LAPIO (AV) – Castello Filangieri
La storia di
Lapio è indissolubilmente legata alle vicende dei
Filangieri,
una delle più antiche, nobili ed importanti
Famiglie feudali del Regno di Napoli. Discendenti dal Cavaliere Normanno
Angerio - giunto in Italia verso il 1045, al seguito di Roberto il Guiscardo -
i membri di questo antico Casato assunsero ben presto un ruolo importante nella
storia politica e sociale del Mezzogiorno, nonché nella storia del citato
piccolo centro irpino che - sia pure tra ripetuti avvicendamenti di rami
diversi - è rimasto a lungo nelle mani di questa illustre Famiglia. Il
territorio di Lapio è stato poco frequentato in Epoca Romana e Tardo Romana, a
differenza dei centri limitrofi situati nella Valle del Calore. Le prime
notizie attestate storicamente sono della prima metà del XII secolo, quando
l'antico borgo - già cinto da cortine murarie ed in possesso di un Castello -
era stato incluso nel complesso feudale del Casale di Candida, riuscendo a
raggiungere l'indipendenza solo nell' XI secolo. La prima notizia
sull'esistenza del castello è del 1130 quando
Ruggiero compì un atto di donazione in favore del
monastero di Montevergine. Nel
Medioevo, Lapio seguì a lungo le vicende storiche della vicina Candida,
passando dal dominio dei Capece a quello dei Filangieri. Acquisita per via
matrimoniale dalla potente Famiglia campana dei Caracciolo (XVII secolo),
rimase legata alle sorti del Principato di Avellino fino all'eversione della
feudalità. Nel corso del XVI secolo, il
"Castello di Lapio" perse
il proprio carattere difensivo e militare per divenire sontuosa residenza
signorile ad opera dei feudatari del luogo: i già citati Filangieri. A
quest'epoca – il Cinquecento – risale il monumentale portale ad arco attraverso
il quale si accede al castello. Tale portale d'ingresso - sormontato dal
magnifico stemma della Famiglia Filangieri - introduce nella corte, lastricata
con gli originali lastroni di pietra squadrata. Lo stemma in marmo – che
sebbene d'origine normanna si adegua all'araldica federiciana - raffigura uno
scudo d'oro, in cui è posta l'aquila imperiale bicipite, che porta in petto uno
scudo bianco con una croce azzurra ed il diadema imperiale sulle teste. Ubicato
nella parte più interessante del centro storico di Lapio, il Castello-Palazzo
dei Filangieri conserva ancora in ottimo stato un'imponente torre (risalente
all'epoca normanna) a pianta quadrata alta undici metri con base lievemente
scarpata ed il cortile interno, munito di porticato; al primo piano, inoltre, è
tuttora visitabile il "Salone delle feste", adoperato un tempo in
occasione delle celebrazioni religiose. Si ritiene che – delle quattro torri
quadrangolari oggi rimaste – solo una doveva rappresentare il nucleo originario
normanno, successivamente trasformato dagli Svevi con l'aggiunta di altre tre torri,
collegate ad esso da muri. Sebbene fortemente rimaneggiato, il Castello
Filangieri conserva tale impianto planimetrico con murature in pietra. Nel
corso degli anni, il maniero è stato ulteriormente modificato: gli interni sono
stati suddivisi in numerose stanze. Le numerose ed anguste aperture difensive
furono, infatti, sostituite da ampie finestre e da balconi incorniciati da ampi
stipiti ed architravi in pietra lavorata. All'interno della corte è visibile un
bel pozzo rinascimentale, decorato da stemmi e scudi. Sul lato destro della
corte, tramite un portale cinquecentesco ed una stretta scala, si accede al piano
nobile della struttura, i cui locali conservano ancora le porte in legno di
castagno, le finestre rinascimentali e gli affreschi cinquecenteschi della
piccola Sala (ritenuta lo "Studio dei Filangieri") dove sono
raffigurate le nove Muse mitologiche protettrici ed ispiratrici delle Arti e
delle Scienze, che donavano agli uomini l'agognata "lesmosyne", vale
a dire l'oblio della sofferenza. Come in altri edifici dell'epoca, anche il castello
Filangieri presenta una serie di mensole in pietra che si susseguono sia sul
lato est (corte interna) sia sul lato sud. Tali mensole – inserite nella
muratura del secondo livello – risultano convergere al centro: tale
accorgimento serviva a convogliare l'acqua piovana proveniente dalle enormi
superfici coperte dei tetti. Completamente restaurati, all'interno del
prestigioso edificio si possono oggi ammirare gli splendidi affreschi
realizzati nel corso del '500. Senza dubbio alcuno, l'antico castello cittadino
- eretto in età Normanna e trasformato in Palazzo nobiliare sul finire del XVI
secolo - rappresenta una delle testimonianze più importanti dell'età rinascimentale
in Irpinia, con affreschi e tempere (600 metri quadri di superficie decorata)
che impreziosiscono l'intera superficie muraria. Le superfici dipinte di
Palazzo Filangieri, infatti, abbracciano un periodo storico che interessa due
secoli: affreschi databili al primo '600 (una data rinvenuta sugli affreschi
segna l'anno 1623) e tempere ascrivibili alla seconda metà del '700. Notevole
interesse storico e plastico presentano gli stemmi della Famiglia Filangieri
(presenti sulla facciata, sul portale di ingresso e sulla vera del pozzo)
realizzati in arenaria locale e marmo bianco: essi testimoniano i vari intrecci
di parentela del Casato con la nobiltà meridionale. Il Castello in tempi brevi
sarà restaurato per restituirlo ai numerosi visitatori che ogni anno la
cittadina di Lapio ospita.Una lapide, ormai a stento leggibile, riporta le
seguenti parole: "A RICORDO DELL'ASSEDIO PERCHE' RESTI DOCUMENTATA NEI
SECOLI L'ENORME INGIUSTIZIA CONSUMATA CONTRO L'ITALIA ALLA QUALE
TANTO DEVE LA CIVILTA' DI TUTTI I CONTINENTI". A lato del castello si
trova l’ex cappella della famiglia Filangieri, più comunemente conosciuta come
chiesa (o Confraternita) di
S. Maria della Neve, formata da mura spesse e una grande
torre quadrata. Attualmente l’ex cappella non gode di un ottimo stato di conservazione.
Altri link per approfondire:
http://www.corriereirpinia.it/default.php?id=8&art_id=10454,
http://www.lapio.org/il_castello_18.html
Fonti: http://www.avellinoturismo.it/arte-e-cultura/castelli/item/51-il-castello-filangieri-di-lapio.html,
http://www.castellidirpinia.com,
http://www.irpinia.info,
http://www.avellinotravel.com,
http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacUnif/Eventi/visualizza_asset.html_151130076.html
Foto: da
www.irpinia24.it e da www.lapio.org (purtroppo ricoperto da impalcature...)
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