CIVIDALE DEL FRIULI (UD) – Castello di Gronumbergo in
frazione Purgessimo
Sopra il monte di Purgessimo si staglia questa imponente costruzione, ben
visibile da lontano, per chi da Cividale del Friuli percorre la statale che
conduce alle Valli del Natisone e alla Slovenia. Il luogo era strategico già in
epoca romana, quando Cividale era stata eretta a municipio da Giulio Cesare e
nella valle del Natisone correva il confine romano. Si suppone infatti che
proprio sul monte Purgessimo vi fosse una postazione romana di vedetta e
controllo. Non abbiamo documenti o indicazioni per il tardo impero e per l’alto
medioevo di epoca longobarda e franca. Il castello di Gronumbergo lo ritroviamo
in epoca patriarcale, quando viene indicato per la prima volta su un documento
del 1160 con il nome di Grunenberg (dal germanico verde collina o monte,
suonerebbe come Monteverde). Il fortilizio era posto a controllo dell'antica
via risalente la valle verso San Pietro al Natisone ed era in comunicazione
visiva con il castello di Guspergo o Uruspergo posto sull'altro versante. Altro
documento ricorda che il castello era abitato nel 1267 da Jacopo Grounumberg,
discendente della famiglia che fece costruire il castello in epoca sconosciuta.
Probabilmente lo riattò o lo restaurò. Nel 1276 divenne proprietà di Giovanni
de Portis, membro della potente famiglia cividalese. Nel 1304 il castello subì
dei restauri promossi da Giovanni di Beraldino e Varmo e da Utussio De Portis.
Nel 1308, quando era abitato da Odorico de Portis, Enrico di Prampero, a
causa delle lotte patriarcali, riuscì ad introdursi con un inganno ed
incendiarlo, tanto che i nobili dovettero abbandonarlo calandosi con delle funi
dalle finestre. Nel 1314 venne restaurato da Federico de Portis. I de Portis,
fedeli al Patriarca, subirono la conquista del castello da parte del conte di
Gorizia nel 1317, grazie alla complicità del custode Weriand e di altri. Il
custode fu in seguito imprigionato con i complici e il 7 aprile di quell’anno
impiccato vicino alle mura di porta Brossana. Tra il 1380-86 il castello venne
ulteriormente rinf
orzato. Nel 1401, con la morte di
Nicolò de Portis, il castello di Gronumbergo passò alla figlia Adalmotta,
moglie di Acelino Formentini, signore di Cusano, che ne ereditò la proprietà. Alla
fine del XV secolo era in rovina, ma nei due secoli successivi risulta
residenza estiva dei Formentini sino al 1776. Durante l'Ottocento era proprietà
dei Remondini, una famiglia di stampatori di Bassano, e alla fine del secolo
risultava completamente in rovina. La zona dagli anni ’50 fu anche interessata
da alcuni lavori promossi dall’esercito in funzione di difesa, vista la
prossimità del confine con l’allora Jugoslavia. Il castello era formato dalla
domus residenziale di pianta rettangolare (metri 25 x 19) di cui rimangono le
strutture perimetrali con merlature. Nell'angolo sud-est esisteva una torre
parzialmente ricostituita che proteggeva il lato vulnerabile del complesso
castellano difeso anche da un ampio fossato scavato nella roccia. Sulla parete
ovest si apriva il portone d'ingresso di cui si conserva l'arco ribassato
ornato da un mascherone; in origine si poteva accedere solo tramite un ponte
levatoio di legno, dato che la soglia si trovava a oltre due metri di altezza
dal suolo. Ciò che rimane dell’edificio si erge ancora imponente immerso nella
fitta boscaglia. Su alcunee rocce su cui poggia il castello ci sono un paio di
incisioni con caratteri cirillici. L’interno della torre è disseminato di
pietre e arbusti. Sul castello si narrano diverse leggende. Alcune di queste
parlano di cunicoli sotterranei che giungevano a Cividale, altre invece narrano
di un tesoro sepolto nella fortezza. Altre notizie e curiosità al seguente
link: http://www.volipindarici.it/appunti/natisone/natisone03.htm
Fonti:
http://www.castellipatriarcali.it,
http://www.viaggioinfriuliveneziagiulia.it,
http://www.mappafriuli.com,
http://www.mondimedievali.net,
http://www.consorziocastelli.it/icastelli/udine/gronumbergo
Foto: da
http://www.iluoghidelcuore.it
e da
http://www.camminoaquileiese.it
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