giovedì 6 marzo 2014

Il castello di giovedì 6 marzo






OSTUNI (BR) – Castello Angioino in frazione Villanova di Ostuni

Il piccolo centro sorge in prossimità dell’antica Via Traiana, infrastruttura romana di collegamento tra il Nord ed il Sud della Puglia rimasta in uso anche in età normanno sveva. Nel XII secolo il sistema portuale dell’area adriatica sotto l’autorità di Ostuni venne ampliato dallo sviluppo della piccola Petrolla, oggi Villanova. Nel 1182 Tancredi Conte di Lecce e signore di Ostuni, concesse al vescovo ed ai cittadini ostunesi di fondare un centro presso San Nicola di Petrolla e di popolarlo. Furono inoltre concessi un mulino ed un forno, riservandosi il diritto di amministrarvi la giustizia. Il centro venne rilevato nel percorso di ritorno dalla terza crociata di Filippo II Augusto re di Francia nel 1191 et recedens, inde transitum fecit.. per villam que dicitur la Petrolle. Fu l'imperatore Federico II di Svevia a dare la maggiore spinta propulsiva per lo sviluppo del casale. Il 9 ottobre 1239 Federico II ordinò ad Andrea di Acquaviva, giustiziere di Terra d’Otranto di verificare perché il suo predecessore Filippo di Maremonte non fosse riuscito a far ripopolare Petrolla nonostante il suo ordine. Il 29 febbraio 1240 rinnovò l’ordine allo stesso giustiziere e richiese di far pervenire ad cameram nostram una relazione completa, pervenuta puntualmente il 6 aprile 1240. Nel 1277 Carlo I d'Angiò fondò Villanova sulle ceneri della scomparsa Petrolla. Gli abitanti di Villanova erano tenuti, insieme agli abitanti di Carovigno alla manutenzione dell'antico castello di Ostuni, uno dei Castra exempta del Regno di Sicilia. Nel 1278 vennero costruite le mura di cinta di Villanova, e circa 20 anni dopo venne edificato il castello ad opera degli Angioini, che subentrarono nella dominazione di Ostuni agli Svevi-Normanni, ai quali si deve l'intensificazione della coltivazione dell'ulivo. Da documenti pervenuti, a dimostrazione della sua importanza strategica, risulta che il castello intorno al XV secolo era una struttura adibita a funzione difensiva in piena attività. Infatti la città di Ostuni sotto la dominazione aragonese, grazie anche al castello e al porticciolo di Villanova, riuscì a conservare lo stato di città demaniale, quindi libera dalle gabelle feudali. A causa delle varie distruzioni del tempo, rimane poco dell'originale costruzione trecentesca. Attualmente il castello è costituito da tre corpi che si atteggiano a torrioni quadri con base scarpata. Intorno all’edificio, all’altezza del primo piano, corre un toro tubolare e dal tetto si erge una torretta modellata sul prototipo di un faro. La struttura è molto semplice e non presenta né feritoie nei occhi spiombati. Le uniche notizie certe sul castello sono relative alla sua attività. Nel 1463 esso era ancora nel pieno delle sue funzioni, come attesta il nome di un castellano, Gaspare Petrarolo, relativamente a quell’anno. Nel corso del XVI secolo vi furono altri due castellani, Cipriano Arsenio nel 1562 e Prospero Idrosio nel 1579. Nel secolo scorso il castello fu soggetto a ulteriori rimaneggiamenti che ne hanno intaccato lo stile originario, ma la fortificazione resta comunque degna di nota e chi visita Ostuni non può esimersi dal visitarla. La caratteristica che rende particolare questo edificio è che esso si trova all’estremità del molo, e si riflette nell’acqua sottostante, creando un effetto molto suggestivo. Fino a poco tempo fa apparteneva al Demanio dello Stato e dopo esser stato utilizzato per alcuni anni come distaccamento della Stazione dei Carabinieri risulta da diversi anni in condizione di degrado.

Foto: di Diana Cocco su http://rete.comuni-italiani.it e una cartolina della mia collezione

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