venerdì 7 dicembre 2012

Il castello di venerdì 7 dicembre





MONTEMIGNAIO (AR) – Castello dei Conti Guidi

La sua origine è legata al passaggio nella zona dell'antica via romana che, da Firenze, attraverso Pelago e il Passo di Crocevecchia, inoltrandosi nel versante meridionale dei monti di Consuma e Secchieta, si raccordava alla principale arteria casentinese dell'antichità che conduceva ad Arezzo. L'antico percorso era ancora molto usato durante il medioevo e questo generò lo sviluppo del castello, sito in posizione dominante, al vertice di un contrafforte a strapiombo sulla valle del torrente Fiana. Il primo documento ufficiale comprovante l'esistenza dell'insediamento risale all'inizio del XII secolo. Esso attesta l'esistenza in loco della Pieve di Santa Maria Assunta, essendo quest'ultima sotto la giurisdizione della Diocesi di Fiesole, e di un castello eretto dai Conti Guidi, attorno al quale si raccolse il nucleo originario di Montemignaio, conosciuto  anche come “Castel Leone” o semplicemente “Castiglione”. I Conti Guidi dominarono questo borgo sotto la diretta influenza dapprima dell'imperatore Enrico VI e successivamente di Federico II. Il periodo della loro signoria si protrasse fino a metà del XIV secolo, quando la popolazione, insofferente al loro potere, organizzò una rivolta alleandosi alla comunità della vicina località di Castel San Niccolò e ponendosi con essa sotto la protezione della Repubblica di Firenze. Ne 1359 il Conte Galeotto Guidi fu costretto a stipulare un atto di rinuncia dei suoi possedimenti che andarono così a formare la podesteria della "Montagna Fiorentina". Tuttavia il periodo della dominazione fiorentina non diede al borgo di Montemignaio i risultati economici sperati e che ottennero invece altri centri limitrofi. Nonostante la località si trovasse vicina a un importante asse viario, la sua economia non venne incentivata nè durante il governo dei Granduchi de' Medici nè tanto meno durante quello dei Duchi di Lorena. I resti della cerchia muraria del castello cingono ancora parzialmente il paese. A destra della porta di accesso principale svetta ancora il poderoso torrione che fungeva anche da torre campanaria, a sinistra una seconda torre, probabilmente in origine gemella dell'altra, è oggi notevolmente ridotta in altezza. Le due torri sono unite da una possente cortina muraria nella quale si apre la bella porta ad arco a tutto sesto che immette nel cuore del castello. Varcato l'ingresso sulla sinistra si ergono maestosi i resti del palazzo, residenza dei Conti Guidi prima e del Podestà Fiorentino poi, e del cassero, di forma quadrata. Nelle cortine murarie si nota ancora la forma murata di quella che un tempo era la porta che conduceva nella corte del Palagio. Oggi per accedere allo splendido cortile, dotato al centro di un bel pozzo, occorre fare il giro esterno delle mura dalla destra della porta principale. Subito dietro alla mole del cassero sorge ancora la primitiva chiesetta del castello. Dalle fondamenta murarie rimaste si puè rilevare che le mura del castello avevano forma rettangolare e che ella rocca si accedeva da quattro porte. La porta che ora immette nel castello è recente; fu aperta per comodità degli abitanti che dimoravano dentro le mura. I fabbricati presenti all’interno della cinta sono stati ristrutturati mantenendo intatte le caratteristiche delle costruzioni medievali. Tutto l'insieme, piuttosto ben conservato, rappresenta uno dei migliori esempi di borgo medievale fortificato toscano di montagna.

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