BAGNOLO PIEMONTE (CN) - Castello Malingri
Il Complesso Feudale
Malingri è inserito in un comprensorio di grande valore paesaggistico e
naturale, in cima ad colle con ampio sguardo sulla pianura e la montagne
circostanti. L'importanza in ambito locale del complesso è stata nel passato
tutt'altro che irrilevante, in quanto sotto la sovranità dei Savoia,
rappresentava una postazione di controllo della strada tra Saluzzo e Pinerolo. Questo
feudo, che era degli Acaja, fu dato prima ai Della Torre e agli Albertengo e
poi, dalla fine del 1200 ai Malingri. È costituito dal Castello-forte del XI
secolo, che conserva intatto il fascino di fortezza medievale. Luogo di difesa
sin dai primi secoli degli anni mille, era costituito in principio dal cassero
(corpo principale) ad un piano e dalla torre legate fra loro da un passaggio
aereo in legno. Alla fine del ‘300 fu costruita la torre delle scale, un'opera
di grande maestria costruttiva: le scale in pietra salgono a spirale attorno ad
un pilastro centrale di mattoni sistemati a formare una colonna dal diametro di
circa 90 centimetri. Il piccolo portale d'ingresso, in legno spesso, è
sormontato dall'affresco della Dama, che ingentilisce le vecchie mura di
pietra. L'affresco, recentemente restaurato, di non certa identificazione ma il
cui stile è simile a quello degli affreschi del Castello della Manta, fu
realizzato probabilmente alla fine del 1300 e simboleggia probabilmente una
unione matrimoniale od una alleanza fra le casate dei Savoia e degli Acaja,
stemmi in alto che la dama tiene sollevati con le mani aperte, con lo stemma
dei Malingri e dei Costa della Trinità. Alcune decorazioni araldiche e
simboliche come il nodo Savoia e i rami di alloro fanno da cornice
all'affresco. La dama seduta su un grande cuscino ha un abito semplice
con manto e un cappello con velo trattato con grande trasparenza e delicatezza.
Nei secoli successivi, forse intorno al 1500, il cassero fu sopraelevato fino
all’attuale ultimo piano ed ornato di merlature ghibelline (di cui si vedono
ancora tracce all’interno della sala centrale), del cammino di ronda in pietra
e al piano terra rinforzato con imponenti "barbacani" ( mura in
pietra che si allargano verso il basso). Dall'alto della torre si comunicava
con gli altri castelli e fortezze visibili per mezzo di segnalazioni luminose e
colombi viaggiatori. Uno dei punti di collegamento era la torre quadrata (Tour
Cairà) che si trova in pianura tra il castello e la rocca di Cavour, che
secondo alcune leggenda sembrava essere collegata agli altri edifici con
gallerie sotterranee. Questa torre faceva anch'essa parte del sistema difensivo
di Bagnolo. Tre ordini di mura di difesa circondano il castello: il primo al
piano della corte interna, il secondo - di cui restano vestigia a nord verso il
bosco, il terzo - di cui rimane un tratto che termina con un portone ad arco a
fianco della Cappella dell’Immacolata (1700) e che si pensa arrivasse a
racchiudere con una torre di guardia l’attuale cascina Castellino, molto più in
basso. La struttura fortificata, usata nei secoli - fino alla fine del ‘700 - per
la difesa e i cui Signori avevano l’obbligo di mantenervi un manipolo di
soldati, nei momenti di pericolo offriva ricetto e rifugio alla popolazione (l'acqua
veniva fornita da un pozzo interno alle mura), ciò che accadde ancora
nell’ultima guerra durante il periodo partigiano. In epoche più serene,
probilmente verso la metà circa dell’800 fu coperta da un tetto in lose di
pietra locale e nell’ultimo secolo adibita infine ad uso rurale. Il Palazzo
costruito nella parte bassa è dotato di una facciata settecentesca con archi e
scalinate, prospetta su un cortile quadrilatero con uniti edifici agricoli antichi.
Al centro si trovano i resti della primitiva chiesa del borgo con affresco
dell’Annunciazione sul portale laterale. Oggi l'intero complesso è di proprietà
del Prof. Arch. Aimaro Oreglia d'Isola, figlio di Caterina Malingri di Bagnolo,
ultima discendente diretta dei conti Malingri di Bagnolo, il quale si è
occupato di recente del suo restauro. Grazie a questi lavori, è oggi una delle
poche fortezze medievali del Piemonte ad avere conservato le sue originali
caratteristiche. L'attenta opera di conservazione e tutela delle
caratteristiche strutturali, oltrechè paesaggistiche, del sito, seguita nel
tempo dai proprietari, rendono il palazzo, il parco, il castello e i suoi
dintorni una singolare testimonianza di storia, di cultura castellana e di arte
dei giardini in ambito piemontese. Un parco di grandi dimensioni, di due ettari
di estensione, venne impiantato nel Seicento e nuovamente rielaborato seguendo
i canoni del Romanticismo all’inizio dell'Ottocento. Da vedere gli affreschi in
grisaille quattrocenteschi nel cortile, sulla facciata del Palazzo e nella
Cappella sotterranea, restaurati di recente, raffiguranti San Sebastiano e la Passione
di Cristo. Deliziosa la passeggiata al castello in mezzo ai boschi. Altri link
da vedere: http://foto.provincia.cuneo.it/i?pic=1001&page=3&q=Pierino%20Riboldazzi,
http://www.grandain.com/2013/10/01/castello-malingri-di-bagnolo/,
Fonti: http://it.wikipedia.org, http://www.piemonteitalia.eu/files/33-castell-Malingri-Bagnolo.pdf,
http://www.castellodibagnolo.it, http://www.comune.bagnolo.cn.it/index.php/la-storia/il-castello
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