BUTI (PI) - Villa Medicea
Il paese di Buti è un antico borgo ai piedi dei Monti Pisani. Il centro
storico racchiude diverse chiese interessanti ed è protetto dalla possente
fortificazione medievale di Castel Tonini. In alto si staglia la pregiata Villa
Medicea. La Villa si erge nella parte più antica del paese, in via Marianini, e
fu costruita per volontà dei Medici nel XVI secolo sopra le rovine di una
fortezza dell'XI secolo. Sotto le mura di cinta si può ancora oggi ammirare l'
antica fortificazione medievale. Inizialmente la Villa Medicea era costituita
da una torre e da un’abitazione di capitani fiorentini. Successivamente nel XVI
secolo XVII venne ampliata dall’amministratore della fattoria medicea di
Cascine, Pier Maria di Domenico Petracchi. Quest'ultimo, che abitava già in
castello, comprò una casa contigua alla sua da Bastiano di Lattanzio di
Bastiano del Rosso. Il Petracchi doveva avere una grande disponibilità
economica visto i numerosi possedimenti terrieri di cui divenne proprietario.
La dimora prese il nome di “Palazzo Petracchi” (anche lo stemma che sovrasta il
portone d'ingresso, rimanda a questa casata fiorentina). Purtroppo a causa di
una disgrazia che colpì questa famiglia, la villa venne abbandonata e dopo poco
data in affitto dalla fattoria, a Giovanni Mattia Berti. Solamente nel 1706 il
Berti riuscì ad acquistarla e da questo momento divenne il ”Palazzo dei Berti”.
Infine nel 1767 un figlio della famiglia Berti vendette questo palazzo a Santi
Banti, a cui va il merito di aver fatto affrescare l'intero palazzo al pittore
fiorentino Pietro Giarrè. In quel momento alla villa venne affidato il compito
di rappresentare il prestigio economico e sociale del nuovo proprietario,
divenendo così “Villa Delizia”. Dopo Santi Banti seguirono nell'acquisto della
villa la famiglia Danielli e la famiglia Spigai (attuali proprietari). Come tipico
della villa settecentesca, anche quella di Buti era al centro di un borgo, che
comprendeva la villa, la chiesa, le scuderie, il giardino e un orto con frutti,
sommando la duplice funzione di residenza e controllo della produzione
agricola. Con una ristrutturazione nel XVIII secolo venne rinnovato l'intero
complesso architettonico, facendole assumere la tipologia del palazzo cittadino
inserito urbanisticamente a morfologicamente nel contesto urbano. L'intero
complesso elevato al ruolo di “Villa Delizia” non doveva più rispondere
soltanto a funzioni utilitaristiche ma anche ad una positiva e produttiva
fruizione dell'
otium. La villa è articolata su quattro piani: cantine, piano
terra, primo piano, soffitte. La soffitta è realizzata con tre arcate. Il
prospetto della facciata esterna ha un impianto asimmetrico sviluppato
sull'asse del portone ad arco a tutto tondo con stemma al centro, introdotto da
una scalinata e sormontato da un piccolo terrazzo, con un gusto tipicamente
fiorentino; è divisa con una sequenza verticale di tre ordini di finestre
inginocchiate in pietra serena, sormontate da un timpano al piano terra,
semplicemente definite da una cornice al primo piano e da aperture delle
soffitte alla sommità. La struttura posteriore dell'edificio, in posizione
dominante del borgo, si sviluppa su un terreno terrazzato che va verso il Rio
dei Ceci. Domina la valle il fronte nord, leggermente concavo, connotato da una
ricerca di simmetria nella disposizione verticale delle aperture ad arco
ribassato delle soffitte, delle finestre e dei terrazzini dei piani
sottostanti. Questa parte della villa poggia sulla superficie del secondo
ripiano terrazzato del giardino; un passaggio voltato conicamente permette
l'accesso ad un piccolo e grazioso cortile sul quale si affaccia il prospetto
est. Nel prospetto ovest si apre un ampio giardino, abbellito da fontane,
statue ed aiuole. Oggi la villa viene affittata per cerimonie, convegnied
eventi vari. È tutelata dalle "Belle Arti", fa parte
dell'Associazione Dimore Storiche Italiane, ed è visitabile su appuntamento. Il
disegno degli interni è ancora legato a un disegno unitario,
cinque-seicentesco, caratterizzato dalla semplicità della struttura e dalla
assenza di connotazioni sofisticate. Nel piano terra e nel piano nobile si
trova un ciclo di raffinati affreschi settecenteschi di Pietro Giarrè, artista
fiorentino attivo anche alla Certosa di Calci, che tra l'agosto del 1774 e il settembre
dell'anno successivo si trasferì a Buti con la moglie Caterina per decorare la
dimora di Santi Banti. Il pittore creò uina decoprazione che si integrava con
gli arredi e l'architettura, secondo i canoni stilistici della moda in voga
all'epoca. Tutto viene svolto al fine di un gioco di rimandi basato sul tema
dell'illusione, con sottili effetti scenografici, come l'uso della prospettiva
ad angolo oppure i trompe l'oeil. Altro elemento decorativo frequente sono le
vistose nature morte di fiori ed elementi naturalistici che spuntano da dietro
le architetture e sulle sovrapporte. Proprio nella Villa Medicea Giarré operò
un forte e deciso rinnovamento della sua pittura in senso classicista, un
processo che lui attua tramite uno spiccato interesse per la poetica araldica,
concepita come recupero archeologico e naturalistico di un mondo ideale. Lo
spazio ideale verso cui tende la sua pittura include non solo gli interni, ma
anche gli spazi esterni come il giardino, da sempre per la poetica arcadica,
luogo di evasione per eccellenza. Al giardino infatti si collega con
decorazioni illusive dipinte nei corridoi che affacciano sul retro della villa.
Le cantine si sviluppano in tre ambienti: uno trapezoidale a volta a crociera, due
rettangolari con volta a botte. Sono dislocate su più livelli e con pareti in
pietre e mattoni a vista. Nella prima cantina con volta a botte esiste una
grotta naturale (oggi non più accessibile), ma documentata già nel 1619. Essa
costituiva un passaggio segreto legato alla scomparsa di importanti cittadini
verso la città di Pisa. Qui è tuttora visibile la preesistente armatura
fortificata medioevale sulla quale poggia la struttura muraria cinquecentesca. Su
una delle pareti dell'ultima cantina si vede un affresco di una
Madonna con
Bambino. Alle cantine si accede da tre entrate: una interna che si collega
tramite delle scale al prima primo e due che danno direttamente sul giardino. La
villa ha un sito web dedicato che è il seguente: http://www.villamedicea.it
Foto: su http://mondimedievali.net/ e di
Superniky86 su http://it.wikipedia.org
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