venerdì 18 gennaio 2013

Il castello di sabato 19 gennaio






PIOMBINO (LI) – Castello Pisani-Medici

E’ la principale opera militare difensiva che resta nella città, posizionata sull'altura a sud-est protesa sul mare. Il castello segnava il limite della città su quel lato e vi si apriva una porta cittadina. La storia dell’edificio coincide e riflette la storia di Piombino. La sua forma attuale è infatti il risultato di più fasi costruttive, comprese tra il XIII e il XIX secolo. Un fortilizio venne originariamente edificato dai Pisani nel XIII secolo in un’antica area cimiteriale (come dimostrato dai recenti scavi) ed allora era chiamato "Cassero pisano", dalla solida mole quasi cubica. Quando alla fine del XIV secolo si formò, con Gherardo d’Appiano, lo Stato di Piombino, la città fu interessata da nuove opere di fortificazione che riguardarono anche il castello. Nella prima metà del Quattrocento, la precedente fortezza pisana fu raddoppiata in volume e trasformata in una più grande struttura difensiva, capace di contenere un maggior numero di armati. La fortificazione venne poi ritoccata da Leonardo da Vinci fra il 1502 ed il 1504 quando si occupò del riordinamento delle difese cittadine. L’ultima importante trasformazione avvenne con l’avvento delle armi da fuoco alla metà del XVI secolo, tra il 1552 e il 1557, quando, per volere di Cosimo I dei Medici, fu costruita una fortezza, progettata dall’architetto militare Giovanni Camerini. Il castello si trovò così all’interno di un ampio spazio delimitato da una cortina muraria provvista di quattro bastioni angolari. La realizzazione della fortezza comportò inoltre il raddoppio delle mura perimetrali del castello, il rialzamento della copertura e l’allestimento di nuovi solai e divisori interni. Da quel momento venne chiamato "Fortezza Medicea". Il complesso aveva compiti di avvistamento e funzione di baluardo a difesa della costa tirrenica, interessata dai traffici marittimi dovuti al commercio e al trasporto del ferro dall'isola d'Elba. In seguito, esso rimase un importante avamposto difensivo, utilizzato durante le varie occupazioni militari di Piombino tra il XVII e il XIX secolo. Ai semplici interventi di questo periodo risale la grande cisterna, riportata alla luce con gli scavi e valorizzata nel restauro. Dalla seconda metà dell’Ottocento fino al 1960 il Castello fu adibito a carcere: in relazione alla nuova funzione, nel 1888 e 1901 vennero costruite 28 celle. A testimonianza di questo periodo sono state conservate alcune celle del piano terreno e una parete di scritte e disegni dei detenuti al piano superiore. Il castello è stato restaurato e fatto oggetto di scavi archeologici tra il 1999 e il 2001. Elemento principale è la torre duecentesca a base quadrata, antica porta orientale della città, che oggi il visitatore può ammirare nella sua sorprendente imponenza. Oggi il castello ospita il “Museo del Castello e della Città di Piombino”, che ricostruisce la storia dell'edificio nel contesto delle vicende cittadine. Vi sono esposti alcuni degli oggetti del XIII secolo rinvenuti durante gli scavi: al pian terreno una serie di utensili come piatti, fibbie, brocche, lucerne, monete, placchette di armature, punte di freccia e proiettili di piombo; al secondo piano è illustrata la storia di Piombino durante la resistenza e nel XX secolo. Molte sono le suggestioni architettoniche realizzate in occasione dei lavori, che colpiscono anche il visitatore più distratto: come la spettacolare sala a tripla altezza, che si apre all’ingresso e attorno alla torre, e la terrazza panoramica, che offre una veduta d’eccezione sull’arcipelago toscano, sulla città e sul territorio interno.

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