mercoledì 18 giugno 2014

Il castello di mercoledì 18 giugno








BLEGGIO INFERIORE (TN) – Castel Restor

Sorto come avamposto per il presidio del territorio, il castello si trova in posizione sovrastante ai paesi limitrofi e domina l’intero altipiano del Bleggio e del Lomaso. Assieme al castello di Spine (Castel di Riga, simile per genesi e storia) rappresentò una delle principali basi di penetrazione in Giudicarie Esteriori della nobile famiglia d'Arco e nel contempo una delle roccaforti delle guerre contro i Campo e i Lodron. La prima notizia relativa a Castel Restór risale al 1265, anno in cui il principe vescovo di Trento Egnone di Appiano concesse in feudo a Federico d’Arco il Dosso della Vedova. Con quest’atto il presule permise di costruirvi un castello per proteggere dai pericoli esterni la popolazione della zona. Probabilmente fu costruito su un precedente castelliere di origine romana infatti, negli anni ottanta, sono state trovate delle monete del 40 d.C. La fortificazione, oggi nel comune del Bleggio, sorse in un territorio di fondamentale importanza per il collegamento tra il Banale, le Giudicarie, il Lomaso e il Basso Sarca. La tradizione vuole che nel XIV secolo, dopo i frequenti e ormai consueti scontri tra i conti d'Arco e i conti Campo da una parte e i conti Lodron dall'altra, il maniero divenisse ricettacolo di banditi, la strada di accesso era infatti chiamata la "Strada dei ladri". Durante gli anni di guerra tra Venezia e Milano, il Trentino occidentale divenne teatro di continue e feroci battaglie. In questo contesto, Castel Restór venne dapprima occupato dal Gattamelata, capitano della Serenissima, più tardi espugnato e distrutto da Paride Lodrón. Una volta ricostruito, mantenne le sue funzioni difensive fino al XVIII secolo, quando venne trasformato in casino di caccia, per poi essere abbandonato definitivamente. Castel Restór doveva presentarsi originariamente con un impianto piuttosto simile alle altre fortificazioni dei conti d’Arco, quali Drena e Castellino: una torre quadrangolare circondata tutt’intorno da una cinta muraria curvilinea. Il complesso presenta un doppio sistema di mura con la cinta esterna piú massiccia e a forma irregolare per adattarsi alla pendenza del terreno; dovevano essere presenti tre edifici all'esterno delle mura e cinque o sei edifici all'interno oltre naturalmente alla torre con funzione di mastio principale. In alcune zone, dove è ancora integra, la cinta muraria mostra tutta la sua altezza e la sua imponenza. Le mura sono costituite da due pareti contrapposte riempite da materiale di contenimento come sassi e pietre, osservando bene si nota che queste sono state innalzate in due tempi successivi. Nella parte interna del castello, a ridosso delle mura, sono rimasti solo pochi resti degli edifici presenti. La torre quadrangolare, ancora intatta, di sette metri per lato e quindici metri di altezza, é costruita con conci squadrati in granito. Ai suoi piedi restano tracce di una cisterna e alcuni brandelli di muro del palazzo comitale. Oggi il castello si presenta allo stato di rudere, nonostante se ne possa ancora apprezzare la possente torre. Per arrivare alla fortificazione, partendo dal parcheggio di Vergonzo si segue il percorso tabellato che conduce velocemente ai prati sottostanti il castello. Si segue la bella stradina che sale verso il castello e si immerge nel bosco. Con un andamento a spirale la stradina si trasforma in un sentiero che aggira i ruderi del maniero. In questo modo si sale fino alla torre principale da dove si gode di una strepitosa visuale. Un bellissimo parco giochi, situato ai piedi del prato del castello, consente ai bambini di divertirsi spensierati nella natura. La leggenda di questo castello é legata allo "ius primae noctis". Si narra che il conte era abituato a portarsi nel castello, per tre giorni e tre notti, le giovani spose del sottostante villaggio di Duvredo. Un giovane del posto, tal Painelli non tollerò questo gesto, si mise quindi sulla via che portava al villaggio e quando passò il castellano con una falce lo decapitò, rivendicando l'oltraggio subito. Inultimente lo cercarono per i paesi circostanti senza mai trovarlo. Il castello rimase fino agli anni ’80 di proprietà degli eredi dei conti D’Arco fino a quando venne acquistato dal comune di Bleggio Inferiore che a quei tempi aveva come sindaco Serafini Aldo. Solo a metà anni novanta iniziò il progetto di ristrutturazione. Sul web è possibile trovare due video molto interessanti su Castel Restor: il primo di Thiago Dambros: http://www.youtube.com/watch?v=QB09KWvubek e il secondo di Canale di FerdinandoGonzaga: http://www.youtube.com/watch?v=Oe8RFKlszDM
Fonti: http://www.castelli.cr-surfing.net/p705.htm, testo di Simone Agostini su http://www.visittrentino.it, http://www.natura.cr-surfing.net/garda/itine3_5.htm, http://www.visittrentino.it/it/cosa_fare/da_vedere/dettagli/dett/castel-restor, http://accompagnatorediterritorio-comano.blogspot.it/2011/06/17-castel-restor.html, http://www.montagnando.it/ut/db/castel-restor/castel-restor.php (da consultare a parte, pagina ricca di foto!!)

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