MELISSA (KR) – Torre aragonese in frazione Torre Melissa
E' certamente tra le torri di avvistamento più spettacolari
e complesse della Calabria. Di forma circolare e ubicata sopra uno sperone
roccioso a picco sul mar Ionio, la torre aragonese presenta una netta
divergenza con le altre torri di avvistamento spagnole edificate nel corso del
XVI e XVII secolo a protezione delle coste dalle continue scorrerie piratesche
delle navi turche. In effetti il corpo centrale dell'edificio sembra essere
inserito in un complesso più grande che doveva funzionare come punto di difesa
autosufficiente e non come semplice torre di avvistamento. Ciò lo dimostra la
presenza, un tempo, di altre strutture, quali un magazzino deposito, una
chiesetta, una piccola torre a pianta quadra probabile alloggio dei soldati e
una vasca per la raccolta delle acque. Le proporzioni tra l'altezza ed il
diametro dell'edificio portano a considerarla più simile ad un piccolo castello
con guarnigione interna. Il corpo centrale a base tronco-conica è sostenuto da
sei possenti contrafforti che ne aumentano la stabilità e la presa sul terreno.
Sul lato mare un corpo di forma quadrangolare più avanzato venne aggiunto in
tempi successivi, già evidente in una stampa della seconda metà del XVIII
secolo dipinta dall’abate Saint-Non. La torre di Melissa si sviluppa su tre
livelli complessivi, separati tra loro da un cordolo. Il primo livello, il cui perimetro
esterno è costituito da muratura dello spessore medio di 2 mt., è costituito dal
piano terra, dove su di un cortile interno si affacciano piccole stanze,
adibite a magazzini. Al secondo livello, adibito a dimora dei signorotti locali
succedutisi nel possesso del maniero, si accede mediante una scala a cielo
aperto posta all’interno del patio. L'ultimo livello è costituito dal
coronamento, costituito da una terrazza con ampia visuale sul tratto di golfo
compreso tra Cirò e Crotone, un tratto di mare sempre solcato da navi veloci
che caratterizzavano gli scambi commerciali tra la Magna Grecia ed il bacino
più orientale del Mediterraneo, fino all’Egeo. Numerose le pagine che
raccontano le gesta di pirati turchi, come il Pascià Cicala, un rinnegato
“messinese” diventato capitano di una flotta turca, come “Occialì” di Le
Castella, che tentò di assediare Torre Melissa dopo i tentativi di sbarco
falliti a Isola Capo Rizzuto ed a Capo Colonna. Un’offensiva prontamente
respinta dalle truppe del Conte di Melissa, Giovan Battista Campitelli. Ai
Campitelli, senza discendenti diretti, successero i Pignatelli di Strongoli. Le
cronache raccontano che la tenacia dei Turchi vide capitolare questo territorio
nel 1803 allorquando, in un ultimo attacco, i turchi riuscirono a conquistare
la torre. Successivamente essa finì in mano ai Berlingieri, ricchi possidenti
terrieri, passati alla storia per i tragici eventi di Melissa del 1949, una
delle pagine più buie della storia della lotta contadina al latifondo. Attualmente
la torre è di proprietà del Comune che ne ha curato anche il meticoloso
restauro nonchè la sua valorizzazione. Oggi la torre ospita il piccolo Museo
della Civiltà Contadina che espone antichi strumenti ed utensili di varia
natura ed origine. L'edificio è anche sede di convegni e conferenze, nonchè
mostre d'arte ospitate nelle sale di rappresentanza, tra le più attive della
provincia di Crotone. Altre notizie si possono trovare al seguente link: http://www.maridelsud.com/CastelliCala/Melissa/Index.htm
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