martedì 1 ottobre 2013

Il castello di martedì 1 ottobre






MONDAINO (RN) – Rocca Malatesta

Di forte impatto, visibile dal fondovalle con la sua imponenza di un tempo, è la Rocca Malatestiana, pregevole architettura del XIV secolo. Da una bolla di papa Sisto IV si legge che la costruzione del forte fu opera dei mondainesi. Nel 1289 Mondaino, assieme a Santarcangelo, Saludecio, Meleto e Montepettorino, si ribellò al comune di Rimini e passò dalla parte dei Malatesta. Così il castello divenne un importante baluardo nello scacchiere difensivo malatestiano, proprio al confine con i territori degli acerrimi nemici Montefeltro. Attorno al 1330 venne costruita la rocca, o meglio il palatium, data la sua funzione sia difensiva che residenziale. Poi, in seguito a lotte intestine, il castello passò in mano a Ferrantino, che lo tenne fino al 1348. In quegli anni iniziarono le guerre e gli assedi al castello. Mondaino ne subì ben sette, tra il 1331 e il 1517, da parte della Chiesa, dei Malatesta stessi e delle truppe feltresche, riuscendo quasi sempre a resistere e a respingere gli assalitori. Proprio per questo Francesco Sforza, duca di Milano, lo riteneva inespugnabile e Federico da Montefeltro lo definì "Luogo forte et importante, che a nessun patto può essere conquistato". Con la signoria di Sigismondo Malatesta il castello venne ingrandito e fortificato tramite la costruzione di 13 torrioni poligonali, per contrastare proprio il "nemico" Federico da Montefeltro. Sigismondo inoltre la dotò di una elegante merlatura ghibellina. Ma anche questo non bastò a salvare il lungo domino malatestiano che terminò con la dura sconfitta patita da Sigismondo nel 1462 contro l'esercito pontificio e feltresco. Da quel momendo Mondaino passò sotto l'autorità ecclesiastica, che durò per diversi secoli, interrotta solo per brevi periodi da quella di Cesare Borgia, del principe di Macedonia e dei Medici di Firenze. Durante il periodo malatestiano, Mondaino divenne sede privilegiata anche per importanti incontri diplomatici, tanto da essere  ricordato come il "paese dei patti". In particolare i Malatesta e i Montefeltro si incontrarono due volte per siglare paci più o meno brevi. La prima nel 1389 tra Carlo Malatesta e il conte Antonio da Montefeltro, e la seconda il 29 novembre 1459, quando Sigismondo Pandolfo e il duca Federico si trovarono, per un incontro amichevole, nel convento di Monteformosino. Vi sono due elementi caratteristici nella fortificazione: la splendida terrazza, posta nel suo punto più alto, dalla quale si domina tutta la Romagna, il litorale pesarese e il Montefeltro, mentre nel suo punto più basso i passaggi e condotti segreti, scavati nel tufo, sotto il maschio e pronti per essere utilizzati in caso di assedio come cisterne o in caso di disfatta come sicura via di fuga. Tali camminamenti sotterranei sono stati scoperti nel 1987. Alla Rocca è legata anche la figura del poeta mantovano Giovanni Muzzarelli, amico dell'Ariosto e del Bembo, che fu governatore della rocca dal 1509 al 1514 per volere di papa Leone X. Tra le sue opere principali si ricordano le Rime e l'Amorosa Opra, dedicata ad Elisabetta Gonzaga duchessa di Urbino. Durò poco il suo governo, poichè vittima di un misterioso assassinio, durante un agguato, e poi "buttato nel fosso insieme con la mula e il garzone". La Rocca fa da sfondo a tutte le manifestazioni che si svolgono in paese; la principale è il "Palio de lo Daino", rievocazione rinascimentale tra le più importanti, apprezzate e visitate del panorama locale e nazionale che si tiene a cavallo del ferragosto di ogni anno. La manifestazione rievoca la pace firmata da Sigismondo Malatesta e Federico da Montefeltro nel 1459. All’interno della rocca si possono ammirare, oggi, la Madonna del Latte, bell’affresco (XV sec.) di Bernardino Dolci di Castel Durante. Attualmente l'edificio è sede del municipio e del Museo Paleontologico, allestito fin dal 1981, che espone un campionario dei fossili di fauna e flora rinvenuti nel territorio di Mondaino, risalenti alla fine del Miocene (circa 5 milioni di anni fa). I fossili di Mondaino sono celebri per la varietà dei pesci, appartenenti a 21 specie diverse, e per rari resti di uccelli. Attraverso la lettura del Grande Libro dell'Evoluzione Terrestre, il visitatore riscopre la natura intima di queste terre di Romagna e gli sconvolgimenti che ne mutarono la fisionomia nel periodo miocenico (da 26 milioni a circa 5 milioni di anni fa).


Le foto sono due cartoline della mia collezione

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