TRIESTE – Castello di San Giusto
Fin dalla Preistoria, il colle di San Giusto ospitò un castelliere che
in epoca romana divenne sede di un importante centro urbano le cui vestigia
sono ancora in parte conservate. La rocca (sorta sul luogo di una torre di difesa
molto imponente) costruita in epoca medievale ad opera dei Veneziani e detta
“Casa del Capitano”, fu abbattuta nel 1381 per volere del patriarca d'Aquileia
e soltanto nel 1470 fu riedificata per volere di Federico III d'Absburgo.
Quest’ultimo, durante il suo dominio sulla città, non supportò i triestini
nella guerra contro i veneziani, il che fu per i cittadini un chiaro segno: se
dovevano difendersi da soli, erano padroni di se stessi, e disconobbero
l'autorità imperiale. Fu un passo troppo ardito che l'imperatore non poté
tollerare e punì la città in modo esemplare. L'anno 1460 resta nella storia
come quello della "distruzione di Trieste". Dopo l'assalto austriaco
alla città e dopo gli eccidi, i saccheggi e la peste che ne seguirono, i triestini
dovettero sottostare pure alla punizione formale, quella di costruire a proprie
spese una fortezza per i vincitori. Il castello fu eretto sul colle capitolino,
sulle rovine del castelletto veneziano. Era un edificio a due piani con una
torre quadrata adiacente, una solida postazione militare realizzata senza
fronzoli ed elementi di pregio artistico. La Repubblica Veneta, che dal 1508 al
1509 ristabilì il suo domino su Trieste, potenziò la fortificazione nelle
difese con un'alta muraglia semicircolare e, al ritorno della Casa d'Austria, i
lavori proseguirono ma senza particolare fretta. Prima venne aggiunto, tra
il 1551 ed il 1561, il bastione a sudest, detto Lalio dal nome del suo primo
progettista. La parte settentrionale, prevista già dai Veneziani, venne ultimata
nel 1595, e l'ultimo baluardo, il bastione Pomis, risale al 1630. Il castello
per secoli fu sede di un capitano imperiale che governava la città ed ebbe
notevole importanza strategica fino all'ultima guerra. Come risulta dai
progetti che tuttora si conservano a Lubiana, nel XVII secolo si volle
ricostruire globalmente la fortezza che sembrava troppo piccola ed inadeguata
per la difesa della città. Fu previsto un ampliamento della costruzione fino a
comprendere tutta la sommità della collina, il che avrebbe comportato
addirittura l'abbattimento della cattedrale. Sono stati trovati, interrati
oltre la basilica, i basamenti di un quarto bastione della fortezza che però
non fu mai eretto. Dopo il bombardamento francese della città nel 1702, divenne
infatti chiaro che un'enorme fortezza sul colle di San Giusto non aveva più
senso. Durante tutta la sua storia questa fortezza, costruita esplicitamente
per scopi bellici, fu usata prettamente come caserma e magazzino militare,
mentre solo due volte fu coinvolta in fatti d’armi. La prima volta, nel 1813,
dalle truppe napoleoniche che per due settimane cercarono di resistere
all'assedio delle flotte austriaca, inglese e napoletana. La seconda volta la
fortezza servì ai militari tedeschi che nel 1945 vi si consegnarono alle truppe
di liberazione. Il colle ospita anche la cattedrale, risalente al secolo XIV e
dedicata a san Giusto, costruita sulle rovine di due precedenti chiese, una
basilica del quinto secolo (nata a sua volta sui resti del tempio capitolino)
ed un'altra del secolo XI dedicata all'Assunzione della Vergine, avente un
sacrario in onore di san Giusto. La possente torre campanaria risale al 1337.
Il Castello di San Giusto come dimora storica, è stato restaurato negli anni
duemila e adibito a museo civico della municipalità triestina, cui la struttura
appartiene dal 1930. Sul Bastione Lalio è stato inaugurato il 4 aprile 2001 il
Lapidario Tergestino costituito da iscrizioni, sculture, bassorilievi e
frammenti di architettura di epoca romana. È visitabile solo in parte: in
particolare, oltre al lapidario, sono accessibili la Cappella, la Sala Caprin,
l'ampio cortile interno - sede di manifestazioni nel periodo estivo - e gli
spalti, da cui si gode un ampio panorama sulla città sottostante. Si entra
nella fortezza passando un ponte levatoio di piccole proporzioni che non
costituiva l'originale entrata medievale, ancora ben visibile sulla sinistra.
Il castello è pieno di iscrizioni storiche e lapidi commemorative e subito
nell'ingresso si notano tra alcuni gonfaloni militari, gli stemmi delle Tredici
Casade (ovvero delle tredici famiglie triestine che difesero la libertà del
Comune contro i popoli invasori). Sulla sinistra si diparte un corridoio che
porta alle antiche postazioni di tiro, mentre il corridoio di destra porta al
museo delle armi ed alla guardiola. Una scalinata porta sulla terrazza
panoramica, da dove si passa nell'enorme cortile, pensato per piazza d'armi.
Dai margini del cortile si può salire sugli spalti da dove si gode una
spettacolare vista su quelle parti della città che non si potevano vedere dalla
terrazza. Sotto il castello si trovano molti cunicoli e ambienti vari che non
sono aperti al pubblico, essendo alcuni ancora in via di esplorazione. Una
delle cantine, raggiungibile anche dall'esterno, ospita da decenni l'elegante
ristorante comunale di alta categoria. Vi è un sito web dedicato al Castello di
San Giusto:
http://www.castellodisangiustotrieste.it/.
Per approfondire consiglio altri link da visitare:
http://www.icastelli.it/castle-1235169426-castello_di_san_giusto_a_trieste-it.php,
http://www.unafinestrasutrieste.it/castello-cattedrale-sgiusto.htm,
http://www.viaggioinfriuliveneziagiulia.it/wcms/index.php?id=4630,0,0,1,0,0
Foto: cartoline della mia collezione
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