sabato 26 aprile 2014

Il castello di sabato 26 aprile






FOLIGNO (PG) – Castello di Scòpoli

Fra i più importanti segni del passato, che sono rimasti nella Valle del Menotre sono da ricordare i castelli costruiti in varie epoche e per necessità diverse: uno di quelli meglio conservati è a Scopoli. Il toponimo appare per la prima volta nel 1072, in una carta nella quale il conte di origine longobarde Ugolino di Uppello dona questo suo possedimento al monaco Mainardo, suo parente e fondatore dell'abbazia di Sassovivo, morto nel 1096. Nel corso dei secoli, Scopoli venne quasi costantemente confermato agli abati di Sassovivo, che amministrando con mitezza i loro beni, diedero la possibilità ai residenti di migliorare considerevolmente le loro condizioni. Il castello fu uno dei capisaldi dei monaci dell’Abbazia di Sassovivo, in quanto allo stesso erano sottoposti i paesi di Pale, Sostino, Cerrito, Casale, Acqua S. Stefano, Cifo, Volperino, Cupigliolo, Pisenti, Polveragna e Fraia. Il primigenio villaggio, occupato da pastori e da celle monastiche, venne affiancato da un castello nel 1460, costruito sempre grazie ai monaci della vicina abbazia. I lavori, iniziati nel 1458, furono terminati due anni dopo, come attesta la data nell’incisione sopra il ponte levatoio, accompagnata da due stemmi. La stessa incisione documenta che, sebbene le mura del castello furono volute dal Comune di Foligno, merito principale di tale costruzione fu dell’abate di Sassovivo Tommaso. Con la sua cinta muraria, bastioni, torre mozze e circondato da un fiume, l’edificio aveva un carattere difensivo, poiché ubicato in un territorio di confine tra il Comune di Foligno e il Ducato di Camerino. Per quanto riguarda i due stemmi centrali posti sulla stessa pietra, quello di sinistra con tre monti e una croce è il simbolo del monastero di Sassovivo, in quanto lo stesso è presente nel chiostro dell’Abbazia risalente al 1314, mentre quello di destra con su rappresentata una scala con in cima una testa d’aquila ed una di leone con ai piedi una stella, è lo stemma dell’abate Tommaso di Paolo da Foligno, anche questo posto nel 1442 a Sassovivo, sul sepolcro del Beato Unno. Anche i Trinci del Comune di Foligno, discendenti diretti del conte Ugolino, finanziarono la costruzione del castello. Tale costruzione, nei villaggi della valle, era una necessità non solo per raccogliere, in tempo di pericolo, le famiglie, ma anche per salvaguardare i generi di prima necessità e gli animali domestici, fonte di alimentazione e indispensabili per i lavori nei campi. Il castello veniva gestito con un regolamento che stabiliva non solo la normale manutenzione, ma anche i lavori straordinari, di restauro, la responsabilità del custode, la conservazione delle armi. Era dunque un mezzo di difesa e non già di dominio e di forza. Con il passare degli anni esso perse però la sua funzione di baluardo contro le incursioni delle truppe di confine, fino a che, verso la fine dcl XVII secolo venne abbandonato. Da un censimento fatto alla metà del 1600, i1 Paese di Scopoli risultava costituito da 30 famiglie e 186 anime. Tutto il comune contava all’epoca 1210 abitanti. Del castello, circondato ancora dal fossato, si possono ancora ammirare le mura e le torri. Vi si entra attraverso un arco a tutto sesto decorato a beccatelli e, nei tempi passati, dotato di ponte levatoio. Strade secondarie permettono di girare attorno all'edificio fortificato, offrendo la possibilita' di ammirarlo in tutta la sua imponenza. Attualmente parte delle sue mura sono incluse in quelle della Chiesa di S. M. Assunta. Dopo il terremoto del settembre 1997, sia il castello che la chiesa parrocchiale sono stati diligentemente ristrutturati e riconsegnati all’ammirazione del visitatore. Oggi l'edificio è destinato ad ospitare il "Museo d'Arte Moderna del Divenire".


Foto: entrambe dal sito www.iluoghidelsilenzio.it

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