FROSOLONE (IS) – Palazzo baronale Zampini
E' ubicato nel centro storico del
paese e più precisamente nel posto dove durante la dominazione longobarda, in
cui Frosolone apparteneva alla contea di Isernia, fu edificato il castello
antico. Il palazzo baronale trova posto nell'angolo sud-occidentale dell'antica
cinta muraria, con la quale condivide una parte delle mura. L’ingresso
principale diparte da un portale con arco a tutto sesto in pietra, a cui ci si
arriva per mezzo di una scalinata in pietra. Questo portale si apre sul
giardino interno, dal quale si accede ad un secondo portone che permette
l'ingresso all'interno del fabbricato. Il lato che si affaccia sulla Piazza del
Mercato è diviso su due livelli. La parte in basso è costituita da una serie di
arcate cieche portanti che posano sulle mura e che sostengono il piano
superiore che era destinato alla sola nobiltà. Una stretta scalinata
nell’arcata centrale permette di raggiungere una porta di umile aspetto e
dimensioni che rappresentava anticamente l’antico ingresso di servizio del
palazzo. Il loggiato al piano superiore fa subito pensare che quello fosse
la zona riservata ai nobili, quale elemento della signorilità. Raynaldo di
Pietrabbondante lo tenne in possesso alla metà del XII secolo, quando Frosolone
consentiva una rendita di almeno 120 once d’oro obbligandolo così a sostenere
almeno sei militi ed altrettanti servienti nell’esercito normanno. Più tardi fu
di Andrea d’Isernia, dei d’Evoli, dei Montagano, dei di Capua, dei de Raho, dei
Marchesano, dei Carafa, dei della Posta ed infine dei Muscettola. Il castello
di Frosolone nel 1305 divenne sede di un Tribunale dell'Inquisizione. Nelle sue
stanze infatti fra' Tommaso di Aversa, fanatico inquisitore appartenente
all'ordine dei Domenicani, giudicò colpevoli di eresia un gruppo di monaci
Minoriti, che avevano ricevuto ospitalità da Andrea di Isernia, i quali
predicavano la povertà più assoluta: per conseguire questo ideale, la Chiesa
avrebbe dovuto abbandonare ogni ricchezza e smania di potere. Si narra che fra
Tommaso non risparmiò alcun mezzo per ottenere dai Fraticelli la pubblica
confessione di eresia, per aver fatto causa comune con i Fraticelli Lombardi di
fra Dolcino. La vita del castello medievale, inteso come struttura insediativa
che diede ospitalità ai diversi feudatari, si interruppe prima del 1500, per
dare posto al palazzo baronale tuttora esistente. Dal 1734 al 1768 Frosolone
venne posseduta dalla Regia Corte di Napoli e dalla stessa, poi, fu venduta al
sig. D. Nicola Sergio Moscettola, Principe dì Leporano. Con
molta probabilità anche il palazzo subì, come il resto del paese, i danni del
terremoto del 26 luglio 1805, che trovò il suo epicentro proprio a Frosolone.
Fortunatamente il tragico evento non ne ha causato la distruzione, sorte subita
da molte altre costruzioni del paese. La famiglia Zampini acquistò dai
Muscettola il palazzo baronale ed altri beni burgensatici, con atti per notar
Troccoli di Napoli in data 27 agosto 1771. Gli attuali eredi Zampini (Angela,
Nicola e Mariantonietta) hanno, da poco, fatto restaurare anche la facciata
esterna sud del palazzo.
http://www.frosolone.net/frame_citta/palazzo_baronale.htm,
http://www.comune.frosolone.is.it,
http://www.amicomol.com/frosolone.html
Foto: entrambe prese dal sito www.mondimedievali.net
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