domenica 13 ottobre 2013

Il castello di domenica 13 ottobre






CIVIDALE DEL FRIULI (UD) – Castello di Gronumbergo in frazione Purgessimo

Sopra il monte di Purgessimo si staglia questa imponente costruzione, ben visibile da lontano, per chi da Cividale del Friuli percorre la statale che conduce alle Valli del Natisone e alla Slovenia. Il luogo era strategico già in epoca romana, quando Cividale era stata eretta a municipio da Giulio Cesare e nella valle del Natisone correva il confine romano. Si suppone infatti che proprio sul monte Purgessimo vi fosse una postazione romana di vedetta e controllo. Non abbiamo documenti o indicazioni per il tardo impero e per l’alto medioevo di epoca longobarda e franca. Il castello di Gronumbergo lo ritroviamo in epoca patriarcale, quando viene indicato per la prima volta su un documento del 1160 con il nome di Grunenberg (dal germanico verde collina o monte, suonerebbe come Monteverde). Il fortilizio era posto a controllo dell'antica via risalente la valle verso San Pietro al Natisone ed era in comunicazione visiva con il castello di Guspergo o Uruspergo posto sull'altro versante. Altro documento ricorda che il castello era abitato nel 1267 da Jacopo Grounumberg, discendente della famiglia che fece costruire il castello in epoca sconosciuta. Probabilmente lo riattò o lo restaurò. Nel 1276 divenne proprietà di Giovanni de Portis, membro della potente famiglia cividalese. Nel 1304 il castello subì dei restauri promossi da Giovanni di Beraldino e Varmo e da Utussio De Portis. Nel 1308, quando era abitato da Odorico de Portis, Enrico di Prampero, a causa delle lotte patriarcali, riuscì ad introdursi con un inganno ed incendiarlo, tanto che i nobili dovettero abbandonarlo calandosi con delle funi dalle finestre. Nel 1314 venne restaurato da Federico de Portis. I de Portis, fedeli al Patriarca, subirono la conquista del castello da parte del conte di Gorizia nel 1317, grazie alla complicità del custode Weriand e di altri. Il custode fu in seguito imprigionato con i complici e il 7 aprile di quell’anno impiccato vicino alle mura di porta Brossana. Tra il 1380-86 il castello venne ulteriormente rinforzato. Nel 1401, con la morte di Nicolò de Portis, il castello di Gronumbergo passò alla figlia Adalmotta, moglie di Acelino Formentini, signore di Cusano, che ne ereditò la proprietà. Alla fine del XV secolo era in rovina, ma nei due secoli successivi risulta residenza estiva dei Formentini sino al 1776. Durante l'Ottocento era proprietà dei Remondini, una famiglia di stampatori di Bassano, e alla fine del secolo risultava completamente in rovina. La zona dagli anni ’50 fu anche interessata da alcuni lavori promossi dall’esercito in funzione di difesa, vista la prossimità del confine con l’allora Jugoslavia. Il castello era formato dalla domus residenziale di pianta rettangolare (metri 25 x 19) di cui rimangono le strutture perimetrali con merlature. Nell'angolo sud-est esisteva una torre parzialmente ricostituita che proteggeva il lato vulnerabile del complesso castellano difeso anche da un ampio fossato scavato nella roccia. Sulla parete ovest si apriva il portone d'ingresso di cui si conserva l'arco ribassato ornato da un mascherone; in origine si poteva accedere solo tramite un ponte levatoio di legno, dato che la soglia si trovava a oltre due metri di altezza dal suolo. Ciò che rimane dell’edificio si erge ancora imponente immerso nella fitta boscaglia. Su alcunee rocce su cui poggia il castello ci sono un paio di incisioni con caratteri cirillici. L’interno della torre è disseminato di pietre e arbusti. Sul castello si narrano diverse leggende. Alcune di queste parlano di cunicoli sotterranei che giungevano a Cividale, altre invece narrano di un tesoro sepolto nella fortezza. Altre notizie e curiosità al seguente link: http://www.volipindarici.it/appunti/natisone/natisone03.htm
Fonti: http://www.castellipatriarcali.it, http://www.viaggioinfriuliveneziagiulia.it, http://www.mappafriuli.com, http://www.mondimedievali.net, http://www.consorziocastelli.it/icastelli/udine/gronumbergo
Foto: da http://www.iluoghidelcuore.it e da http://www.camminoaquileiese.it

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