domenica 12 agosto 2018

Il castello di lunedì 13 agosto




MODIGLIANA (FC) – Rocca dei Conti Guidi (o “Roccaccia”)

Si pensa che l'antico nome di "Castrum Mutilum" sia dovuto ad un sito romano posto sul monte Sion, dove ora sorge il convento dei frati Capuccini. Ancor oggi, all'interno del complesso, si trova un antico pozzo romano databile, probabilmente, all'epoca dei fatti. Parte da qui un lungo lasso di tempo in cui le fonti storiche non riportano notizie su Modigliana; si può comunque facilmente immaginare come il territorio sia stato coinvolto nelle invasioni ad opera delle popolazioni germaniche dell'Europa Centrale. Occorre arrivare al X secolo d.C. quando Modigliana è parte integrante dell'Esarcato di Ravenna, per ritrovare elementi. Nella rocca viveva in quel tempo la contessa Englarada, di origine franco-germanica, che, andando sposa al conte toscano Tigrino, diede origine alla dinastia dei Guidi. Questa divenne una delle più potenti famiglie della Romagna-Toscana, ed anche Dante, nella Divina Commedia, ne cita un esponente: Guido Guerra, che si era distinto, con i Guelfi, nella battaglia di Benevento. La famiglia vantava inoltre ottimi rapporti con l'imperatore Federico Barbarossa, tanto che il figlio di quest'ultimo, Corrado I, ebbe i natali, nel 1165, proprio nel castello modiglianese. Nel 1225 iniziò però il declino del casato a causa delle dispute interne allo stesso: i quattro nipoti di Guido Guerra si divisero infatti tra Guelfi e Ghibellini, ma fu solo nel 1337 che una sollevazione di popolo, capeggiata da Durante Doni, portò alla cacciata dei Guidi da Modigliana. La cittadina potè allora costituirsi in libero comune e successivamente darsi, in una sorta di protettorato, a Firenze. Se fino a questo punto la vita degli abitanti era stata segnata da innumerevoli campagne militari ciò non potè dirsi del periodo "fiorentino". Per la prima volta, nella ormai sua lunga storia, il comune visse un momento di relativa pace e sviluppo economico, principalmente con la lavorazione della seta, mentre fiorirono diverse associazioni filantropiche e culturali. Nei secoli successivi varie calamità naturali si abbatterono su Modigliana. Nel 1634 un'alluvione fece alzare il livello del fiume Ibola di diversi metri, causando ingenti danni. Al fine di evitare nuove e drammatiche piene, si procedette allora ad una poderosa opera di deviazione del letto del torrente che fu fatto confluire nel Tramazzo più a valle, tramite un enorme squarcio nel monte della Riva (chiamato la "Tagliata"). Originariamente infatti le acque passavano per l'odierna piazza antistante la chiesa di S.Domenico, chiamata tuttora, nel gergo dialettale, "piazza Ibola". Altre disastrose catastrofi furono i terremoti del 1661 e del 1781, i quali danneggiarono gravemente l'abitato. La popolazione riparò le case e la chiesa di S.Domenico anche con materiali prelevati dalla rocca: ciò contribuì poi, nel tempo, al crollo di quest'ultima, rendendola il caratteristico rudere che oggi possiamo vedere. Il nucleo originario della Rocca è da attribuirsi all’epoca in cui i Conti Guidi dominavano Modigliana nei secoli XII e XIII. Probabilmente, sorse su un preesistente edificio di epoca altomedievale, del quale non è possibile immaginare aspetto e consistenza, per l’esiguità degli elementi che ancora rimangono. Intorno al XII secolo insieme al mastio fu costruito il complesso delle mura e delle torri in ciotoli di fiume. Una prima cinta girava intorno alla Rocca seguendo i due versanti del monte. Questa era divisa in due corti interne separate da un muro nel quale si apriva una porta; esse contenevano le cisterne per l'acqua, le case dei