MONTEMIGNAIO (AR) – Castello dei Conti Guidi
La sua origine è legata al passaggio nella zona dell'
antica via romana
che, da Firenze, attraverso
Pelago e il
Passo di Crocevecchia, inoltrandosi
nel versante meridionale dei
monti di Consuma e Secchieta,
si raccordava alla principale arteria casentinese dell'antichità che
conduceva ad Arezzo.
L'antico percorso era ancora molto usato durante il medioevo e questo generò lo
sviluppo del castello, sito in posizione dominante, al vertice di un
contrafforte a strapiombo
sulla valle del torrente Fiana.
Il primo documento ufficiale comprovante l'esistenza
dell'insediamento risale all'inizio del XII secolo. Esso attesta l'esistenza in
loco della Pieve di Santa Maria Assunta, essendo quest'ultima sotto la
giurisdizione della Diocesi di Fiesole, e di un castello eretto dai Conti
Guidi, attorno al quale si raccolse il nucleo originario di Montemignaio, conosciuto
anche come “
Castel
Leone” o semplicemente “
Castiglione”. I Conti Guidi
dominarono questo borgo sotto la diretta influenza dapprima dell'imperatore
Enrico VI e successivamente di Federico II. Il periodo della loro signoria si
protrasse fino a metà del XIV secolo, quando la popolazione, insofferente al
loro potere, organizzò una rivolta alleandosi alla comunità della vicina
località di Castel San Niccolò e ponendosi con essa sotto la protezione della
Repubblica di Firenze. Ne 1359 il Conte Galeotto Guidi fu costretto a stipulare
un atto di rinuncia dei suoi possedimenti che andarono così a formare la
podesteria della "Montagna Fiorentina". Tuttavia il periodo della
dominazione fiorentina non diede al borgo di Montemignaio i risultati economici
sperati e che ottennero invece altri centri limitrofi. Nonostante la località
si trovasse vicina a un importante asse viario, la sua economia non venne
incentivata nè durante il governo dei Granduchi de' Medici nè tanto meno
durante quello dei Duchi di Lorena. I resti della
cerchia muraria
del castello cingono ancora parzialmente il paese. A destra della porta di
accesso principale svetta ancora il
poderoso torrione che fungeva anche
da torre campanaria, a sinistra una
seconda torre, probabilmente in
origine gemella dell'altra, è oggi
notevolmente ridotta in altezza. Le
due torri sono unite da una
possente cortina muraria nella quale si apre la
bella porta ad arco a
tutto sesto che immette nel cuore del castello. Varcato
l'ingresso sulla sinistra si ergono maestosi i
resti del palazzo, residenza
dei Conti Guidi prima e del Podestà Fiorentino poi, e del
cassero,
di forma quadrata. Nelle cortine murarie si nota ancora la
forma murata
di quella che un tempo era la porta che conduceva nella
corte del Palagio.
Oggi per accedere allo splendido cortile, dotato al centro di un bel
pozzo,
occorre fare il giro esterno delle mura dalla destra della porta principale.
Subito dietro alla mole del cassero sorge ancora la primitiva
chiesetta del castello.
Dalle fondamenta murarie rimaste si puè rilevare che le mura del castello
avevano forma rettangolare e che ella rocca si accedeva da quattro porte. La
porta che ora immette nel castello è recente; fu aperta per comodità degli
abitanti che dimoravano dentro le mura. I fabbricati presenti all’interno della
cinta sono stati ristrutturati mantenendo intatte le caratteristiche delle
costruzioni medievali. Tutto l'insieme, piuttosto ben conservato, rappresenta
uno dei migliori esempi di
borgo medievale fortificato toscano di montagna.
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