AREZZO - Castello di Policiano
Policiano è una frazione del Comune di Arezzo, situata a sud della città lungo la ex Strada statale 71 Umbro Casentinese Romagnola. Nel medioevo vi fu costruito un importante castello appartenuto ai Marchiones ed ai vescovi di Arezzo. Nel marzo 1849, durante il periodo della Repubblica "guerraziana" gli abitanti di Policiano si resero autori di una singolare sommossa, per ripristinare l'arme del Granduca di Toscana nella vicina Castiglion Fiorentino. Il Castello di Policiano si trova su un costone sopra il paese; tra quelli dei centri circonvicini è l'unico che mantiene, almeno parzialmente, le caratteristiche di un castello. Sul lato sud si può vedere ancora oggi la poderosa torre del maschio che si eleva dal resto del complesso. La prima notizia che troviamo del Castello di Policiano è del 963 che conferma, da parte dell'Imperatore Ottone I, di tutti i possedimenti della Canonica Aretina facendo alla medesima nuove elargizioni tra cui la corte di Policiano con le sue adiacenze. La località facente parte di una goaldemania (o Waldemannia) cioè estensione boschiva già amministrata da un Waldemannus, Soprintendente regio del fisco longobardo, fu donata nel 963 da Ottone I alla canonica aretina. Tuttavia già nel 1012, Policiano viene citata in una commutazione di terre fra l'abate di S.Fiora ed Ugo di Ugone degli Azzi (potente famiglia aretina di origine longobarda). Nel 1040 Pietro di Eriberto degli Azzi fece dono mediante carta di “Morgincap” a Gualdrada, sua futura sposa, di numerosi averi tra cui il Castello e la corte di Policiano. Ma già nel 1044 il feudo passò a Uguccione dei Marchesi del Monte di Santa Maria, nominati Marchesi di Toscana e Vicari Imperiali nella città di Arezzo da Carlo Magno. Questa famiglia di origine Franco-Ripuaria, fu potentissima dal secolo IX al secolo XIV e, come risulta da numerosi diplomi imperiali, ebbe numerosi castelli nel contado aretino e cortonese tra cui il “Castrum Marchionis” ove oggi sorge la Fortezza Medicea di Arezzo. Nel 1079 la contessa Sofia, moglie del conte Alberto, vendette la parte quarta della Corte e del Castello di Policiano, insieme alla vicina chiesa di San Lorenzo alla Chiesa di Arezzo. Nel 1084 la contessa Adalegita, con il conte Ugo e il conte Enrico promise, alla Canonica di Arezzo, la proprietà libera e la protezione della corte e del castello di Policiano. Il documento più interessante è datato 15 Marzo, 1265, in cui Guglielmo degli Ubertini, vescovo di Arezzo, fu eletto dalla sua Chiesa in Potesta' di Policiano e ricevette giuramento di obbedienza e di fedeltà da 54 uomini del Castello. Dopo la battaglia di Campaldino del 2 giugno 1289 gran parte dei castelli di Arezzo, tra cui quello di Policiano, furono conquistati dai fiorentini e furono poi liberati dalla risorta repubblica aretina dopo il 1303. Il successore di Guglielmino, Guido Tarlati, proseguì e consolidó la politica espansionistica della Diocesi che portó ad un lungo periodo di pace e prosperità. Nel 1327, la morte di Pietramala definì la fine della Repubblica, che culminó nel 1337, con la vendita di Arezzo dal Pier Saccone Tarlati ai Fiorentini. Due anni prima, nel 1335, il Castello di Policiano fu distrutto da Perugia in una battaglia contro Arezzo. Testimonianza di questo evento fu Sir Bartolomeo di Gorello, un poeta XIV secolo di Arezzo, che ne parla nel suo libro "Cronaca Aretina". Per un lungo periodo di tempo il castello fu utilizzato come ospedale che riceveva i viaggiatori diretti a Roma. Poi nel XV secolo il castello di Policiano divenne di proprietà della famiglia Capponi di Firenze. Attualmente la veste d'armi di Capponi puó essere ammirata sulle antiche mura del Castello, tuttavia è ancora un mistero come questa famiglia ottenne la proprietà del castello fino al secolo XIX. I Capponi, che ristrutturarono l'antico edificio trasformandolo in una villa, nel 600 cercarono di ottenere la signoria Gran Duca di zona, senza successo. Dal 1833, sotto la proprietà del marchese Gino Capponi, il Castello fu trasformato in una tenuta agricola