CAMAIORE (LU) – Castello di Rotaio
In posizione dominante lungo la via Sarzanese, sul tracciato dell'antica via
Francigena, tra le colline coltivate a vite e ulivo, Rotaio gode di un fascino
straordinario. La sua posizione privilegiata dovette attirare gli interessi di
Lucca che, tra i secoli XII e XIII, era impegnata nelle guerre con Pisa per il
controllo delle zone litoranee. Proprio il comune lucchese commissionò, nel
1223, la costruzione del castello di Rotaio. La sua spessa cinta muraria a
pianta triangolare ha un perimetro di circa 300 metri e un'altezza di 5. Sulla
porta d'accesso si trova una torre di forma rettangolare che sporge all'esterno
delle mura. Dopo aver debellato definitivamente il regime feudale in Versilia,
Lucca si preoccupò di fortificare nuove aree e rendere maggiormente efficienti
i castelli dove risiedevano i cattani della Versilia. In questo contesto, Lucca
avviò, nel 1223, la costruzione del nuovo castello di Rotaio con lo scopo di
frenare l'avanzata pisana. Ai piedi del monte venne costruita anche una torre
di avvistamento. Il Castello del Rotaio viene ricordato nei libri di storia
come teatro della sconfitta che
Enrico VII di Lussemburgo (da Dante
chiamato Arrigo), conte di Lussemburgo, re di Germania dal 1303, re dei Romani
e imperatore del Sacro Romano Impero dal 1312, rimediò nei suoi paraggi. Tra il
1315 e il 1324, il castello passò nelle mani dei Pisani che lo fortificarono
ulteriormente, finché Castruccio Castracani, signore di Lucca, non se ne
impossessò nuovamente. Ma i Pisani continuarono a far valere i loro diritti sul
castello anche dopo la morte di Castruccio e lo riottennero nel 1342. Rotaio
ritornò a Lucca, insieme con Pietrasanta e la sua vicaria, nel 1369, quando
l'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo IV del Lussemburgo li liberò dal
dominio pisano. Nel 1437 venne conquistato dai Fiorentini ma restituito a
Lucca dopo il trattato di pace del 1441. Occupato da Pietrasanta nel 1524 fu
consegnato ancora a Lucca a cui rimase fino al 1594. Il castello è noto
soprattutto per la leggenda di un
fantasma, quello del
Duca di Groningen il
quale, nel tentativo di accompagnare Enrico di Fiandra,
imperatore di Costantinopoli, tra i cunicoli che collegavano Rotaio al
vicino castello duecentesco di Monteggiori, rimase vittima di una frana e
qui morì. A quanto riporta la leggenda popolare, si tratta di un fantasma che
si manifesta solo nelle notti di luna piena. Questa leggenda è solo una delle
tante che hanno costituito la cultura popolare delle Apuane, purtroppo oggi
dimenticate, svanite come lo stesso fantasma. L’edificio oggi purtroppo
non è visitabile
in quanto privato e non raggiungibile data la presenza di numerosi cartelli
posti alla via che lo collega che ne indicano la proprietà privata e il divieto
di accesso alla strada.
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