OSOPPO (UD) – Fortezza dei Savorgnan
Il complesso, restaurato dopo il sisma del 1976, è un
poderoso insieme di resti delle varie epoche di opere difensive, gallerie,
fossati, trinceramenti, case matte. Dal colle dove è situato il forte, a circa
310 metri s.l.m., si può ammirare un ampio panorama sulle colline
dell'anfiteatro morenico e sull'arco alpino attraversati dal fiume Tagliamento.
L'area fa parte del Parco del Tagliamento. La fortezza di Osoppo fu un antico
insediamento celtico, poi oppidum (piazzaforte) romana. Paolo Diacono, nei suoi
scritti, riporta che nel 610 gli Avari, sconfitto il duca Gisulfo, assediarono
la rocca. Saccheggiato e devastato dagli Ungari nel 902, il castello venne
donato nel 1094 all'abbazia di Sesto al Reghena. Entrato poi a far parte delle
proprietà del patriarcato di Aquileia, venne concesso nel 1255 dal patriarca
Gregorio di Montelongo, in feudo d'abitanza, a Cono d'Osoppo (figlio di
Amaldarico). I discendenti di costui si distinsero per la loro turbolenza, che
li portò a molestare gli abitanti dei territori vicini ed a simpatizzare con i
Conti di Gorizia, tanto da impensierire i Patriarchi che non potevano
permettere che il castello, importante per la posizione strategica, finisse
sotto il dominio dei rivali. Fu per questo motivo che il maniero passò il 25
luglio 1328, per volere del patriarca Pagano della Torre, a Federico di
Savorgnano, del ramo che di qui si denominò "del Monte". Nel 1420
Osoppo passò sotto la denominazione della Repubblica Veneta, che rafforzò le
fortificazioni sul colle, facendone il suo baluardo difensivo settentrionale.
Per Osoppo iniziò una lunga serie di eroiche e memorabili lotte contro forze
assedianti di gran lunga superiori a quelle dei difensori. Il fortilizio
divenne punto nevralgico della difesa dello "stato di terra" della
Serenissima e fu strenuamente difeso da Girolamo Savorgnan nel 1514.
"Osoppo Castello e Fortezza, posta sopra un colle in una campagna sopra il
Tagliamento sotto i monti, ma tanto lontano da essi che non si può batter da
niuna parte", così Girolamo di Porcia descriveva la rocca nel 1567. Occupato,
poi, dai francesi nel 1797 e nel 1848 - durante le lotte del Risorgimento - il
forte, tenuto da un gruppo di volontari italiani, resistette per ben sette mesi
contro gli austriaci che lo volevano riconquistare. Al momento della resa ebbe
l'onore delle armi dallo stesso avversario e venne insignitO della medaglia
d'oro al valor militare. Tra natura e insediamento vi è, nel caso del colle di
Osoppo, uno stretto rapporto di interdipendenza: durante i periodi di
utilizzazione militare la vegetazione è stata frenata nella sua evoluzione
naturale; dai primi anni del '900, col ridursi del valore strategico della
Fortezza, essa viene organizzata in giardini, orti, viali; dopo la seconda guerra
mondiale vengono introdotte specie ornamentali ed esotiche. Dopo i
bombardamenti del '45 e il terremoto del '76, la Fortezza apparve come un
ammasso di ruderi, come un coacervo di resti della sua lunga storia. Gli
interventi di recupero hanno interessato finora la zona centrale dell'altopiano
(con la realizzazione del Centro visite, in cui si trovano il punto di
informazione, i servizi e la mostra permanente sulla Fortezza, il recupero
della Casa del tamburo come punto di ristoro e il restauro di mura e resti
edilizi), la zona meridionale (con il recupero del Castel Novo, del Forte
italiano e delle mura) e le aree contermini. L'accesso all'altopiano della
Fortezza avviene dal paese, lungo la Strada napoleonica , passando sotto la
Porta austriaca, proseguendo lungo il Bastione veneto della porta e
oltrepassando la Porta del secondo recinto di mura in periodo veneto (di essa
rimane un'apertura nelle mura), fino a raggiungere la zona centrale
dell'altopiano. L'area è definita dalla presenza delle mura del terzo recinto
verso sud e dai resti della Chiesa di San Pietro. Di essa rimangono la parte
inferiore della facciata monumentale, resti dell'abside e dei muri perimetrali
e la sagrestia. Realizzata tra la fine del '600 e l'inizio del 700, su progetto
di Domenico Rossi, non fu mai completata secondo il progetto originario, più
volte crollata (ultimamente in seguito al sisma del 1976) e ricostruita.
All'interno sono stati riportati in luce, dalla Soprintendenza, i resti
archeologici della pieve originaria. Proseguendo a sinistra della chiesa, lungo
una rampa in discesa, si raggiunge il parcheggio per auto (si rileva la
presenza del Sorbo degli uccellatori e di un Nucleo di aceri). A nord del
parcheggio si possono osservare i resti del complesso delle Caserme italiane.
