FOLIGNO (PG) – Castello di Scòpoli
Fra i più importanti segni del passato, che sono rimasti nella Valle del
Menotre sono da ricordare i castelli costruiti in varie epoche e per necessità
diverse: uno di quelli meglio conservati è a Scopoli. Il toponimo appare per la
prima volta nel 1072, in una carta nella quale il conte di origine longobarde
Ugolino di Uppello dona questo suo possedimento al monaco Mainardo, suo parente
e fondatore dell'abbazia di Sassovivo, morto nel 1096. Nel corso dei secoli,
Scopoli venne quasi costantemente confermato agli abati di Sassovivo, che
amministrando con mitezza i loro beni, diedero la possibilità ai residenti di
migliorare considerevolmente le loro condizioni. Il castello fu uno dei
capisaldi dei monaci dell’Abbazia di Sassovivo, in quanto allo stesso erano
sottoposti i paesi di Pale, Sostino, Cerrito, Casale, Acqua S. Stefano, Cifo,
Volperino, Cupigliolo, Pisenti, Polveragna e Fraia. Il primigenio villaggio,
occupato da pastori e da celle monastiche, venne affiancato da un castello nel 1460,
costruito sempre grazie ai monaci della vicina abbazia. I lavori, iniziati nel
1458, furono terminati due anni dopo, come attesta la data nell’incisione sopra
il ponte levatoio, accompagnata da due stemmi. La stessa incisione documenta
che, sebbene le mura del castello furono volute dal Comune di Foligno, merito
principale di tale costruzione fu dell’abate di Sassovivo Tommaso. Con la sua
cinta muraria, bastioni, torre mozze e circondato da un fiume, l’edificio aveva
un carattere difensivo, poiché ubicato in un territorio di confine tra il
Comune di Foligno e il Ducato di Camerino. Per quanto riguarda i due stemmi
centrali posti sulla stessa pietra, quello di sinistra con tre monti e una
croce è il simbolo del monastero di Sassovivo, in quanto lo stesso è presente
nel chiostro dell’Abbazia risalente al 1314, mentre quello di destra con su
rappresentata una scala con in cima una testa d’aquila ed una di leone con ai
piedi una stella, è lo stemma dell’abate Tommaso di Paolo da Foligno, anche
questo posto nel 1442 a Sassovivo, sul sepolcro del Beato Unno. Anche i Trinci
del Comune di Foligno, discendenti diretti del conte Ugolino, finanziarono la
costruzione del castello. Tale costruzione, nei villaggi della valle, era una
necessità non solo per raccogliere, in tempo di pericolo, le famiglie, ma anche
per salvaguardare i generi di prima necessità e gli animali domestici, fonte di
alimentazione e indispensabili per i lavori nei campi. Il castello veniva
gestito con un regolamento che stabiliva non solo la normale manutenzione, ma
anche i lavori straordinari, di restauro, la responsabilità del custode, la
conservazione delle armi. Era dunque un mezzo di difesa e non già di dominio e
di forza. Con il passare degli anni esso perse però la sua funzione di baluardo
contro le incursioni delle truppe di confine, fino a che, verso la fine dcl
XVII secolo venne abbandonato. Da un censimento fatto alla metà del 1600, i1
Paese di Scopoli risultava costituito da 30 famiglie e 186 anime. Tutto il
comune contava all’epoca 1210 abitanti. Del castello, circondato ancora dal
fossato, si possono ancora ammirare le mura e le torri. Vi si entra attraverso
un arco a tutto sesto decorato a beccatelli e, nei tempi passati, dotato di
ponte levatoio. Strade secondarie permettono di girare attorno all'edificio
fortificato, offrendo la possibilita' di ammirarlo in tutta la sua imponenza.
Attualmente parte delle sue mura sono incluse in quelle della Chiesa di S. M.
Assunta. Dopo il terremoto del settembre 1997, sia il castello che la chiesa
parrocchiale sono stati diligentemente ristrutturati e riconsegnati
all’ammirazione del visitatore. Oggi l'edificio è destinato ad ospitare il
"Museo d'Arte Moderna del Divenire".
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