domenica 6 ottobre 2013

Il castello di domenica 6 ottobre





NOVA SIRI (MT) – Torre Bollita in frazione Nova Siri Marina

“Castum boletum", "Boleto", "Veleta", "Bollita", sono stati i vari toponimi con i quali, attraverso i secoli, è stata identificata l'attuale Nova Siri. Documenti antichi e testi storici hanno ampiamente scritto della opulenta Siritide, una colonia fondata dai profughi di Troia intorno all'ottavo secolo a.c. e quindi conquistata dai greci della Colofonia nella seconda metà del V secolo a.c. La Siritide, che prendeva il nome dal fiume Siri ( attuale Sinni ), era una regione che si estendeva dal fiume Ferro che scorre nelle vicinanze di Roseto Capo Spulico fino alla riva sinistra del fiume Basento. La capitale era Siris ubicata sulla foce del Siri. La fertilità e la laboriosità degli abitanti fecero della Siritide una terra "amena e ospitale" tanto da suscitare le invidie delle colonie limitrofe di Sibari, Metaponto le quali, alleatesi con Crotone, invasero la Siritide e distrussero la capitale Siris. Gli scampati cercarono riparo sulle alture vicino ed un gruppo di costoro si fermò su di un colle ove sorgeva una necropoli sirita, i conquistatori romani denominarono il colle "Castrum boletum" cioè "accampamento fortificato" e lo usarono come fortilizio. La bisantinizzazione dell'Italia meridionale ha lasciato le sue impronte anche a Nova Siri particolarmente nel castello, del tutto simile ad un "Kastrum" ossia una masseria fortificata di chiara fattura bizantina. Nei registri della Cancelleria angioina "Bullite" volgarizzazione di Boletum, risulta feudo di tal Giovanni di Monforte, nel 1269 di Dryvone di Belvedere e nel 1310 è presente anche un clero. La rifeudalizzazione spagnola assegnò Boleto ad un capitano d'armi di Ferdinando il Cattolico, Pedro Sandoval de Castro. E' da notare che Boleto rientrava entro i confini calabresi e vi rimase fino al 1816 anno in cui venne assegnato alla Basilicata. Il nome dei de Castro è rimasto famoso nella storia della letteratura per l'estro poetico del figlio Diego, il cui nome è legato a quello della poetessa di Favale ( Valsinni ) Isabella Morra ambedue uccisi per una presunta relazione amorosa. Nel 1872 con decreto di Vittorio Emanuele II, Bollita viene cambiato in Nova Siri. In prossimità del lungomare si trova la Torre Bollita, costruita per volere del vice re di Napoli Pietro di Toledo nel 1520, detta anche torre “cavallara” in quanto ospitava le guardie regie a cavallo che, all’avvistamento delle navi dei pirati turchi, correvano ad avvisare i contadini nelle campagne affinchè trovassero rifugio nel vicino bosco, o nella stessa torre. Torre Bollita era detta anche Torre di Ferro per lo spessore dei suoi muri, e per le difese che offriva (i finestrini ovali sotto il tetto erano usate come feritoie per sparare sugli assalitori. Oggi la costruzione è di proprietà della famiglia Battifarano, impegnata con la sua azienda agricola nella produzione di vini, come riportato nel seguente sito web: http://www.cerrolongo.it



Foto: tratta dal sito http://www.comune.novasiri.mt.it

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