Lasciata la strada per Badia, deviando a destra per la strada che porta nella valle del Samoggia ecco apparire il piccolo borgo di Mongiorgio con il castello risalente al X/XI secolo, che è tra le costruzioni civili più interessanti della zona nonostante i danni provocati dal lungo abbandono, all'interno del quale si trova anche la seicentesca chiesa di S.Sigismondo e S.Pietro. Alcuni estimi del 1245 ricordano i castelli di Pizzano, Zappolino, Monte San Pietro e Mongiorgio. Non ci si deve far ingannare dalla visione in lontananza di alcune costruzioni merlate di stile neogotico: sono edifici successivi che non hanno nulla a che vedere con il castello, scrutando oltre una folta vegetazione, si scorge la porta d'ingresso del castello sovrastata dalle feritoie che consentivano il sollevamento del ponte levatoio. La torre quadrangolare fu ridotta in macerie dopo il crollo avvenuto nel 1976. Mongiorgio godette di particolare importanza tra il X e il XVI secolo e fu Comune nel XIII secolo. Quel che resta del castello, in posizione bellissima, è in totale abbandono al punto che non è più visibile pur essendo in prossimità di strada carrabile. Esistono ancora dei sotterranei con tanto di pozzo rasoio (cementato) e due accessi chiusi da pietre che, secondo le voci degli anziani del posto, celano gallerie che conducevano ad altri insediamenti medioevali. Nel 1784 il castello di Mongiorgio viene così descritto: "La sua rocca non gira più di circa ottanta pertiche bolognesi; ed altro ora non v'è rimasto, che poche e rovinate mura castellane, e la porta d'ingresso, con qualche mezzo sdruscita casa, la canonica, la presente chiesa parrocchiale". (Notizia tratta da Calindri, vol.III, pagg. 264-271. NOTIZIA DA VERIFICARE)
Fonti: https://www.comune.montesanpietro.bo.it/index.php/69-temi-principali/cultura-e-turismo/cenni-storici-e-cosa-vedere/360-cosa-vedere, https://www.fondoambiente.it/luoghi/castello-mongiorgio, http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/castelli/index.jsp?id=5805
Foto: entrambe di Luigi Fantini, scattate nel 1940, su https://collezioni.genusbononiae.it/products/dettaglio/16177 e https://collezioni.genusbononiae.it/products/dettaglio/16176
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