giovedì 13 dicembre 2012

Il castello di giovedì 13 dicembre






VIPITENO (BZ) – Castel Tasso (o Schloss Reifenstein)

Risalente al XII secolo, è un suggestivo esempio di fortezza medievale, considerato giustamente uno dei castelli più belli di tutto l'Alto Adige. Posizionato in mezzo ad una palude bonificata (Sterzinger Moos) a Campo di Trens, si erge su un dosso roccioso, a pochi chilometri dal centro abitato, in posizione di controllo della vallata. Fu menzionato per la prima volta in documenti scritti nel 1100 come feudo dei Conti bavaresi Lechsgmünd, mentre dal 1100 la rocca fu data ai Signori di Stilfes. La torre rotonda costituisce il nucleo del castello e la sua prima citazione in documenti ufficiali risale al 1240. Per duecento anni il maniero fu sottoposto alla sovranità del Tirolo che nel corso degli anni lo diede in feudo a diverse famiglie nobiliari. Nel 1405 la proprietà passo alla famiglia dei Signori di Sabiona (Säben). In seguito all’estinzione della famiglia la proprietà passò al Duca Sigismondo, il quale però nel 1470 vendette Castel Tasso all’Ordine Teutonico, al quale è dovuto il suo aspetto attuale e gran parte dell'arredamento tardogotico che ancora conserva. Dal 1813 divenne proprietà dei Conti Thurn un Taxis di Ratisbona, cui ancora appartiene. Poichè il castello non fu mai conquistato o devastato, ancora oggi è ben conservato ed all’interno troviamo moltissimi oggetti e mobili di tempi passati. Della struttura fa parte anche la piccola cappella di San Zeno, presso la quale sono stati ritrovate bare di legno baiuvari risalenti al IV e VIII secolo, due delle quali si possono vedere in una sala del castello, mentre le altre sono conservate nel Museo archeologico dell’Alto Adige. La cappella è preceduta da un eccezionale cancello di legno abilmente intagliato e traforato con raffinati motivi geometrici. Il profondo fossato tra la parte antistante il castello e la struttura principale è ancora oggi sormontato da uno storico ponte. All’interno di Castel Tasso si possono visitare ben 10 stanze in quasi perfetto stato di conservazione, tra cui spicca ad esempio la grande cucina duecentesca. Impressionante è anche la vecchia torre d'abitazione ancora intatta con il dormitorio per gli scudieri a scomparti che ha la forma di un grande cassone di legno. Preziose testimonianze della ristrutturazione quattrocentesca sono la splendida sala Verde, così chiamata per il colore della decorazione pittorica che simula un rilievo. Alla fine del quattrocento risale anche la cosidetta “camera del Capitolo” che conserva l'arredamento originale. Meritano una visita anche il porticato, la prigione scavata nella roccia, la “sala degli uomini” (dove il signore e gli armigeri si ritrovavano per mangiare ma anche per fustigare i prigionieri alla colonna di legno che conserva ancora tracce di tali torture), la “sala delle dame” (contenente vecchi e preziosi arcolai e bauletti intarsiati). Un'antica leggenda narra che per porre fine alla guerra che si trascinava da anni fra Castel Tasso e il vicino Castel Pietra (Schloss Sprechenstein), posti l'uno di fronte all'altro sugli opposti versanti della valle, venne deciso di affidare le sorti del conflitto ad un duello di tiro con l'arco. I due signori impegnati nella sfida, saliti ciascuno sulla torre del proprio castello, imbracciarono l'arco e scoccarono la freccia fatale. Ma la loro abilità fu tale che le due frecce s'incontrarono a mezza strada, cadendo entrambe nella vallata. Quanto accaduto venne interpretato come un ammonimento divino a non continuare quella futile guerra che aveva arrecato soltanto danni agli abitanti, ai campi e ai possedimenti dei due feudi.


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