SPADAFORA (ME) - Castello Spadafora
Al centro della città sorge l'omonimo castello, la cui
struttura si fa risalire alla seconda metà del sec. XV. In origine, secondo
alcuni, fu solo una torre di avvistamento appartenente alla famiglia Spadafora,
avamposto del castello di Venetico, posto in collina e dimora del feudatario.
La fortificazione è chiamata anche Castello Samonà, in ricordo dei suoi ultimi
proprietari, titolari anche dello stesso castello di Venetico, ridotto oramai a
rudere. La leggenda vuole che un passaggio sotterraneo segreto mettesse in
comunicazione le due fortificazioni, permettendo il passaggio di soldati e
prigionieri. Carmelo e Caterina Samonà, a questo proposito, a seguito della
distruzione del Castello di Venetico durante il terremoto del 1908,
trasferirono quanto era rimasto intatto nel vicino castello di Spadafora,
salvandolo da sciacalli e dalle intemperie. Probabilmente la torre fu ampliata
o ricostruita intorno al '500 dall'architetto fiorentino Camillo Camilliani,
divenendo quel castello di cui rimane oggi solo la parte centrale, che
rappresenta il più importante patrimonio artistico-culturale di Spadafora. Fu
commissionato a seguito del matrimonio tra Federico Spadafora Moncada ed
Eleonora Colonna Ventimiglia. Dall’Archivio dei
Principi di Spadafora, tra 1654 ed 1670 si riscontra che furono effettuati
lavori di ristrutturazione del “Forte di Spadafora”, che molto
probabilmente cambiarono i caratteri architettonici con “ l’inserimento di
camere, porte e finestre, grate e balconi di ferro, rifacimenti di bastioni e
pennata “. Una data, 1687, è graffita all'interno del portale d'ingresso,
ed è
presumibilmente riferita alla messa in opera della porta, ma potrebbe anche
indicare la data di costruzione o di ristrutturazione del castello stesso , che, nel 1705, è descritto
dall'ingegnere Giuseppe Formenti "[...]con quattro baluartillos
pequenos [...]" ("quattro piccoli baluardi") e, quindi,
nella conformazione che mantiene ancora oggi. Come riportano le notizie
storiche, dal ‘ 700 il fortilizio fu trasformato in residenza nobiliare, forse
da quello stesso Guttierez Spadafora le cui insegne araldiche, insieme al
Branciforte, Moncada, Ruffo e Gatto, si associano nello stemma che sormonta il
portale bugnato d'ingresso al castello, a testimoniare la supremazia di una
famiglia dalle origini antichissime. Tutt’oggi è evidente che il castello ha
avuto una destinazione d’uso più residenziale che difensiva, infatti fonti
ufficiali annotano che nel 1675 un gruppo di soldati francesi lo
espugnarono in sole ventiquattrore. Tra il XVIII e XIX secolo l’edificio venne
abbandonato ed ospitava occasionalmente reparti militari in transito tra
Messina e Milazzo. Alla fine dell’ottocento e gli inizi del secolo scorso fu utilizzato come
residenza privata dalla famiglia Samonà, discendenti della principessa
Alessandra Spadafora Colonna. I quattro imponenti speroni angolari a forma
trapezoidale sono contornati, nella parte superiore, da caratteristiche
merlature, nei cui interspazi venivano piazzate le bocche dell'artiglieria.
Nelle estremità angolari di ciascun sperone si ergono le casematte, a
protezione dei soldati di guardia. Le feritoie sottostanti venivano usate come
saetterie in occasioni di assalti al castello. Il fossato che lo circonda è
ancora oggi contornato da un robusto muro di cinta. Notevoli ai lati del
castello, ma completamente staccate, due deliziose fontanelle che sembrano far
parte di un unico complesso architettonico. Dopo la perdita del castello da
parte della famiglia Samonà, questo è stato per anni vittima dell'incuria delle
amministrazioni che si sono succedute. L'edificio, infine, è stato recentemente
restaurato a cura della Soprintendenza per i beni ambientali di Catania e
successivamente dalla Soprintendenza di Messina, dopo l'acquisizione della
Regione Siciliana. Con questi incauti restauri però, l'antico splendore che
sicuramente offriva ai propri visitatori l'interno del castello, è andato perso.
Attualmente è aperto al pubblico per le visite e per le manifestazioni culturali.
Per ulteriori approfondimenti, Vi consiglio i seguenti link: http://www.prolocospadafora.it/articolocastello.php,
http://www.youtube.com/watch?v=nppcludbfUg (video), http://www.bandw.it/gallery%20foto/Castelli/Castello%20di%20Spadafora/album/index.html
(varie foto)
Fonti: http://it.wikipedia.org, http://www.lacontradadegliulivi.it/castello-di-spadafora/,
http://xoomer.virgilio.it/baronealbertocammarata/pagineweb/castello_di_spadafora.htm,
http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/database/page_musei/pagina_musei.asp?ID=144&IdSito=116Foto: da http://www.tempostretto.it e da www.areadellostretto.it
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