OSILO (SS) – Castello Malaspina
Posto sulla sommità del "Monte Tuffudesu", a circa 650 m.s.l., a
guardia del centro abitato che si estende ai piedi della rocca, venne edificato
dalla potente famiglia dei marchesi Malaspina, presumibilmente sul finire del
1100, anche se non si ha notizia certa sulla data. I Malaspina, originari della
Lunigiana, giunsero per la prima volta in Sardegna in occasione della
"crociata" bandita nel 1016, con l'appoggio dei Comuni di Pisa e di
Genova, dal Pontefice Benedetto VIII, che aveva promesso grosse investiture a
chi avesse contribuito a liberare la Sardegna dalla dominazione araba
capitanata da Museto. La spedizione ebbe successo, e alla famiglia Malaspina,
nella persona del marchese Obizzo, furono assegnate in premio le montagne della
Barbagia e la piana del Temo. Qui i discendenti di Obizzo edificarono, intorno
al 1121, il munitissimo castello di Serravalle, a Bosa. Successivamente,
l'influenza della famiglia si estese al nord dell'isola e, sul finire del 1100,
o agli inizi del 1200, venne fatto costruire il castello di Osilo, a presidio
delle frontiere fra l'Anglona, la Gallura e la Nurra. Il possesso del castello
da parte dei Malaspina è comunque storicamente accertato, per la prima volta,
nel 1272, anno della morte di Enzo Hohenstaufen di Svevia e della conseguente
fine del giudicato di Logudoro. Nel 1297 Papa Bonifacio VIII concesse
l'investitura della Sardegna al re aragonese Giacomo II, e i Malaspina avviarono
intense trattative per raggiungere accordi con quest'ultimo. Nel 1308, il
cittadini del Libero Comune di Sassari, forti di un esercito di mercenari
catalani, occuparono e devastarono le terre dei Malaspina, non riuscendo, però,
ad espugnare le fortezze. Riconfermata, inizialmente, dagli Aragonesi la sua
appartenenza ai Malaspina nel 1323 e nel 1324, il castello di Osilo divenne,
però, l'oggetto di pretese aragonesi, che provocarono la ribellione dei
Malaspina, alleati con altre forze isolane, ma la rocca viene assediata ed il
suo territorio saccheggiato, fino a venire conquistato. Sconfitti, i
Malaspina furono costretti a cedere il castello di Osilo a tale Gerardo Alòs,
rappresentante regio. Il castello rimase in possesso del regno d'Aragona fino
al 1345, quando Azzone e Federico Malaspina, dopo essere rimasti esclusi dalla
sucessione al loro fratello deceduto, Giovanni, si posero a capo di un grosso
esercito assoldato nei loro possedimenti in Lunigiana, e riconquistarono il
castello e le sue competenze. Venne, però, subito dopo espugnato dai Doria, e
riconsegnato a Pietro IV d'Aragona, detto il Cerimonioso, che nel 1352 lo
riconsegnò ai fratelli Malaspina. Nel 1354 ritornò in possesso di Pietro IV
d'Aragona, che lo consegnò al governatore di Sassari e lo fece rafforzare. Nel
1365 fu espugnato dal giudice Mariano d'Arborea. La rocca di Osilo fu ancora al
centro di aspre contese, fin verso la metà del 1400, quando iniziò il suo lento
declino. Nel 1528 essa tornò, però, al centro di azioni militari, in seguito
all'invasione dei francesi, e nel 1720 passò, con tutta la Sardegna, sotto Casa
Savoia. Il castello fece ancora parlare di sé sul finire del XVIII secolo (e inizio
XIX secolo), quando venne eletto a propria fortezza da uno dei contendenti in
una sanguinosa guerra fra le famiglie dei Serra e dei Fadda. Assolta anche
questa funzione, l'edificio venne definitivamente abbandonato, e andò in quasi
totale rovina, finché nei primi anni '60 del '900 non subì un parziale
restauro. Pur trovandosi in una importantissima posizione strategica, il
castello non era di grandi dimensioni, racchiudendo, entro un recinto di forma
ovale allungata, una superficie interna di circa mille metri quadri. Esso comprende,
oltre che alla cinta muraria, due torri, una circolare (più antica) realizzata
con conci di basalto scuro, e una quadrata fatta con blocchi di tufo, ben più
alta e rifinita rispetto all'altra. Da un disegno aragonese del 1358 risulta
anche una terza torre, mai però accertata realmente. Per quanto riguarda gli
edifici interni, pur non restandone attualmente che delle modeste tracce, sulla
base della documentazione disponibile, si deduce che vi dovevano essere: una
cucina, una camera da letto (presumibilmente riservata al castellano), un
locale per le provviste, un deposito di armi, una officina-falegnameria, un
deposito per la legna, un deposito-cantina per vini e altri generi di prima
necessità. Tutto in linea con la funzione principale del complesso, che era
quella di fortezza armata, a presidio di una importante postazione strategica.
Gli armati posti a difesa del castello pare dovessero essere mediamente una
trentina. Della originaria fortezza restano oggi le due torri e la cinta
muraria. L'escursione al castello è sempre di grande suggestione, sia perché
essa si compie attraverso le strette viuzze del centro storico di Osilo, ancora
in acciottolato, talora con volte a botte; sia per il mistero dei luoghi; sia
per la straordinaria vista su larga parte della Sardegna Nord-Occidentale, che
dall'alto della sua sommità si gode. Ho trovato in rete questo interessante
video dedicato al castello di Osilo:
http://www.youtube.com/watch?v=6g6A0JLZN4U
1 commento:
purtroppo mi sono accorto solo ora che di questo castello ne avevo già parlato l'8 marzo 2011....ho un registro dei castelli trattati, creato appositamente per evitare di riparlare degli stessi, nonostante tutto sono sbadato e mi può capitare qualche svista :-(
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