martedì 28 agosto 2018

Il castello di martedì 28 agosto





SENIGALLIA (AN) - Rocca Della Rovere

Importante testimonianza di architettura militare, la Rocca venne realizzata nel suo assetto attuale, inglobando preesistenti strutture difensive, tra il 1476 e il 1482 per volere di Giovanni della Rovere, Signore di Senigallia e Mondavio dal 1474 al 1501 (nonché genero di Federico III da Montefeltro, duca di Urbino). L’opera di costruzione della fortificazione cittadina fu affidata dapprima a Luciano Laurana, progettista del Palazzo ducale di Urbino, e a partire dal 1480, all’architetto militare Baccio Pontelli. Al primo si deve la realizzazione della parte residenziale e del ponte levatoio di accesso; al secondo, le opere strettamente connesse alla difesa, costituite dalla struttura d’impianto quadrangolare con massicci torrioni angolari, oltre ai lavori di completamento della residenza ducale: gli elementi decorativi delle finestre, i fregi presenti nel cortile e negli ambienti interni; la scala a chiocciola del torrione nord. Il complesso architettonico attuale è il risultato di interventi di riforma e ampliamento succedutisi nel corso dei secoli a partire dalla prima torre difensiva risalente all’epoca romana, sulla quale furono costruite la torre costiera medievale dei secoli XII-XIII, la prima rocca voluta dal cardinale Egidio Albornoz intorno alla metà del sec. XIV, fino alla realizzazione della rocca malatestiana della metà del sec. XV e della rocca roveresca della fine dello stesso secolo. La Rocca può essere definita, dunque, uno straordinario libro di storia: infatti è il risultato della sovrapposizione di strutture difensive succedutesi nei secoli, fin dalle origini della città, in un sito di determinante importanza strategica. All'interno si individuano i resti dei massicci blocchi tufacei della fondazione romana, in grande evidenza nella parete del cortile a sinistra di chi entra; di fronte all'ingresso si notano invece i resti di una millenaria torre quadrangolare in blocchi calcarei poi inglobata (seconda metà XIV secolo) nella Rocchetta voluta dal cardinale Egidio Albornoz, a ridosso della quale verso la metà del secolo successivo (XV) sorse la Rocca di Sigismondo Pandolfo Malatesta. Nella sua storia millenaria la Rocca, arresasi nel 1503 a Cesare Borgia che a Senigallia compì la celebre strage descritta da Nicolò Machiavelli, non fu solo una fortezza, ma anche una dimora signorile, nonchè sede di una scuola di artiglieria fondata da Guidubaldo II della Rovere nel 1533. Estintasi la dinastia ducale, dopo il ritorno nel 1631 della città sotto il dominio della Chiesa, la Rocca fu dapprima utilizzata come carcere pontificio, successivamente come orfanotrofio. Oggi ospita mostre d'arte e prestigiose manifestazioni culturali. All'interno, un sistema didattico multimediale con apparati esplicativi del percorso di visita e una videoteca, illustra la storia dell'edificio e la destinazione dei vari ambienti. Ristrutturato in età roveresca per adempiere alla doppia funzione di difensiva e residenziale, il cortile appare oggi tipicamente quattrocentesco, pur conservando cospicui resti delle precedenti costruzioni. In posizione decentrata si trova un elegante pozzetto con vera in pietra scolpita con le insegne della famiglia ducale e, accanto ad esso, la cisterna di raccolta delle acque di forma circolare. A destra dell’ingresso principale, al piano interrato della zona fortificata, alcuni ambienti in origine adibiti a cannoniere, furono utilizzati dal governo pontificio nei secoli XVII-XIX come prigioni per detenuti; al piano superiore è visitabile il forno cinquecentesco. Il piano terra della residenza ufficiale era destinata ad alloggi del castellano e degli ufficiali delle milizie roveresche. Gli ambienti di servizio erano adibiti a depositi di derrate alimentari. Al primo piano si sviluppava l’appartamento ducale, con soffitti e peducci delle volte decorati da pregevoli bassorilievi raffiguranti insegne araldiche della casata roveresca. Cornici di porte e finestre sono ornati da fregi a grottesche. Uno degli ambienti, adibito a cappella, è coperto da volta a vela con la cosiddetta Ostia di San Bernardino posta al centro e agli angoli stucchi raffiguranti putti e conchiglie. Il secondo piano ospitava la sala di rappresentanza, destinata alle cerimonie e alle udienze del duca. Allorché la Rocca nel 1631 venne adibita a carcere dal governo pontificio, l’ambiente acquisì la funzione di cappella per i detenuti e venne dotata di un piccolo altare tuttora visibile. Per maggiori informazioni sul monumento, consiglio i seguenti link: https://it.wikipedia.org/wiki/Rocca_Roveresca_(Senigallia), http://www.mondimedievali.net/castelli/marche/ancona/senigallia.htm, https://www.youtube.com/watch?v=hPDipd5J9Zc (video di White Primrose Music), https://www.youtube.com/watch?v=I7lP6J5TkX8 (video di 00allover00), https://www.youtube.com/watch?v=dN8tl3LsXsY (video con drone di MrCobol71)

Fonti: https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Cultura/Ricerca-Musei/Id/388/SENIGALLIA-Rocca-Roveresca, https://www.feelsenigallia.it/da-vedere/monumenti/rocca-roveresca.html, http://www.marche.beniculturali.it/index.php?it/111/rocca-roveresca-di-senigallia.

Foto: la prima è una cartolina della mia collezione, la seconda è presa da http://footage.framepool.com/it/shot/936211710-rocca-roveresca-senigallia-renaissance-citta, infine la terza è del mio amico e “inviato speciale” Claudio Vagaggini, scattata ad agosto 2018.

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