’attuale parco urbano,
fino al centro abitato. Le notizie storiche del maniero sono rare, doveva
essere una fortificazione bizantina espugnata nel 939 dalla gualdana araba di
Chalil, il quale una volta guadagnato il sito forte vi ricostruì il castello e
modificò le forme delle muraglie. Il castello venne conquistato dai Normanni, e
passò, con un atto di vendita firmato da Ruggero II, al vescovo di Catania che
ne acquisì il diritto feudale. Progettato dallo stesso architetto che realizzò il
castello Ursino di Catania, pervenne poi a Scaloro I degli Umberti, parente del
Farinata di dantesca memoria, al quale venne confiscato nel 1340 e affidato al
Duca di Randazzo, Giovanni, fedele al partito catalano; nel 1347 l'Umberti
venne perdonato e rientrò in possesso del Castrum Asari, dove venne
ucciso in una battaglia del 1351. Nel 1364 Federico IV concesse il castello e
la terra a Matteo d'Aragona, che però morì lo stesso anno senza eredi. Nel 1366
il castello pervenne ad Antonio Moncada sino al 1397. In Sicilia fu sostituito
nella signoria di Assoro dai fratelli Vitale e Simone Valguarnera, la cui famiglia
(catalana e fedelissima alla casata aragonese) mantenne il controllo di Assoro fino
alla fine del feudalesimo. Abbandonato già nella prima età moderna e poi dato
in cava ai cittadini che ne deturparono l'andamento sino a renderne
difficilissima la comprensione degli apparati, è oggi inserito in un bel parco
urbano di nuovissima creazione che comprende tutta l'area alta del paese con i
resti delle fortificazioni e dell'antica acropoli. E' possibile trovare varie foto
del castello su: http://assoroweb.altervista.org/Album/Castello/album/index.html
Fonti: http://it.wikipedia.org,
scheda del Dott. Andrea Orlando su http://www.icastelli.it,
http://assoroweb.altervista.org,
http://www.comune.assoro.en.it, http://www.siciliasud.it
Nessun commento:
Posta un commento