VIPITENO (BZ) – Castel Tasso (o Schloss Reifenstein)
Risalente al XII secolo, è un suggestivo
esempio di fortezza medievale, considerato giustamente uno dei castelli più
belli di tutto l'Alto Adige. Posizionato in mezzo ad una palude bonificata
(Sterzinger Moos) a Campo di Trens, si erge su un dosso roccioso, a pochi
chilometri dal centro abitato, in posizione di controllo della vallata. Fu
menzionato per la prima volta in documenti scritti nel 1100 come feudo dei
Conti bavaresi Lechsgmünd, mentre dal 1100 la rocca fu data ai Signori di
Stilfes. La torre rotonda costituisce il nucleo del castello e la sua prima
citazione in documenti ufficiali risale al 1240. Per duecento anni il maniero
fu sottoposto alla sovranità del Tirolo che nel corso degli anni lo diede in
feudo a diverse famiglie nobiliari. Nel 1405 la proprietà passo alla famiglia
dei Signori di Sabiona (Säben). In seguito all’estinzione della famiglia la
proprietà passò al Duca Sigismondo, il quale però nel 1470 vendette Castel
Tasso all’Ordine Teutonico, al quale è dovuto il suo aspetto attuale e gran
parte dell'arredamento tardogotico che ancora conserva. Dal 1813 divenne
proprietà dei Conti Thurn un Taxis di Ratisbona, cui ancora appartiene. Poichè
il castello non fu mai conquistato o devastato, ancora oggi è ben conservato ed
all’interno troviamo moltissimi oggetti e mobili di tempi passati. Della
struttura fa parte anche la piccola cappella di San Zeno, presso la quale sono
stati ritrovate bare di legno baiuvari risalenti al IV e VIII secolo, due delle
quali si possono vedere in una sala del castello, mentre le altre sono
conservate nel Museo archeologico dell’Alto Adige. La cappella è preceduta da
un eccezionale cancello di legno abilmente intagliato e traforato con raffinati
motivi geometrici. Il profondo fossato tra la parte antistante il castello e la
struttura principale è ancora oggi sormontato da uno storico ponte. All’interno
di Castel Tasso si possono visitare ben 10 stanze in quasi perfetto stato di
conservazione, tra cui spicca ad esempio la grande cucina duecentesca.
Impressionante è anche la vecchia torre d'abitazione ancora intatta con il
dormitorio per gli scudieri a scomparti che ha la forma di un grande cassone di
legno. Preziose testimonianze della ristrutturazione quattrocentesca sono la
splendida sala Verde, così chiamata per il colore della decorazione pittorica
che simula un rilievo. Alla fine del quattrocento risale anche la cosidetta “camera
del Capitolo” che conserva l'arredamento originale. Meritano una visita anche
il porticato, la prigione scavata nella roccia, la
“sala degli uomini” (dove il signore e gli armigeri si ritrovavano per mangiare
ma anche per fustigare i prigionieri alla colonna di legno che conserva ancora
tracce di tali torture), la “sala delle dame” (contenente vecchi e preziosi
arcolai e bauletti intarsiati). Un'antica leggenda narra che per porre fine
alla guerra che si trascinava da anni fra Castel Tasso e il vicino Castel
Pietra (Schloss Sprechenstein), posti l'uno di fronte all'altro sugli opposti
versanti della valle, venne deciso di affidare le sorti del conflitto ad un
duello di tiro con l'arco. I due signori impegnati nella sfida, saliti ciascuno
sulla torre del proprio castello, imbracciarono l'arco e scoccarono la freccia
fatale. Ma la loro abilità fu tale che le due frecce s'incontrarono a mezza
strada, cadendo entrambe nella vallata. Quanto accaduto venne interpretato come
un ammonimento divino a non continuare quella futile guerra che aveva arrecato
soltanto danni agli abitanti, ai campi e ai possedimenti dei due feudi.
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