SAINT RHEMY EN BOSSES (AO) – Castello di Bosses
Costruito intorno al 1400, è una delle attrattive storiche del Comune e
sorge vicino alla Chiesa di Saint Léonard. Il Castello di Bosses, appartenuto
all'omonima famiglia fin dal XII secolo, è un'armoniosa costruzione, la cui
attuale conformazione risale al XV secolo. La sua solida struttura monoblocco, tipica
delle prime caseforti valdostane, è a tre piani e poggia su di una pianta
rettangolare. La facciata principale presenta una serie di finestre a crociera
e due doppie catene di immorsatura predisposte forse per ampliamenti mai
realizzati. Il lato nord conserva una vasta apertura tamponata che suggerisce
un possibile uso agricolo. La famiglia Bosses (
de Bocha), che aveva
ricevuto in feudo queste terre dalla famiglia dei signori di Quart, sul finire
del Duecento entrò in contrasto coi conti di Savoia e dopo alcune contese nel 1288
Giacomino di Bosses venne costretto a divenire vassallo dei Savoia, consegnando
loro il castello ed il feudo di Bosses. La costrizione al vassallaggio portò
una decina di anni dopo la famiglia a cercare di ribellarsi ai conti di Savoia.
Ciò comportò l’emissione da parte del Balivo di Aosta di un'ordinanza secondo
la quale le truppe sabaude avrebbero dovuto radere al suolo la torre
d'avvistamento del castello, le cui pietre si possono ancora oggi notare nella
parte est del complesso. Tale parziale abbattimento rientra nel quadro delle
punizioni inflitte ai vassalli più riottosi, non sempre rispettosi delle
disposizioni di Duchi e Conti. Dopo ulteriori conflitti, nel 1320 Tommaso di
Bosses decise di cedere al conte Amedeo V di Savoia tutti i propri possedimenti
e i diritti sul pedaggio nel feudo. Sul finire del Quattrocento la famiglia
Bosses riuscì a riscattare la proprietà dai Savoia e ricostruì il castello
nelle forme attuali. La famiglia ne rimase proprietaria sino al 1742 quando lo
stabile venne venduto ai Savin. All'estinzione di quest'ultima casata nel 1861,
la proprietà passò ai Massea (sino al XX secolo) e poi ai Gallone che nel 1984
la cedettero alla Regione Valle d'Aosta. Sotto il patrocinio della Regione, nel
1998 l’edificio del castello è stato sottoposto a massicci lavori di
ristrutturazione realizzati nel quadro del progetto di cooperazione
transfrontaliera Interreg II Italia -Svizzera, volto a promuovere e sviluppare
strategie comuni di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio naturale e
storico -culturale dell’area del Gran San Bernardo. Tale progetto ha consentito
inoltre di allestire al suo interno un centro di documentazione, alcuni
spazi espositivi per la realizzazione di mostre tematiche e alcuni punti per
l’informazione e l’accoglienza turistica. L’allestimento degli interni, degli
arredi, del sistema informatico e audiovisivo ha completato l’intervento di
recupero, che destina il castello a sede e a centro di riferimento per le
diverse attività di promozione e informazione dell’area.
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