Ritornati alla chiesa, si prosegue verso est entrando nel parco arborato (ricco
di platani, tigli, abeti rossi ecc.). A nord si notano i resti del Terrapieno
della casa del comandante (su di esso insistono i resti della casa del
comandante veneta e del padiglione ufficiali napoleonico - ristrutturati in
periodo italiano - e l'edificio del Centro visite realizzato nel 1955,
recentemente ristrutturato). Proseguendo verso est si raggiunge il Belvedere,
punto panoramico da cui si può vedere il sottostante Campo trincerato
napoleonico e, verso nord, il Bastione veneto del secondo recinto. Ritornando
verso la chiesa si possono visitare, infine, i resti della Casa del tamburo
veneta (l'edificio, realizzato in periodo veneto, è stato ampliato e
ristrutturato dai Francesi, come forno, e dagli Italiani. Ridotto in condizioni
di rudere, è stato recentemente restaurato e completato per realizzarvi un
punto di ristoro). Con il piano particolareggiato del 1985 e con i successivi
interventi della Regione, della Provincia, del Comune e della Soprintendenza, è
stato avviato il recupero e la valorizzazione del colle e della Fortezza. In
particolare, attraverso un'attenta analisi storica e i primi interventi di
rimessa in luce e restauro, è stato possibile "restituire" ai resti e
segni presenti il loro significato e, a partire da qui, individuare diversi
sistemi difensivi, intesi come insiemi di manufatti (edifici e infrastrutture),
corrispondenti a momenti storici significativi di funzionamento della Fortezza,
i quali possono costituire il supporto a percorsi di visita. E' possibile
attualmente proporre tre percorsi di visita, di seguito descritti: - il
percorso del CastelNovo, corrispondente ai manufatti e alle strade del periodo
veneto dei Savorgnan, organizzato sull'asse centrale chiesa-castello-rocca e
sui tre recinti delle mura perimetrali, ristrutturate da Napoleone;
- il percorso del Forte sotterraneo, corrispondente al sistema difensivo italiano, costituito dai manufatti (polveriere, batterie, gallerie, strade in trincea, il Forte corazzato) realizzati dagli Italiani ai primi del '900. Indipendente dalle mura, esso si sviluppa sottoterra o in trincea;
- il percorso del colle Napoleone, in cui gli aspetti vegetazionali e paesaggistici si combinano con gli interventi realizzati dagli Italiani sulla sommità e all'interno del colle. Nel 1923 la Fortezza è stata dichiarata “Monumento Nazionale”. Oggi è oggetto di ulteriori interventi di recupero, che ne facilitano la fruizione da parte dei numerosi visitatori. Nel secondo week end di settembre si tiene la manifestazione culturale e gastronomica "Alla scoperta della fortezza" che tra storia, eno-gastronomia e natura, riporta alla vita l’antica fortezza: chioschi con prodotti tipici, un ristorante a degustazione nella Casa del Tamburo ed esibizioni di gruppi musicali. Altri link suggeriti per approfondire: http://www.amicidellafortezzaosoppo.it/, http://www.dulcisterrae.com/it/comune/2emvjba/osoppo.html, www.viaggioinfriuliveneziagiulia.it/wcms/index.php?id=5896,0,0,1,0,0
- il percorso del Forte sotterraneo, corrispondente al sistema difensivo italiano, costituito dai manufatti (polveriere, batterie, gallerie, strade in trincea, il Forte corazzato) realizzati dagli Italiani ai primi del '900. Indipendente dalle mura, esso si sviluppa sottoterra o in trincea;
- il percorso del colle Napoleone, in cui gli aspetti vegetazionali e paesaggistici si combinano con gli interventi realizzati dagli Italiani sulla sommità e all'interno del colle. Nel 1923 la Fortezza è stata dichiarata “Monumento Nazionale”. Oggi è oggetto di ulteriori interventi di recupero, che ne facilitano la fruizione da parte dei numerosi visitatori. Nel secondo week end di settembre si tiene la manifestazione culturale e gastronomica "Alla scoperta della fortezza" che tra storia, eno-gastronomia e natura, riporta alla vita l’antica fortezza: chioschi con prodotti tipici, un ristorante a degustazione nella Casa del Tamburo ed esibizioni di gruppi musicali. Altri link suggeriti per approfondire: http://www.amicidellafortezzaosoppo.it/, http://www.dulcisterrae.com/it/comune/2emvjba/osoppo.html, www.viaggioinfriuliveneziagiulia.it/wcms/index.php?id=5896,0,0,1,0,0
Fonti: http://www.turismofvg.it,
http://www.consorziocastelli.it,
http://www.comune.osoppo.ud.it, http://www.vivinfvg.it/sentieri_didattici/sentieri/osoppo/3percorso.htm,
http://www.tourismfriulicollinare.it/public/fortezza-di-osoppo/
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