perdendo la sua importanza strategica, aumentando quindi l'aspetto rurale della città che la separava da tutte le implicazioni nel settore militare. Questo avvenne anche grazie alle recenti bonifiche della Valdichiana. Nel 1876 il Castello e tante altre tenute nelle vicinanze divennero di proprietà, per via ereditaria, della famiglia Chigi Saracini di Siena. Nel 1910 tutti gli immobili di proprietà Chigi Saracini furono rilevate da Sidney Mary Hertz del Barbolani di Montauto che trasformó il Castello in una casa colonica, ristrutturandola con lo stile architettonico di quel periodo. Non vi è alcun dubbio che Arezzo fu una zona di transito per Leonardo nei primi del cinquecento e il periodo romano (1513-1516). In particolare Leonardo studió quest'area per i progetti idrografici relativi ai giochi di terra della Val di Chiana (circa 1502) e il fiume Arno. E 'anche probabile che Leonardo era interessato a conoscere l'arte e l'architettura della zona, come i capolavori del pittore Piero della Francesca ad Arezzo e Sansepolcro e, inoltre, per motivi strategici sotto l'assegnazione di Cesare Borgia (Figlio del Papa Alessandro VI, l'uomo di guerra, spesso considerato una minaccia per Firenze), per il quale fu nominato con il titolo di "Amato e Carissimo Ingegnere Architetto Famiglia e generale" a partire dal gennaio 1502. Tutto ciò può spiegare come mai il Castello di Policiano sia indicato nella Mappa della Valdichiana del famoso "Codice Atlantico" di Leonardo da Vinci. Sul lato sud del Castello si può vedere ancora oggi la poderosa torre del maschio che si eleva dal resto del complesso evidenziando, con le brecce delle attuali finestre, la tamponatura dell'unica apertura trecentesca rimasta. Sempre sulla torre si notano tracce dell'innesto che univa il fortilizio alla canonica di San Lorenzo, scomparsa nella ristrutturazione del 1910 per far posto alla rampa. Attualmente è possibile ammirare una bella torre e pianta circolare sul lato sud dell'edificio. Il prospetto est è forse il più interessante per le numerose superfetazioni che lo caratterizzano. Racchiusa tra due barbacani, uno dei quali ricavato dal posticcio fronte della rampa, la facciata si compone di ben tre corpi di fabbrica, di cui quello centrale, più recente, si configura come l'innesto fra due elementi strutturali che, più bassi, introducevano nella corte. All'interno della corte, affiancata al profondo pozzo, troviamo un'imponente scalinata in pietra che collega al piano nobile grazie a due rampe contrapposte. Dal corridoio che perimetra la corte si passa nei vasti saloni, tutti pavimentati in cotto con soffitti a travatura lignea e camini in pietra levigata. Da segnalare una sala del cassero coperta con volta a botte in mattoni poggiante sulla poderosa struttura muraria in grosse bozze di pietra squadrate, nota come “sala delle armi”. Completa l'intero complesso un ampio parco parzialmente all'inglese ed integrato nella restante parte, da un bosco ceduo. Attualmente il complesso appartiene a Laura Gallorini Landi. Il Castello medievale di Policiano dispone di 46 camere, 3000 metri quadrati di spazio abitabile su 3 livelli, 2 annessi di 50 metri quadrati per gli attrezzi e ripostiglio, 2 rovine separate che possono essere rinnovate per un extra di 500 metri quadrati, e 18 ettari di terreno, 5 dei quali sono recintati con 300 alberi di olivo toscano. Una vista mozzafiato della Val di Chiana e del lago Trasimeno, rendono questa residenza storica unica e di grande valore. Sul lato sud dell'edificio si possono ammirare i resti della Chiesa di San Martino di origine medievale.
Fonti: https://it.wikipedia.org/wiki/Policiano, https://www.icastelli.it/it/toscana/arezzo/arezzo/castello-di-policiano, http://www.avvisocasa.it/Italia/toscana-arezzo-arezzo-immobili-di-prestigio-castello-in-vendita-a-arezzo-_28132.html
Foto: la prima è presa da http://www.vendesiaffittasi.it/100323-vendita-Castello-Arezzo.php, la seconda è presa da http://theaddressmagazine.com/2013/08/timeless-classic-tuscany/
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