VICOVARO (RM) – Palazzo Cenci-Bolognetti (ex castello
Orsini)
Quasi certamente, fu tra il 1194 ed il 1196 che Papa
Celestino III (Giacinto Bobone) concesse in feudo le terre della città di
Varia, insieme con Bardella e Cantalupo (l’odierna Mandela) a titolo di pegno (il
diploma è citato nelle Gesta Innocentii III) ai pronipoti
Giangaetano, Giacomo, Napoleone e Matteo figli di Orso Bobone che, abbandonato
il cognome di Bobone, divennero dapprima Ursini, ed in seguito Orsini. Gli
Orsini ampliarono l’abitato e lo fortificarono ulteriormente al punto che dai
cronisti del sec. XIII era ritenuto una rocca imprendibile, di grande
importanza strategica nelle guerre per la conquista del Regno di Sicilia da
parte di Carlo d’Angiò. Il 29 ottobre del 1273, gli allora Signori di
Vicovaro, Francesco e Giacomo di Napoleone e Matteo Orso Orsini concedettero
alla Comunità di questo castello gli statuti comunali, tra i più antichi del
genere. Nel 1378, l’8 aprile, durante i tumulti che scoppiarono a Roma per
l’elezione di Urbano VI, il Cardinale Giacomo Orsini fratello di Giovanni e
Rinaldo, dei conti di Tagliacozzo, Signori del luogo, fuggì da Roma e riparò
nel castello di Vicovaro: morì il 15 agosto 1379 a Capistrello, ove si era
ulteriormente rifugiato. Il castello vicovarese fu anche luogo di un importante
incontro (il 13 luglio 1494) tra Alessandro VI Borgia e Alfonso II d’Aragona
per decidere sulle sorti d’Italia nell’imminente invasione di Carlo VIII di
Francia per conquistare il Regno di Napoli. L’1 ottobre 1556, nella guerra tra
Paolo IV Carafa e Filippo II, il castello venne espugnato da Vespasiano Gonzaga
figlio di Ludovico, comandante degli imperiali. I pontifici poi lo
riconquistarono il 14 febbraio 1557 dopo averlo assediato per cinque giorni
continui e come dice il Moroni: «gli assalitori entrarono con tanta rabbia nel
Castello, che tra tedeschi e spagnoli ne tagliarono a pezzi quattrocento».
Un atto notarile del 12 giugno 1541 segnò una data importante per
Vicovaro: a Francesco, figlio di secondo letto di Gian Giordano Orsini, per la
sua pessima condotta di vita, fu imposto di cedere tutti i diritti di
primogenitura al fratello Girolamo, che divenne così il titolare del ducato di
Bracciano. A lui rimasero in godimento vita natural durante Vicovaro,
Cantalupo, Bardella e Saracinesco. Così con Francesco, si venne a creare il
cosiddetto ramo degli Orsini di Vicovaro o d’Aragona, che governò Vicovaro sino
al 19 marzo 1607, ossia alla morte di Giovan Battista di Francesco, quando
estintasi questa progenie per mancanza di eredi maschi, Vicovaro, Cantalupo e
Bardella, ritornarono al legittimo proprietario, l’allora duca di Bracciano,
Virginio Orsini. Agli Orsini di Aragona è da ricondurre la stesura degli
Statuti di Vicovaro dell’8 luglio del 1602. Alla fine del '600, il castello
passò di proprietà della famiglia Bolognetti che ne fece un palazzo e lo
ampliò. L’edificio attuale, nato con l'ampliamento ed ammodernamento della
vecchia residenza degli Orsini (eretta tra la Rocca e la Porta superiore), divenuta
troppo angusta ed antiquata, fu realizzato sotto la direzione dell'architetto
Sebastiano Cipriani, a partire dal 1693. Questa prima fase di lavori si
concluse nel 1721 e consistette, tra altro, nella edificazione di una nuova ala
del Palazzo (l'odierna facciata) e di altri caseggiati destinati alla servitù
ed alla attività agricola. Sistemazioni successive furono quelle dirette dagli
architetti Nicola Salvi, Giuseppe Doria, Girolamo Theodoli ecc. che
interessarono altre parti del complesso. Del periodo medievale e rinascimentale,
rimangono: la
Rocca con torri cilindriche e resti del "Maschio"
quadrato, la vecchia entrata del Palazzo Orsini (con arcata gotica
in marmo della prima metà del sec. XV), e resti di affreschi. Il Palazzo fu
luogo di villeggiatura della famiglia Bolognetti e ambìto richiamo della
nobiltà romana, infatti vi soggiornarono molti visitatori stranieri amici dei proprietari.
Oggi, il Castello è proprietà di un ramo dei Cenci-Bolognetti, famiglia
succeduta ai Bolognetti nel 1775 nel possesso del feudo e del titolo di
Principi di Vicovaro.
Dopo anni di restauri conservativi, le sale più belle sono
adibite per organizzare matrimoni, comunioni, celebrare battesimi e per ogni
tipo di festa esclusivamente privata. Vi è un sito che consiglio di visitare
per avere ulteriori notizie: http://www.principidivicovaro.it
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