lunedì 31 marzo 2014

Il castello di lunedì 31 marzo






SAN COSTANZO (PU) - Castello Malatesta

Nel V-IV secolo a.C. San Costanzo era un pagus o vicus, un villaggio di campagna dove agricoltura e pastorizia formavano la maggiore occupazione; vista però la posizione strategica ai confini della Gallia cisalpina è assai probabile che vi fossero stanziate guarnigioni romane, incaricate del controllo di questa zona cuscinetto. La cittadina conserva i resti di tre importanti cinte murarie. Le prime fortificazioni furono erette intorno al VI secolo d.C., a completamento di una posizione geografica militarmente favorevole, in un periodo che potremmo collocare dopo la devastante guerra gotico-bizantina e prima della venuta in Italia dei Longobardi. Molte genti delle zone costiere andavano ad accrescere i primi insediamenti collinari, che offrivano una maggiore possibilità di difesa dalle continue invasioni barbariche. Nel 1283 (Codex Diplomaticus Dominii Temporalis S. Sedis) San Costanzo era uno dei castelli che formavano il Comitato di Fano, le fonti del periodo sono tuttavia mute quanto ad informazioni sulla costruzione e conformazione della cinta muraria. Con i Malatesta gli interventi a favore delle mura si fecero frequenti e finalmente suffragati da riscontri di archivio. Nel 1349 il castello venne riparato sotto la supervisione del capitano Cello di Chompangniuccio per i danni subiti durante un incendio demmo e paghammo a Cello di Chompangniuccio di XXII d'aghosto perché fue mandato a Sanghostanzo per chapitano quando il chastello arse per fallo chonciare... libre XV (SASFa, ASC, Depositaria, reg.6, c.87r), circostanza da ricondursi comunque ad eventi non bellici visto che San Costanzo, in quell'anno, non fu coinvolto in alcuna azione militare. Nel 1429 Galeotto Roberto Malatesta, responsabile amministrativo per conto dei più giovani fratelli, in linea con una deliberazione del Consiglio generale di Fano del 17 dicembre, acconsentì alla ristrutturazione delle mura diroccate del castello, che avevano risentito delle frequenti ribellioni e conseguenti riconquiste dal 1410 al 1416. I lavori del 1429 furono certamente fra i più importanti e, molto probabilmente, delinearono l'assetto definitivo con struttura scarpata del perimetro che, pur con innumerevoli rimaneggiamenti, è giunto fino a noi. In tale occasione venne costruita una magnifica torre, da utilizzare contro la temuta invasione dei milanesi Visconti. Si è ipotizzato un intervento, nella fortificazione delle mura di San Costanzo, da parte dell'architetto Francesco di Giorgio Martini. L'intervento del famoso architetto militare, al servizio della corte feltresca, verrebbe a collocarsi durante la signoria di Giovanni Della Rovere che, nel 1474, fu infeudato dallo zio Sisto IV della Città di Senigallia con relativo contado e del vicariato di Mondavio che includeva anche il castello di San Costanzo. Tuttavia l'ipotesi di un diretto coinvolgimento di Francesco di Giorgio Martini relativamente alle mura di San Costanzo, peraltro non confortata da nessuna fonte storica, deve essere criticamente rivista. Alcuni preziosi documenti, rinvenuti nell'archivio vescovile di Fano hanno permesso di stabilire con certezza che il complesso torre-chiesa venne edificato solo a partire dal 1570, circa settanta anni dopo la morte dell'architetto senese. Nella concezione antropomorfa martiniana verrebbe quindi a mancare un elemento fondamentale che, al tempo dell'ipotizzato intervento, non era ancora in essere. Tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo, nel settore meridionale della cinta muraria, quello prospiciente l'attuale piazza Perticari, venne costruito il palazzo del Pubblico o palazzo della Comunità dove prese stabile residenza il Podestà. Da alcune missive, conservate nell'archivio parrocchiale di San Costanzo, sappiamo che nell'anno 1899 i torrioni e gran parte delle mura conservavano intatta la loro forma primitiva. Nella prima metà del ventesimo secolo, la quasi totalità della cinta muraria compreso il torrione nord-orientale, quello sud-occidentale (Torrione Tomani) e la porta settentrionale del castello, hanno subito dei radicali e sconsiderati interventi che hanno completamente alterato l'architettura e la funzione originaria della struttura. È stato invece risparmiato il torrione nord-occidentale ed un piccolo tratto di mura adiacenti. Le mura di San Costanzo hanno una pianta irregolare e tre torri cilindriche ed una imponente Torre civica di oltre quaranta metri di altezza. Due delle torri si affacciano sul Metauro e sono il classico esempio di difesa della porta del castello, che si trova proprio in mezzo a queste (una torre è privata, le due verso il fiume sono visitabili). La Torre Nord permette di vedere un panorama straordinario, dalla Gola del Furlo al Monte Carpegna. Nella Torre Sud si accede attraverso una scala elicoidale, che collega le mura alla sottostante piazza della Vittoria. All'interno dell'antico bastione scarpato che sorge all'ingresso del castello fu ricavato nel corso del sec. XVIII il piccolo Teatro della Concordia dove furono rappresentate in anteprima le tragedia del Monti. Altri link consigliati: http://castelli.qviaggi.it/italia/marche/torrione-di-san-costanzo/


Fonti: http://it.wikipedia.org, http://www.unionevalcesano.pu.it/index.php?id=12667, http://www.turismo.pesarourbino.it/elenco/comuni/san-costanzo.html


Foto: da http://www.prolocofano.it/vg_fanoedintorni_sancostanzo.asp mentre la seconda è una cartolina postale

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