OVINDOLI (AQ) - Castello di San Potito
di di Don Mario Del Turco su http://www.ovindoli.terremarsicane.it
Era stato piazzato, a nido d'aquila, sulla cresta di uno
scoglio pedemontano del massiccio asfaltico, oggi detto Pizzo di Ovindoli a sud
dell'Altopiano delle Rocche, sul versante del lago Fucino, a 1181 metri sul
livello del mare. Sorgeva all'estremità dello scoglione seguendone l'andamento,
sul lato Nord del muro di cinta esterno. A pianta poligonale, senza torrette
agli angoli, con altre due cinture murarie interne, era una tipica costruzione
feudale dell'Alto Medioevo costituita dal Mastio, con funzione di difesa e
abitazione o residenza non abituale del feudatario. Non faceva parte, almeno in
origine, di un sistema difensivo territoriale. Era uno dei pochi castelli in
muratura dell'epoca, tanto da prendere il nome proprio di
"Castellum", perchè capace di stabilità e durata. Nell'anno 1074,
"Castellum Sancti Potiti" era proprietà di Nerino del fu Bonomo e di
suo cugino Bonomo di Erimanno, feudatari di stirpe longobarda. Passato nel 1079
completamente in possesso dell'Abbazia di S. Maria di Farfa, con l'annessa
chiesa intitolata a San Potito, alla fine del secolo XI diveniva parte
integrante e, nello stesso tempo, rocca di un Castello recinto, costruito ai
suoi piedi, sul pendio occidentale del colle Antonino. Il 25 febbraio 1115,
nella Bolla di Pasquale II al Vescovo dei Marsi Berardo e il 31 maggio 1188,
nella Bolla di Clemente III al Vescovo dei Marsi, Eliano, era denominato ancora
"Castellum", leggendosi nella prima: "Ecclesiam... Sancti
Potiti, Sancti Nicolai in Castello". Il 5 ottobre 1273, chiamato
"Sanctus Potitus", veniva riconsegnato da Re Carlo I D'Angio' al
Conte Ruggero I de Celano dei Gran Conti dei Marsi, reintegrati della Contea,
dopo cinquanta anni dallo spogliamento da parte di Federìco II di Svevia. Nel
1279 veniva denominato "Castrum Sancti Potitil', avendo ormai perso il
toponimo proprio di "Castellum" ma comunque rimanendo un centro più
fortificato di altri centri abitati. L'antico maniero a lungo sfidò il tempo e
forse le incurie dei vari possessori della Contea di Celano. Non potè resistere
allo sconcio e lento diroccamento da parte degli uomini nati alla sua ombra
dopo l'anno 1806, epoca della istituzione dei Comuni. Fornì allora, a buon
mercato, pietre e grossi conci per le fondazioni e le cantonate di nuove case
edificate, per oltre due secoli, ai piedi del Colle di San Potito, lungo la
nuova strada carrabile provinciale. Divenne, per così dire, l'emblematico
sfaldamento del sistema feudale. In tempi più recenti, il terremoto avvenuto
nella Marsica il 13 gennaio 1915 ha dato forse l'ultimo strattone al Castello,
rendendolo facile preda di una lenta, ma inesorabile erosione da parte degli
agenti atmosferici.
Foto: da www.mondimedievali.net
e di Giovanni Lattanzi su http://foto.inabruzzo.it
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