CAPRIATA D’ORBA (AL) – Torre del Castelvecchio
Gli imponenti ruderi della torre del "Castel Vecchio" sono i resti
di una fortificazione già esistente in epoca altomedievale, e sorta, con ogni
probabilità, prima del centro abitato. Capriata è infatti il punto di arrivo,
in vista del torrente Orba e della pianura, di quella catena di torri che,
partendo da Parodi, in linea quasi retta attraverso la torre del Gazzo (oggi S.
Cristoforo), Monte Colma, Albarola, proteggeva già in epoca carolingia ( se non
dai tempi bizantini) le valli dell'Orba e del Lemme dalle sgradite sorprese
provenienti dal mare (invasioni saracene) e dal nord, all'epoca dell'avanzata
longobarda. Del castello rimane comunque poco, a parte alcuni informi tratti di
muraglia, la torre (antico mastio), alta e quadrata, massicia anche come spessore
di muraglie che restringono di molto la canna, secondo una tipologia tutt'altro
che frequente nella zona. Oggi in precarie condizioni di conservazione, è di
proprietà comunale. Il borgo di Capriata fu possesso nel 1143 dei marchesi del
Bosco, di stirpe aleramica. Oggetto di mire espansionistiche del comune di
Alessandria, si diede a Genova nel 1218. Assediato e distrutto dagli
alessandrini nel 1228 (nell’occasione, gran parte del territorio venne
incendiato, il Castelvecchio demolito, gli abitanti trucidati e perfino i
cadaveri furono riesumati dalle tombe ed impiccati !!), tornò in mano genovese due
anni dopo. Risale al 1272 la costruzione delle mura di cinta, di cui ancora
oggi sono visibili i bastioni, e delle relative porte d’accesso al paese. Nel 1317
entrò a far parte del Ducato di Milano, poi fu di nuovo sotto il dominio di
Genova (1412) che nel 1418 lo cedette ai Marchesi del Monferrato. Devastato dai
francesi e poi dagli spagnoli durante la guerra di successione del Monferrato (1648),
fu annesso ai domini sabaudi nel 1708, passaggio ratificato dal trattato di
Utrecht nel 1713.
Intorno al 1860 Capriata
venne aggregata alla provincia di Alessandria e alla corte di Casale
Monferrato. In questi anni furono abbattute le tre porte d’accesso alla città,
così come era già avvenuto precedentemente per diversi tratti delle mura e per
il castello, al fine di recuperare materiale da costruzione per le abitazioni
civili.
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