VALFABBRICA (PG) – Castello di Schifanoia
Il castello di Schifanoia, detto anche Villa, sorge in mezzo ad alberi
secolari e fertili terreni, vicino alla cittadina di Valfabbrica. L’attuale
denominazione deriva da “schivar la noia”, toponimo usato anche in altre dimore
del sei-settecento, per sottolineare che questi luoghi dovevano essere di
vacanza e di riposo. Edificato nel XIV secolo, le sue prime notizie risalgono
al 1377. Con sicurezza nel settembre del 1486 il castello era proprietà di
Bernardino Ranieri, ed essendo quest’ultimo molto attivo politicamente a
Perugia, sempre alleato con la famiglia degli Oddi contro le cruente lotte con
la famiglia Baglioni, il castello subì le sorti politiche del suo proprietario.
Saccheggiato e semidistrutto nel 1480, stessa sorte ebbe nel 1491, perché
qualche sera prima il giovane figlio di Bernardino entrò dentro Perugia a notte
fonda, uccidendo quanti più partigiani dei Baglioni trovò. Immediata la
reazione della famiglia perugina, ovviamente, che, arrivata con oltre seicento
armati sotto il castello, scaricò “due torrioni, e aperte le mura della
fortezza in più luoghi, bruciò tutto il rimanente…”. Con la conquista dei
Baglioni il castello fu lasciato dai Ranieri, che intanto si erano rifugiati ad
Urbino, e passò un quarto di secolo prima che vi poterono far ritorno. Nel XVI
secolo con Filippo Ranieri si riedificò il distrutto castello, e si unirono
alla proprietà diversi terreni, ma un secolo dopo, nel 1624, la proprietà passò
alla dei Della Penna, poiché Francesca Ranieri, l’ultima erede, andò in sposa
al capitano Paolo Della Penna. Nel XIX secolo apparteneva alla famiglia
Oddi-Baglioni, e successivamente pervenne alla famiglia romana dei principi
Torlonia, oggi ancora proprietaria. Don Giulio Torlonia vi organizzava battute
di caccia a cavallo, alle quali partecipavano molti membri di famiglie
importanti. Erano gli anni in cui, in estate, la nobiltà romana amava
trascorrere le vacanze nelle proprie tenute umbre. Alla fine del XX secolo il
castello venne dotato di una conduttura per l’acqua potabile, e, oggi, pur se
disabitato, si presenta ancora maestoso e imponente come una volta, con torri
coperte, cortile interno e ampi saloni nel palazzo signorile. L'edificio ha
subito numerosi interventi di conservazione. Della struttura originaria sono visibili
la corte interna, qualche tratto delle mura e due torri.
Nessun commento:
Posta un commento