BLEGGIO INFERIORE (TN) – Castel Restor
Sorto come avamposto per il presidio del territorio, il castello si trova in
posizione sovrastante ai paesi limitrofi e domina l’intero altipiano del
Bleggio e del Lomaso. Assieme al castello di Spine (Castel di Riga, simile per
genesi e storia) rappresentò una delle principali basi di penetrazione in
Giudicarie Esteriori della nobile famiglia d'Arco e nel contempo una delle
roccaforti delle guerre contro i Campo e i Lodron. La prima notizia relativa a
Castel Restór risale al 1265, anno in cui il principe vescovo di Trento Egnone
di Appiano concesse in feudo a Federico d’Arco il Dosso della Vedova. Con
quest’atto il presule permise di costruirvi un castello per proteggere dai
pericoli esterni la popolazione della zona. Probabilmente fu costruito su un
precedente castelliere di origine romana infatti, negli anni ottanta, sono
state trovate delle monete del 40 d.C. La fortificazione, oggi nel comune del
Bleggio, sorse in un territorio di fondamentale importanza per il collegamento
tra il Banale, le Giudicarie, il Lomaso e il Basso Sarca. La tradizione vuole
che nel XIV secolo, dopo i frequenti e ormai consueti scontri tra i conti
d'Arco e i conti Campo da una parte e i conti Lodron dall'altra, il maniero
divenisse ricettacolo di banditi, la strada di accesso era infatti chiamata la
"Strada dei ladri". Durante gli anni di guerra tra Venezia e Milano,
il Trentino occidentale divenne teatro di continue e feroci battaglie. In
questo contesto, Castel Restór venne dapprima occupato dal Gattamelata,
capitano della Serenissima, più tardi espugnato e distrutto da Paride Lodrón.
Una volta ricostruito, mantenne le sue funzioni difensive fino al XVIII secolo,
quando venne trasformato in casino di caccia, per poi essere abbandonato
definitivamente. Castel Restór doveva presentarsi originariamente con un
impianto piuttosto simile alle altre fortificazioni dei conti d’Arco, quali
Drena e Castellino: una torre quadrangolare circondata tutt’intorno da una
cinta muraria curvilinea. Il complesso presenta un doppio sistema di mura con
la cinta esterna piú massiccia e a forma irregolare per adattarsi alla pendenza
del terreno; dovevano essere presenti tre edifici all'esterno delle mura e
cinque o sei edifici all'interno oltre naturalmente alla torre con funzione di
mastio principale. In alcune zone, dove è ancora integra, la cinta muraria
mostra tutta la sua altezza e la sua imponenza. Le mura sono costituite da due pareti
contrapposte riempite da materiale di contenimento come sassi e pietre,
osservando bene si nota che queste sono state innalzate in due tempi
successivi. Nella parte interna del castello, a ridosso delle mura, sono
rimasti solo pochi resti degli edifici presenti. La torre quadrangolare, ancora
intatta, di sette metri per lato e quindici metri di altezza, é costruita con
conci squadrati in granito. Ai suoi piedi restano tracce di una cisterna e
alcuni brandelli di muro del palazzo comitale. Oggi il castello si presenta
allo stato di rudere, nonostante se ne possa ancora apprezzare la possente
torre. Per arrivare alla fortificazione, partendo dal parcheggio di Vergonzo si
segue il percorso tabellato che conduce velocemente ai prati sottostanti il
castello. Si segue la bella stradina che sale verso il castello e si immerge
nel bosco. Con un andamento a spirale la stradina si trasforma in un sentiero
che aggira i ruderi del maniero. In questo modo si sale fino alla torre
principale da dove si gode di una strepitosa visuale. Un bellissimo parco
giochi, situato ai piedi del prato del castello, consente ai bambini di
divertirsi spensierati nella natura. La leggenda di questo castello é legata
allo
"ius primae noctis". Si narra che il conte era abituato a
portarsi nel castello, per tre giorni e tre notti, le giovani spose del
sottostante villaggio di Duvredo. Un giovane del posto, tal Painelli non
tollerò questo gesto, si mise quindi sulla via che portava al villaggio e
quando passò il castellano con una falce lo decapitò, rivendicando l'oltraggio
subito. Inultimente lo cercarono per i paesi circostanti senza mai trovarlo. Il
castello rimase fino agli anni ’80 di proprietà degli eredi dei conti D’Arco
fino a quando venne acquistato dal comune di Bleggio Inferiore che a quei tempi
aveva come sindaco Serafini Aldo. Solo a metà anni novanta iniziò il progetto
di ristrutturazione. Sul web è possibile trovare due video molto interessanti
su Castel Restor: il primo di Thiago Dambros:
http://www.youtube.com/watch?v=QB09KWvubek
e il secondo di Canale di FerdinandoGonzaga:
http://www.youtube.com/watch?v=Oe8RFKlszDM
Fonti:
http://www.castelli.cr-surfing.net/p705.htm,
testo di Simone Agostini su
http://www.visittrentino.it,
http://www.natura.cr-surfing.net/garda/itine3_5.htm,
http://www.visittrentino.it/it/cosa_fare/da_vedere/dettagli/dett/castel-restor,
http://accompagnatorediterritorio-comano.blogspot.it/2011/06/17-castel-restor.html,
http://www.montagnando.it/ut/db/castel-restor/castel-restor.php
(da consultare a parte, pagina ricca di foto!!)
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