CASCIA (PG) - Rocca di Paolo II
Risalendo lungo la
Valle del Fiume Corno,
sovrastati dagli impervi versanti del Monte Maggio, si arriva a Cascia, antico
castello di pendio sorto sul fianco di una cresta montuosa. In antichità erano
ben 23 i castelli che sorgevano nei punti strategici dei monti di Cascia, a
difesa del territorio. Inoltre, essendo il fiume Corno via di passaggio verso
sud, anche il
Colle Sant`Agostino fu cinto di mura, come quelle che
difendevano tutta la città. Il periodo che va dal XV al XVIII secolo fu
sicuramente il più ricco e fecondo come testimoniano le chiese ed i numerosi
palazzi signorili. Nel sec. XII, costituitasi a repubblica indipendente, Cascia
sentì il bisogno di rafforzare ed ampliare la cinta muraria e di erigere un
cassero nella parte più elevata, dove più facile era la difesa. Dopo un periodo
funestato da lotte intestine (secc. XIV e XV),
Papa Paolo II, appena asceso
al soglio pontificio, fece erigere, sul colle di S. Agostino, la
Rocca di Cascia
sulle fondamenta della precedente fortezza, per il controllo delle opposte
fazioni della città. I lavori, iniziati nel 1465, furono portati a compimento
entro l’anno successivo. Il vecchio cassero fu demolito e sulla sommità della
collina sorse un nuovo fortilizio. Sul bastione di sud-ovest fu collocato lo
stemma in pietra del pontefice committente (stemma raffigurante un leone
rampante e bande, oggi collocato nella stanza 1 del Piano Nobile del
Museo Civico di Palazzo Santi). Il
fortilizio fu restaurato tra il 1540 e il 1549. Nel 1491 all’interno della
Rocca fu fatta costruire da
Leonardo Cibo, governatore di Spoleto e parente del Papa,
una torre maestra di avvistamento, alta trenta metri e collegata a vista con le
torri di
Collegiacone, Roccaporena, San Giorgio e
Frenfano. Su di essa fu collocata la campana che attualmente si trova sul
campanile comunale. Poi, a seguito di numerose sommosse, nel 1517
Papa Leone X
ordinò la demolizione della rocca. Questo avvenne perché secondo il pontefice,
il popolo di Cascia doveva essere governato, contrariamente a quanto aveva
pensato il suo predecessore Paolo II, con il sorriso e non con la forza. I
ruderi restanti, che hanno resistito anche ad alcuni terremoti, testimoniano
che la fortificazione aveva una forma asimmetrica a forma di trapezio
irregolare di circa 50 x 33 x 60 m, con torrioni di 30 m di circonferenza. Ad
ovest era protetta da un profondo fossato largo circa 18 metri, mentre a nord e
a sud era difesa da forti strapiombi e ad est da un secondo ordine di mura. Al
suo interno, oltre alla dimore del castellano, era situata una cappella. E`
presente anche un pozzo. Simbolo della potenza della città di Cascia nel
periodo altomedievale, la rocca ad oggi è interessata da importanti interventi
di restauro e consolidamento. Secondo la tradizione, qui avrebbe sostato Santa Rita durante il suo
miracoloso viaggio aereo, in seguito al quale fu condotta dai suoi tre Santi
protettori (Agostino d'Ippona, Giovanni Battista e Nicola da Tolentino) fin
dentro le mura del monastero di Santa Maria Maddalena, dove fu accolta e visse
fino alla morte.
Fonti: http://www.lavalnerina.it/dett_luogo.php?id_item=960,
http://www.umbriavalnerina.it/ita/Cascia/,http://www.camperlife.it/notizie/litalia-si-svela-cascia-umbria-13185.html#
Foto: da http://www.camperlife.it e di Alberto Gagliardi su http://rete.comuni-italiani.it
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