Irsina è uno dei paesi più antichi della Basilicata, come testimoniano numerosi reperti archeologici risalenti ai periodi greco e romano. Dal Medioevo fino al 6 febbraio 1895 il nome del paese era Montepeloso. Per quanto riguarda l'etimologia, sembra che il nome Montepeloso derivi dal greco plusos, che vuol dire terra fertile e ricca, modificato inpilosum dai latini. Il nome attuale sembra derivare dal latino Irtium. Fu assediata ed invasa nell'895 dai Saraceni, che nel 988 la distrussero; fu ricostruita dal Principe Giovanni II di Salerno e fu contesa tra i Bizantini ed i Normanni. Il territorio di Irsina fu al centro della battaglia di Montepeloso, combattuta il 3 settembre 1041, a breve distanza dalle rive del fiume Bradano. L'esercito Bizantino era guidato da Augusto Bugiano (Boioannes); le forze Normanne erano comandate da Atenolfo, fratello del Principe di Benevento, che coordinava anche i militari Longobardi. I cavalieri erano guidati da Guglielmo d'Altavilla e da Argiro. I Normanni lanciarono la prima carica, mentre i Greci accusarono il colpo e caddero a centinaia. Guglielmo I d'Altavilla era infermo, ma lasciò la sua tenda, posta sopra una altura, e si lanciò nella mischia. Secondo il cronista Guglielmo di Puglia, i cavalieri normanni sbaragliano le forze Bizantine e le truppe che provenivano dalla Calabria, dalla Sicilia e dalla Macedonia ed un gruppo di mercenari Pauliciani. Secondo lo storico De Blosiis, l'eroe della battaglia fu Gualtiero, figlio del Conte Amico. I bizantini vennero ricacciati dalle truppe Normanne, che risultarono vincenti e, pertanto, la città passò sotto il dominio normanno. I Normanni catturarono Augusto Bugiano, lo trasferirono a Melfi insieme con le insegne bizantine e poi a Benevento lo consegnarono ad Atenolfo. Secondo la cronaca di Amato di Montecassino, Tristano, cavaliere al seguito della casata Altavilla nel territorio del Vulture, fu il primo Conte normanno di Montepeloso, una delle dodici baronie di cui si componeva la Contea di Puglia. Nel 1059 al Concilio di Melfi I, il Pontefice Niccolò II, elevò la Contea di Puglia a Ducato di Puglia e la affidò alla Casata Altavilla. Il secondo Signore della città, nel 1068, fu Goffredo, conte di Conversano, un nipote di Roberto il Guiscardo. Nel 1123 il papa Callisto II con una bolla elesse Montepeloso a sede vescovile, anche per contrastare la presenza bizantina ancora forte nel paese. Nel 1132 i cittadini aderirono alla rivolta contro Ruggero II e Montepeloso divenne feudo di Tancredi di Conversano, conte di Brindisi, ma l'anno successivo Ruggero II la punì per essersi schierata con i ribelli e la fece radere al suolo. Nel periodo svevo fu annessa alla contea di Andria e dopo la morte di Federico II divenne un marchesato sotto la signoria di Manfredi. Nel 1266, dopo la battaglia di Benevento, passò sotto il dominio degli Angioini che la donarono a Pietro di Beaumont conte di Montescaglioso e successivamente a Giovanni di Monfort. Nel 1307 passò al dominio degli Orsini Del Balzo, che la persero in seguito alla congiura dei baroni, quando subentrarono gli Aragonesi. Nel 1586 venne acquistata dalla ricca famiglia genovese dei Grimaldi ed infine passò ai Riario Sforza, che furono gli ultimi signori feudali di Montepeloso. Nel 1799 aderì ai moti repubblicani innalzando l'albero della libertà, ben presto soffocati dalle truppe del cardinale Fabrizio Ruffo. Dopo l'unità d'Italia fu interessata dal fenomeno del brigantaggio. Nel 1895 il consiglio comunale decise di cambiare il nome del paese da Montepeloso a Irsina. L’abitato conserva ancora parte dell’antica cinta muraria che circonda il centro storico, due torri cilindriche poste all’estremità del paese e le due antiche porte d’accesso, Porta Maggiore detta di Sant’Eufemia e Porta Lenazza detta anche Arenacea. Del castello di Irsina altro non si sa che era d'impianto normanno rimaneggiato in seguito da Federico di Svevia nel 1228. Oggi non esiste che una piccola torre, presso Porta Arenacea e dalla parte opposta di detta porta dovette esserci un'altra torre, considerato che il luogo ancora viene denominato “la Torretta”. È certo che una tradizione riferisce che il castello di Irsina fu donato da Federico II a S. Francesco d’Assisi, il quale, giunto a Montepeloso, vi inaugurò un comodo convento che fu, poi, condotto a termine dai suoi seguaci. Fu sempre sede di un ricco convento, nonostante la notizia che durante il regno degli Angioini si fosse tentato di scacciarne i frati, che si erano mantenuti fedeli agli Svevi. Oggi appare nell'aspetto cinquecentesco, diventato convento, la cui cripta è stata ricavata dal fondo di una torre quadrangolare del castello del 1100. Il palazzo Ducale Nugent è stato edificato sul precedente castello medioevale risalente al XIV-XV sec. ed ingloba la porta Maggiore, o di Sant’Eufemia, principale punto di accesso alla città. Nel XVIII secolo i feudatari di Montepeloso, i Riario Sforza, trasformarono la fortezza in residenza della famiglia. La struttura, difesa all’esterno da un’alta cortina muraria, si sviluppa intorno ad una corte quadrangolare alla quale si accede dal portale finemente lavorato. Il pozzo è decentrato rispetto alla sua posizione usuale al centro del cortile. Sulla corte si affacciano le tre ali del palazzo che si sviluppa su due livelli: al primo ci sono locali con volte a botte destinati a magazzini, al secondo gli appartamenti del feudatario. L’edificio costituisce la testimonianza della significativa presenza dei conti Nugent nella storia locale di fine secolo XIX. Il feudo di Montepeloso giunse all’ultima discendente dei Nugent, la contessina Margherita Nugent nata nel 1881 e morta nel 1954. Altro link suggerito: http://lucania1.altervista.org/irsina/index.htm (dove vedere foto di tutti i monumenti del paese).
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Irsina, http://www.basilicatanet.com/ita/web/item.asp?nav=irsina, http://www.old.consiglio.basilicata.it/conoscerebasilicata/cultura/percorsi/castelli/irsina.htm, http://www.aptbasilicata.it/I-Castelli.51.0.html, http://www.comune.irsina.mt.it/visitairsina/i-palazzi-storici/, http://www.sassilive.it/cultura-e-spettacoli/terza-pagina/palazzo-nugent-tra-le-priorita-della-provincia-di-matera/
Foto: la prima è di GiTaddeo su http://lucania1.altervista.org/irsina/page1g.php?x=4&mini=f05ff.JPG, la seconda è presa da http://www.aptbasilicata.it/Galleria-Immagini.1530+M5a58361a03c.0.html (dove potete trovarne altre). Infine la terza, relativa al palazzo Ducale Nugent, è presa da http://www.comune.irsina.mt.it/visitairsina/i-palazzi-storici/
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