OSTUNI (BR) – Castello Angioino in frazione Villanova di
Ostuni
Il piccolo centro sorge in prossimità dell’antica Via Traiana,
infrastruttura romana di collegamento tra il Nord ed il Sud della Puglia
rimasta in uso anche in età normanno sveva. Nel XII secolo il sistema portuale
dell’area adriatica sotto l’autorità di Ostuni venne ampliato dallo sviluppo
della piccola Petrolla, oggi Villanova. Nel 1182 Tancredi Conte di Lecce e
signore di Ostuni, concesse al vescovo ed ai cittadini ostunesi di fondare un
centro presso
San Nicola di Petrolla e di popolarlo. Furono inoltre
concessi un mulino ed un forno, riservandosi il diritto di amministrarvi la
giustizia. Il centro venne rilevato nel percorso di ritorno dalla terza
crociata di Filippo II Augusto re di Francia nel 1191
et recedens, inde
transitum fecit.. per villam que dicitur la Petrolle. Fu l'imperatore
Federico II di Svevia a dare la maggiore spinta propulsiva per lo sviluppo del
casale. Il 9 ottobre 1239 Federico II ordinò ad Andrea di Acquaviva,
giustiziere di Terra d’Otranto di verificare perché il suo predecessore Filippo
di Maremonte non fosse riuscito a far ripopolare Petrolla nonostante il suo
ordine. Il 29 febbraio 1240 rinnovò l’ordine allo stesso giustiziere e richiese
di far pervenire
ad cameram nostram una relazione completa, pervenuta
puntualmente il 6 aprile 1240. Nel 1277 Carlo I d'Angiò fondò Villanova sulle
ceneri della scomparsa Petrolla. Gli abitanti di Villanova erano tenuti,
insieme agli abitanti di Carovigno alla manutenzione dell'antico castello di Ostuni,
uno dei Castra exempta del Regno di Sicilia. Nel 1278 vennero costruite le mura
di cinta di Villanova, e circa 20 anni dopo venne edificato il castello ad
opera degli Angioini, che subentrarono nella dominazione di Ostuni agli Svevi-Normanni,
ai quali si deve l'intensificazione della coltivazione dell'ulivo. Da documenti
pervenuti, a dimostrazione della sua importanza strategica, risulta che il
castello intorno al XV secolo era una struttura adibita a funzione difensiva in
piena attività. Infatti la città di Ostuni sotto la dominazione aragonese,
grazie anche al castello e al porticciolo di Villanova, riuscì a conservare lo
stato di città demaniale, quindi libera dalle gabelle feudali. A causa delle
varie distruzioni del tempo, rimane poco dell'originale costruzione
trecentesca. Attualmente il castello è costituito da tre corpi che si
atteggiano a torrioni quadri con base scarpata. Intorno all’edificio,
all’altezza del primo piano, corre un toro tubolare e dal tetto si erge una
torretta modellata sul prototipo di un faro. La struttura è molto semplice e
non presenta né feritoie nei occhi spiombati. Le uniche notizie certe sul
castello sono relative alla sua attività. Nel 1463 esso era ancora nel pieno
delle sue funzioni, come attesta il nome di un castellano, Gaspare Petrarolo,
relativamente a quell’anno. Nel corso del XVI secolo vi furono altri due
castellani, Cipriano Arsenio nel 1562 e Prospero Idrosio nel 1579. Nel secolo
scorso il castello fu soggetto a ulteriori rimaneggiamenti che ne hanno
intaccato lo stile originario, ma la fortificazione resta comunque degna di
nota e chi visita Ostuni non può esimersi dal visitarla. La caratteristica che
rende particolare questo edificio è che esso si trova all’estremità del molo, e
si riflette nell’acqua sottostante, creando un effetto molto suggestivo. Fino a
poco tempo fa apparteneva al Demanio dello Stato e dopo esser stato utilizzato
per alcuni anni come distaccamento della Stazione dei Carabinieri risulta da
diversi anni in condizione di degrado.
Foto: di Diana Cocco su http://rete.comuni-italiani.it e una
cartolina della mia collezione
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