MONTEGIORDANO (CS) – Castello
A Piano delle Rose (località Castello), che si trova sopra
la Marina di Montegiordano, sorge un castello seicentesco, costruito dai Pignone
del Carretto, come residenza invernale e di caccia. Il castello è dotato di
vasti locali, una volta adibiti a stalle e magazzini, disposti attorno ad un
bel cortile pavimentato a massicciata, con pozzo centrale. Una scala ed un
ampio arco a tutto sesto, danno accesso al piano superiore. Poco più a valle
del castello, sorge quella che una volta era la cappella gentilizia dedicata
alla Madonna del Carmine. Questa cappella, abbandonata perché fatiscente,
risale al principio del secolo scorso, e fu ricostruita in seguito allo
sbancamento di un'altra precedente, la quale ne sostituiva ancora un'altra. Le
diverse riedificazioni, dovute ai continui smottamenti del terreno, hanno
portato ad un trapianto topografico radicale per cui l'attuale Cappella del
Carmine è stata posta molto più a nord del castello. Nella località Piano delle
Rose, alcuni studiosi, ritengono fossero presenti sia il monastero di S. Anania
sia il castello di Petra Ceci, nominati in una carta del 1015 relativa ai possessi
della chiesa di S. Pietro di Brahalla, presso Oriolo: in tale documento Nicone,
monaco e il figlio Ursulo, turmarca di Oriolo, donano a Luca, egumeno di S.
Anania, il suddetto castello, perché, in caso di incursioni degli Infedeli
(incursioni saracene 916-1048), i monaci ed il popolo vi si possano ritirare.
Se così fosse, sul Piano delle Rose, già all'inizio dell'XI secolo, ci sarebbe
stato un abitato accentrato attorno ad un castello e a un monastero greco. Nella
sua Cronaca (scritta nel 1695), Giorgio Toscano, ricorda che in questa
località, vi era “un castello forte e munito di cui oggi non si riconoscono
altre vestigia in fuori di alcune mura dirute”. In un altro passo, egli
sostiene che il Castello della Marina, dove i Pignone solevano risiedere in
alcuni mesi dell'anno per deliziarsi nelle bellissime cacce di fiere selvatiche
“era quasi del tutto diruto, ma poi rifatto e ristaurato dai suoi Posteri”. Purtroppo,
il Toscano non dà datazioni, ma, da quel che scrive si evince chiaramente che
il castello, esistente all'epoca sua, era stato ricostruito dai Pignone sui
ruderi di uno precedente. Fino alla fine degli anni ‘40 il castello è stato
abitato dalla famiglia Solano che lo ha acquistato insieme alla Tenuta nel
1898. Il fortilizio era adibito a centro dell’attività produttiva della
contrada, con il suo frantoio oleario, il mulino, le stalle, le ex-carceri
trasformate in magazzini per il grano. Durante il periodo di raccolta delle
olive e durante la mietitura ospitava i contadini e le loro famiglie,
come testimoniano i locali che si affacciano sul cortile interno, intorno al
bel pozzo seicentesco. Per approfondire
vi è un sito dedicato: http://www.tenutadelcastello.com
Foto: la prima scattata da me
qualche anno fa e la seconda dal sito http://www.scoprirealtojonio.it
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