APPIANO SULLA STRADA DEL VINO (BZ) - Castel
d’Appiano in frazione Missiano
Si tratta di una delle più importanti costruzioni difensive medievali
dell'Alto Adige. Secondo i principali studiosi, lo sperone era occupato o anche
fortificato già al tempo dei Reti, circa duemila anni fa. I più recenti
risultati di ricerche archeologiche paiono confermare questo dato. Si innalza su
di una ripida parete di roccia ed è caratterizzato dalla imponente torre
pentagonale, unica nel suo genere nel Tirolo. Castel d’Appiano fu costruito tra
il 1125 e 1130 dal conte Ulrich II che già allora contava tra le più potenti
fortificazioni dell’Alto Adige. La precedente sede dei Conti di Appiano era situata
nelle vicinanze del paese di San Paolo-Appiano: non se ne conosce la
localizzazione precisa, tuttavia è discussa la sua identificazione con Castel
Altenburg presso San Paolo o Castel Freudenstein ad Appiano. Le ragioni del
trasferimento risiederebbero nella poca sicurezza garantita dal vecchio
castello, dal momento che era in corso il conflitto con i Conti di Tirolo, da
cui gli Appiano alla lunga sarebbero comunque usciti sconfitti. Nel 1158 i Conti
di Appiano fecero un’imboscata ad un’ambasceria papale ed il castello fu
oggetto di un attacco di ritorsione sotto Enrico il Leone che determinò la sua
distruzione. Ricostruito e passato nel 1315 ai conti del Tirolo, fu da questi concesso
come feudo a varie famiglie. Dal 1911 infine, i conti di Enzenberg presero la
proprietà di Castel d’Appiano, curandone il consolidamento delle rovine nei
punti più a rischio. Gran parte delle mura ed i corpi di difesa del castello
risalgono al XVI secolo. Notevoli sono anche gli affreschi nella cappella, tra
i meglio conservati del Tirolo. La cappella è una piccola costruzione, a pianta
rettangolare, precedente al castello (consacrata nel 1131 dal vescovo di Trento)
e inglobata in seguito nella struttura fortificata. Le pitture, risalenti al
primo decennio del XIII secolo, mostrano immagini della tradizione locale come
per esempio le “mangiatrici di canederli” o anche immagini della caccia. Sono
raffigurate anche le famose scene delle “vergini folli”. Fa parte del complesso
fortificato anche il cosiddetto “Kreideturm”, una una torre a pianta
quadrangolare, circondata da una cortina muraria, che si trova al di sotto del
castello (a circa 10 minuti di cammino) di cui probabilmente costituiva un avamposto
strategico. Dotata di accesso elevato rispetto al piano di calpestio, ha una
seconda apertura con arco a tutto sesto che dava accesso allo scomparso cammino
di ronda, ligneo. Rimangono ancora tracce dell'originaria intonacatura bianca
della torre, a cui - forse - si deve il nome in lingua tedesca, con cui anche
tra gli italiani è nota. Tale nome potrebbe però anche risalire ad un
significato originario connesso a segnalazioni a mezzo di fuochi, data la
posizione della torre da cui si vedono molti castelli e località distanti anche
diversi chilometri. Attualmente le rovine del maniero appaiono consolidate e
sono anche state in parte oggetto di restauri, come ad esempio il mastio. Negli
spazi interni, ormai all'aperto, si trova un punto di ristoro, presso il quale
si possono anche ottenere le chiavi della cappella romanica del castello,
tuttora ben conservata. L'accesso al castello, che venne fatto oggetto, durante
i secoli, di molteplici aggiunte ed ampliamenti, è guardato verso nord da una
complessa serie di corpi di difesa e da torri di guardia risalenti al tardo
medioevo. Le caratteristiche di queste le fanno risalire in massima parte al XVI
secolo. Al di fuori della cinta muraria propriamente detta, una torre a pianta
semicircolare, aperta verso l'interno, è stata costruita in modo da poter
ospitare armi da fuoco.
Nessun commento:
Posta un commento