soldati e la capella (dedicata a S.Barbara). Da questa prima cinta muraria ne partiva una seconda che circondava l'attuale piazza Pretorio (il cosiddetto "Borgo Vecchio"), ed alla quale fungeva da fossato il torrente Ibòla che (prima di essere deviato dai Modiglianesi a causa delle continue e rovinose piene) scorreva dove oggi sorge piazza Oberdan. Nel 1400 i Fiorentini (per mantenere quanto pattuito con la Comunità che si era data a loro in accomandigia) iniziarono la costruzione dell'ultima cerchia, adottando un tipo di muratura chiamata "a sacco". Queste ultime erano più basse e di maggior spessore di quelle precedenti, per essere più funzionali ed adeguate ai colpi di artiglieria, e chiudevano il cosiddetto "Borgo Nuovo" arrivando fino al torrente Tramazzo, che fungeva da fossato naturale. Delle mura più antiche restano ancora alcune parti: "le portacce" e la "porta del Borgo". La Rocca è un imponente manufatto che si presenta ancora abbastanza conservato sul lato est, ben visibile dalla strada che conduce a Dovadola attraverso il monte Trebbio. Da questo lato si nota una struttura di aspetto più antico (ora inglobata nel complesso della Rocca) a forma di parallelepipedo, la cui muratura di sassi di fiume è probabilmente il nucleo originario della Rocca. Si può interpretare come una torre quadrangolare da cui si dipartiva la cinta muraria (sempre costruita di ciottoli di fiume), più antica e più interna, che arrivava a inglobare, in basso, piazza Pretorio. Il grandioso torrione rotondo, che sovrasta in alto le altre parti di mura, e i torrioni minori sono invece costruiti con un tipo di muratura detta a sacco: tale sistema strutturale è rimasto in vigore fino al secolo XV e inizi del XVI. L’attuale strada di accesso alla Rocca fu costruita nel 1912, in sostituzione di quella antica che correva più a valle circa a metà costa tra la Rocca e il torrente Ibola, ora scomparsa, inghiottita dalle frane e dall’erosione del fiume. Dal lato ovest la Rocca si presenta come un enorme e suggestivo “spaccato”: mostra l’interno del colossale torrione, che risulta formato da quattro vani a cupola sovrapposti (il più basso non è visibile perché ancora intatto e sotterraneo). Dalla particolare tecnica muraria in uso nei secc. XV-XVI, si può desumere l’epoca di costruzione. Lo stato attuale di rovina è dovuto al crollo avvenuto nel 1918, che ha determinato il crollo parziale del torrione centrale che risulta sezionato verticalmente. Quale grande stagione abbia vissuto la Rocca di Modigliana durante il Medioevo è facilmente deducibile dalle vicende illustri in cui furono coinvolti i Conti Guidi. Con loro il maniero fu notevolmente ampliato e fortificato, divenendo il più importante della potente casata. Fu inoltre dotato di numerosi sotterranei, trabocchetti, pozzi e passaggi segreti. Certamente la vita della massa dei servi era più misera ed oscura, costretti com'erano a lavorare ogni "greppio" ed a seguire i Conti nelle numerose campagne militari condotte sotto la loro bandiera o sotto quella degli imperatori germanici del Sacro Romano Impero. Tuttavia non è privo di fascino e suggestione immaginare come poteva essere la Rocca, quando intorno a lei si svolgevano le caccie, le cavalcate, i tornei, i duelli dei cavalieri, le feste ed i mercati dei poveri. L'abbandono della rocca e dell'intero sistema di difesa iniziò quando Firenze, alla fine del 1500, iniziò la costruzione di nuove piazzaforti militari (come quella di Terra del Sole) ancora più capaci di resistere alle nuove armi. L'abbandono, il saccheggio di materiali, i terremoti del (1661, 1725, 1918) hanno gravemente danneggiato, nei secoli, il mastio, mentre