MONTEBELLO VICENTINO (VI) - Castello Maltraverso
La sua costruzione si fa risalire verso la fine del IX
secolo, a seguito di una devastante invasione degli Ungari che portò alla completa
distruzione del paese. La popolazione decise infatti l’erezione di un castello
sulla sommità del colle, onde ricavarne protezione in caso di incursioni e
assalti nemici. Questo castello, collocato in una posizione strategicamente
rilevante e munito di salde difese, venne citato dai cronisti come un buon
esempio di opera fortificata, e definito quale avamposto della stessa città di
Vicenza. Nell’anno 1000, per volontà dei Veronesi, che vedevano nella
fortificazione di un tale punto strategico una minaccia alla sicurezza dei
propri confini, il castello venne demolito dalle fondamenta. L’importanza del
luogo, però, rese inevitabile che il castello venisse, dopo pochi decenni,
ricostruito dalle stesse fondamenta. L’iniziativa fu di una potente famiglia di
antiche radici longobarde e di capostipite veneziano, che aveva acquisito i
diritti sul paese fin dal principio dell’XI secolo: i Maltraverso, Conti di
Montebello. L'Imperatore Federico I di Germania donò ad Alberto Maltraverso,
nel 1154, il castello sul colle di Montebello e lo investì del titolo di Conte.
Questo il primo documento certo sull'esistenza di una roccaforte su quel colle
che si protende a dominare la ricca pianura sul confine tra Vicenza e Verona,
passo obbligato tra le ultime propaggini lessine e la catena dei Monti Berici. Verosimilmente
la fortezza doveva esistere già da molto tempo, e la stessa investitura
imperiale potrebbe riferirisi ad una sanatoria 'di fatto' della situazione o un
innalzamento di rango della ricca famiglia dei Maltraverso.Nel territorio di
Montebello sono stati rinvenuti notevoli reperti risalenti all'età romana ed
anche pre-romana, a testimonianza dell'importanza di quel comodo osservatorio
sulla grande via di comunicazione quale fu la strada Postumia, tra Verona e
Vicenza. Il castello divenne un importantissimo luogo strategico durante le
lotte tra le signorie medioevali. Poco lontano, e a collegamento ottico, si trovano
i castelli della Villa e di Bellaguardia (Castelli di Giulietta e Romeo a
Montecchio Maggiore) e la Rocca di Brendola. Verso Verona il non lontano ricco
castello di Gambellara, ma la straordinaria concentrazione di castelli
dell'area è affermata anche con i castelli di Montorso e di Arzignano. Le sorti
e la storia di questo gruppo di castelli è pressoché simile e gli avvenimenti
si possono riferire indistintamente ora ad uno ora all'altro. I dintorni
subirono le scorribande delle agguerrite truppe di Ezzelino III da Romano, che nell'occasione
assediò e distrusse il castello di Gambellara e quello di Montorso. Nel XIII
secolo il castello fu tenuto dai Carraresi, signoria padovana, ma il borgo ed
il castello stesso vennero assediati e saccheggiati più volte dai veronesi. Nel
1313 il castello passò a Cangrande della Scala che s'impegnò in un radicale
restauro e rinforzo, ultimo lavoro compiuto su di esso. Furono erette le porte
dotate di antemurale e ponte levatoio e la torre angolare lungo il tratto
orientale; venne ricostruita ed innalzata la cinta muraria includendo nel
perimetro anche la chiesetta dedicata a S. Daniele dalla famiglia Maltraverso,
che l’aveva fatta erigere nella prima metà del XIII secolo, furono collegati i
cammini di ronda con l’antica rocca, che venne irrobustita da un poderoso
contrafforte, e infine venne costruito nel cortile minore il pozzo, scavando
per decine di metri la roccia tufacea del colle. Per breve tempo tutto il
territorio, e quindi anche il castello di Montebello, fu in mano alla signoria
milanese dei Visconti. Passò quindi ai Veneziani che dal 1400 riunirono tutto
il territorio veneto di terraferma nello 'stato da tera'. Il castello perse
l'importanza strategica e, nei primi anni del Cinquecento durante la guerra
contro la Lega di Cambrai, venne smantellato quale fortezza militare nel
tentativo di non offrire appoggi logistici agli invasori. Identica sorte toccò
alla vicina Rocca di Brendola. Successivamente il manufatto venne ceduto a
privati e trasformato in prestigiosa residenza signorile. Ai suoi piedi, nel
1796, si tennero sanguinosi episodi tra l'esercito napoleonico e truppe
austriache. Nelle sue immediate vicinanze, nella prima metà dell'Ottocento fu
costruito un palazzo, di vago richiamo gotico, con merlature di impronta
tipicamente veneziana; si tratta del corpo di fabbrica che godeva delle
migliori condizioni, pur essendo in stato di abbandono come tutte le altre
strutture. Il XX secolo ha visto il lento ma inesorabile declino del castello,
e la rovina di varie sue strutture; infine gli ultimi custodi lasciarono il
castello, abbandonandolo così alla lenta ma sicura azione distruttrice del
clima, della vegetazione, dei vandali e del tempo. Il castello è stato recentemente
ristrutturato ma sfortunatamente rimane non visitabile in quanto proprietà
privata. Il maniero è situato sul pianoro che si apre sulla cima del colle che
sovrasta il paese, a circa 153 metri s.l.m., racchiudendolo interamente per una
superficie di oltre 5400 mq, entro una cinta muraria che si sviluppa per
un’estensione di circa 430 metri lineari. La struttura originaria più antica,
ovvero quella risalente all’epoca dei conti Maltraverso, è tuttora
perfettamente riconoscibile nella parte più occidentale; essa è impostata su
una pianta triangolare di circa 900 mq, avente ai vertici la rocca e due torri.
Altro link consigliato: http://www.vicenzanews.it/a_353_IT_841_1.html,
Fonti: http://www.magicoveneto.it/vicenza/Montebello/CastelloF1.htm (dove sono visibili diverse foto), it.wikipedia.org, http://www.studioaeditecne.it/it/montebello-%28vi%29-castello-dei-maltraversi/
Fonti: http://www.magicoveneto.it/vicenza/Montebello/CastelloF1.htm (dove sono visibili diverse foto), it.wikipedia.org, http://www.studioaeditecne.it/it/montebello-%28vi%29-castello-dei-maltraversi/
Foto: di Xotta Bruno e di Flaviano Pellizzaro su http://www.panoramio.com
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