PIETRAMELARA (CE) – Torre Normanna e Palazzo Ducale
Fondata da Landolfo ed Adenolfo, principi longobardi, nel
primo medioevo, fu successivamente possesso dei Normanni che edificarono e
fortificarono l'attuale impianto urbanistico radiocentrico, con l'asse
rappresentato dalla torre in vetta, una volta molto più alta e coperta, e il
perimetro da una cinta muraria circolare scandita da 15 torre circolari senza
scarpa e da una Porta. Pietramelara fece parte prima dei possedimenti
della badia di Montecassino e, successivamente, del feudo della limitrofa
Roccaromana. Alla morte di Filippo de Roccaromana, il vasto feudo passò in
potere della regia corte che, non molto tempo dopo, lo divise e lo dette in
concessione. Quindi Pietramelara, fu data a Eduardo Colonna ed in seguito a
Federico Monforte, che fecero abbellire il castello trasformandolo da fortezza
in un elegante palazzo. Il 13 marzo 1496, dopo 15 giorni d'assedio, durante i
quali il paese fu messo a ferro e fuoco dagli Aragonesi, perirono i due terzi
degli abitanti mentre i sopravvissuti vennero venduti come schiavi. I vincitori
lasciarono libere soltanto sette famiglie che iniziarono la ricostruzione sulle
rovine della città distrutta. Poco dopo la comunità di Pietramelara risultava
eretta in Università con propri statuti e notevoli poteri di pertinenza
feudale. Il Palazzo Ducale dei Paternò Caracciolo, eretto tra il XV ed il XVI
secolo per volontà di Faustina Colonna, feudataria del tempo, fu tra i primi
esempi nel Meridione di dimora gentilizia esteticamente e funzionalmente
connessa ad un grande parco-giardino, denominato Pomario (sull’esempio delle
Ville Medicee). L’edificio ospitò casati molto importanti e famosi, tra cui i Monforte, i Colonna e i Caracciolo; la tradizione vuole
che fosse frequentato da Ferdinando II di Borbone quando si trovava nel
territorio per ragioni di caccia. Link consigliati: http://www.flickr.com/photos/14747125@N08/sets/72157622073975353/,
http://www.virtualtour.campania.it/?listing=borgo-medievale-di-pietramelara
Foto: di yogurt e di augusto giammatteo su http://rete.comuni-italiani.it e su http://noi.caserta.it
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