lo scorrimento delle acque, l'azione erosiva dei torrenti e le frane hanno ingoiato gran parte della prima cinta muraria e danneggiato la piattaforma sulla quale poggia la Torre. Tuttavia il degrado del castello e del complesso delle fortificazioni non è stato immediato, visto che nel 1773 il Campadelli scriveva:"considerando l'ampia grossezza dei muri che la sublimano in alto, i forti smalti che la riempiono, il robusto massimo quadrato che serve di fondamento e di base al maschio, i profondi sotterranei che le serpeggiano d'intorno, l'estensione delle mura che discendono da quella, circondando il castello in lunghezza di un miglio, i baluardi, i torrioni che di quando in quando quasi con tanti nodi ed altre nuove robuste rocche la stringono all'intorno e la fiancheggiano, le vie segrete, le ritirate, i ponti levatoi, le scale, i passaggi, i pozzi, i trabocchetti, le mirule interne ed esterne e quante altre in essa si vedono fortificazioni...si ravvisa per un masso all'eternità edificato." Ma agli inizi del 1800 il castello risulta già in pessimo stato, come riportato da Emanuele Repetti nella sua opera "Dizionario Geografico della Toscana" edito nel 1836 che cita: alle falde del monte delle Forche, ultima diramazione del contrafforte che scende dalla schiena dell'Appennino fra i torrenti Ibola eTramazzo , sopra un di cui risalto risiede l'antico e semidiruto castello di Modigliana. La leggenda narra, almeno come la raccontano i modiglianesi, che il castello venne assediato e i Conti Guidi si murarono all’interno della Rocca con tutti i loro tesori, maledicendolo con un “anatema” che metteva in guardia chiunque avesse voluto impadronirsi del castello e delle loro ricchezze che chi avesse tentato di rimuovere l’enorme cerchio metallico che fasciava la torre rotonda, sarebbe morto immediatamente. Durante la I Guerra Mondiale, essendoci bisogno di ferro per fabbricare armi, si decise di togliere l’anello che decorava la Rocca. La stessa crollò immediatamente come profetizzato dai Guidi e seppellì gli operai, uccidendoli. Da allora nelle notti più buie e silenziose alcuni affermano di aver visto strane luci, come di fiaccola, e udito strani vocii nelle vicinanze e nelle stanze spaccate della torre, ormai non più accessibili. Cosa siano o chi siano quelle luci, nessuno lo sa, forse i Guidi che sorvegliano ancora il tesoro, o forse le anime dei morti in battaglia, resta il fatto che il tesoro risulti ancora disperso, forse nei vari cunicoli del sotterraneo che il crollo della torre ha sigillato, celandolo per sempre. Altri link suggeriti: http://www.modigliana.com/storia/index.html, https://www.youtube.com/watch?v=YQCPs2KBAks (video con drone di Bacco), https://www.youtube.com/watch?v=M7yHYSVpYD8 (video con drone di Andrea Betti), https://www.youtube.com/watch?v=lpTKfJ7W2cw (video di DIAPReM Research Centre), https://www.youtube.com/watch?time_continue=5&v=Er18IqX0M3I (video di Borghi Viaggio Italiano), http://www.mondimedievali.net/castelli/emilia/forli/modigliana.htm

Fonti: http://www.comune.modigliana.fc.it/cenni-storici, http://www.comune.modigliana.fc.it/documents/973605/1028042/pb-191-file-modiglianaguidawebIT.pdf/bd805a5b-6684-4ec2-a8dc-4ba38d667605, http://www.comune.modigliana.fc.it/rocca-dei-conti-guidi, https://www.appenninoromagnolo.it/castelli/modigliana.asp, http://mysterioustour.it/mistero/i-bagliori-della-roccaccia/

Foto: la prima è presa da https://www.eventa.it/eventi/modigliana/profumi-di-collina, la seconda è una cartolina della mia collezione, infine la terza è presa da https://www.appenninoromagnolo.it/castelli/modigliana.asp

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