MESSINA – Forte Gonzaga
Sorge sulla cima del Colle del Tirone (o Monte Piselli, a circa 160 mt. sul
livello del mare) e fu fatto costruire intorno al 1540, dal condottiero Don
Ferrante Gonzaga, Vicerè di Sicilia, nell'ambito dell'articolato programma di
rinnovamento delle fortificazioni delle principali città del Regno di Sicilia,
ordinato dall’Imperatore Carlo V d’Asburgo dopo la visita alla città nel 1535, avvenuta
con grandi festeggiamenti, di ritorno dalla conquista di Tunisi e La Goulette.
La progettazione della fortezza è attribuita all’architetto militare bergamasco
Antonio Ferramolino che introdusse in Sicilia i sistemi di difesa che già
venivano usati nel nord Italia, collegati all'uso di nuovi strumenti di guerra.
Egli concepì insieme ai suoi collaboratori (tra cui quasi certamente lo
scienziato messinese Francesco Maurolico) un edificio sobrio ma poderoso, a
sagoma bassa con una forte scarpata; la forma vagamente stellata, costruita su
due assi di diversa lunghezza, orientati più o meno in direzione sud-nord ed
est-ovest, propone due fronti molto allungati - quasi due prospetti principali
- caratterizzati verso il mare da un bastione romboidale fortemente autonomo e,
verso valle, da un baluardo triangolare ad angolo quasi retto. Ai lati si
innestano altri due baluardi per ogni fronte, spiccatamente protesi verso
i pendii laterali della collina, in forte pendenza, con spigoli rivestiti di
blocchi di calcare. Il perimetro del forte è circondato da fossati. Il forte,
posto in posizione di ampia visuale sulla città e lo stretto, aveva il compito
di avamposto verso l'interno per ostacolare attacchi da terra, attraverso i monti
Peloritani. Fu coinvolto in episodi bellici ed attacchi durante i secoli
successivi: nel 1718 fu espugnato dalle truppe spagnole del generale Spinola e,
durante i moti del 1848, fu preso facilmente dal popolo in rivolta. Durante il
secondo conflitto mondiale fu sede del comando MVNS Milmart che coordinava
le attività delle tante batterie di artiglieri erette per la difesa attiva
della città. Il forte è rimasto sostanzialmente integro, resistendo anche ai diversi
sismi che hanno interessato Messina. Furono eseguiti modesti interventi nel
'700, nell'800 e durante la seconda guerra mondiale, il più rilevante dei quali
vide la costruzione di pilastri a sostegno dei baluardi insieme ad altre
piccole aggiunte quali due balconi settecenteschi che si aprono nel baluardo. Utilizzato
dall'Esercito Italiano fino al 1973, oggi è di proprietà comunale,
purtroppo chiuso al pubblico e in attesa di valorizzazione. La porta architravata
è quella originale, molto semplice, priva di qualsiasi decorazione. Sopra di
essa si nota una finestra con architrave a semicerchio, postazioni di fucileria
rinforzano la porta ai lati; nella parte alta vi sono
poi due fori circolari dai quali scorrevano le catene che azionavano il ponte
levatoio. All'interno si aprono ampie stanze, dal portale d'ingresso,
attraverso una stanza più piccola si accede, percorrendo uno stretto corridoio,
agli imbocchi di due gallerie strette e basse, con soffitti a botte, che si
diramano per tutto il perimetro delle mura e che, in alcuni punti, si allargano
tanto da formare delle stanze che venivano utilizzate come magazzini. Da una
scala interna posta al centro del corpo principale, si accede al primo piano e
al terrazzo. Le stanze del primo piano appaiono ampie con i soffitti a botte, due
sono situate nel lato est e si affacciano con balconi a mensole, un'altra,
situata a ovest, immette su un ripiano esterno dove una scalinata a larghi
gradoni conduce al terrazzo. Qui sorge una piccola cappella settecentesca a
navata unica con un prospetto assai rimaneggiato e nel quale sono visibili i
resti del portale originale ad arco sormontato da una finestra ovale alla cui
destra è posta una targa marmorea del 1753 in cui il Vicerè Laviefuille
avverte che la cappella non gode del diritto di asilo.
Dalla terrazza si gode un bellissimo panorama. Sul web ho trovato l’annuncio di
un appalto e dei conseguenti lavori per la realizzazione di un’impianto di
illuminazione sui bastioni del forte. Non ho però capito la data di tale avviso
e non ho idea di quale sia la situazione ad oggi.
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