GUARDEA (TR) – Castello del Poggio
Situato sulla sommità del colle che sovrasta
l'attuale Guardea, concepito in funzione difensiva, fu edificato dai
Normanni nel 1034 su una preesistente rocca bizantina. Il castello fu feudo di
Uffreduccio Baschi, poi dei Montemarte, dei Monaldeschi, degli Alviano (con
Bartolomeo D’Alviano raggiunse l’apice del suo prestigio). Per la sua
importante posizione strategica, si trovò coinvolto in quasi tutte le vicende
belliche che videro protagonisti i Franchi e i Germani diretti sulla via di
Roma. Nel 1600
Nicola e Paolo Monaldeschi acquistarono dalla Camera Apostolica, tra altri
beni, anche il castello del Poggio , ma nel 1644 papa Urbano VIII ,
deceduto Paolo
Monaldeschi, dispose che tutti i beni spettanti ai suoi eredi
venissero venduti al marchese Marcello Raimondi, così il Poggio
passò ai Raimondi. Con il restauro cinquecentesco divenne rettangolare, furono
sviluppate l'ala sud e quella ovest, e si venne così a formare un patio
interno: il "piccolo tesoro" del Castello del Poggio. Realizzato
dall'architetto Antonio da Sangallo il Giovane, il Castello addolcisce con lo
splendore del portico, dei loggiati e delle scalinate la forza e la solidità
delle più antiche mura perimetrali. L'evoluzione del castello si fermò qui e la
sua funzione rimase prevalentemente abitativa ed agricola. Tra la storia e la
leggenda in cui dame e cavalieri si intersecano con le vicende del Castello, si
possono ricordare: Federico I° Barbarossa, che passò di lì conquistandolo;
Carlo V di Spagna, imperatore d'Europa, che ne fece mozzare la Torre
principale; Cesare Borgia, che lo cinse d'assedio regalandolo successivamente
alla sorella Lucrezia; Filiberto di Savoia e, per ultima, la Principessa
Olimpia Doria Pamphili, cognata di Papa Innocenzo X. Inoltre, durante una
recente ricerca, e' affiorata la notizia che anche lo scienziato Galileo
Galilei avrebbe soggiornato al Castello del Poggio. Verso la fine dell'800,
l'amministratore Farina divenne proprietario del maniero. La figlia Lina,
sposata con l'attore comico americano Jimmy Savo, lo ereditò ed insieme lo
abitarono istituendovi per un periodo un Art Center, che ospitò, tra gli altri,
il premio Nobel per la letteratura John Steinbeck. Nel 1981, dopo essere stato
in vendita per dieci anni, ridotto in pessime condizioni, fu acquistato
nuovamente da privati e restaurato con impegno di molti anni dagli attuali
comproprietari , il Dr. Tommasi Aleandro, sua moglie Irene Fabi e il Dr.Marco
Pica, insieme all'Architetto Franco Della Rosa. Per la sua particolare
connotazione storico-architettonica il Ministero dei beni Culturali ed
Ambientali ha concesso al Castello il vincolo di Monumento Nazionale,
in quanto rappresenta un "caratteristico esempio di architettura militare
con più difese avanzate spiraliforme, e per l'importanza storica delle vicende
che ivi si sono verificate". ll Castello del Poggio è' segnalato fra
le 24 Dimore storiche dell'umbria da salvare in sede internazionale.
Attualmente, oltre alla funzione abitativa (ospita nove nuclei familiari) è la
sede italiana del prestigioso Club di Budapest, importante organismo
internazionale che si occupa dello sviluppo della coscienza civile. Inoltre è
la sede del Circolo La Rondine, sede territoriale della Lega Ambiente. Il
Castello del Poggio nei propri cortili e saloni ospita e organizza: convegni,
concerti, conferenze, seminari, mostre e matrimoni. Ogni anno vi si svolge la
"Settimana del travertino", durante la quale artisti di fama
internazionale realizzano sculture in pietra locale destinate ad abbellire i
suggestivi angoli di Guardea. Dentro le
mura merlate del maniero ci sono sette piccole case e le fondamenta di molte
altre dirute, lo circondavano a cerchio nel lato di nord-ovest. Il castello è
composto dalla residenza della Signoria con l’antistante fortezza e le sue mura
merlate che racchiudono le abitazioni degli antichi mercenari. La Rocca è
divisa dalla fortezza e da una corte interna. Un terzo cerchio di solidissime mura,
chiude tutt’intorno il tratto sud-est ed è interrotto soltanto dal portone
d’ingresso. Nelle sue linee architettoniche semplici ed artistiche insieme,
rappresenta, per la impareggiabile posizione panoramica, per i pregi di molte
rifiniture, per l’eleganza del cortile interno e per molte altre particolari
caratteristiche, un “unicum” da annoverare fra le rarità italiane. Da un primo
esame delle sue strutture, il Castello appare formato da vari recinti
fortificati posti a spirale attorno ad un nucleo quadrilatero, culminante in
due torri di cui una, la più antica (forse i resti della costruzione
alto-medioevale), è il maschio, termine della composizione assiale. La sua
configurazione che si adatta al terreno, presenta caratteristiche di una
costruzione a difesa avanzata da un lato e di difesa piombante dall’altro,
segno che i costruttori hanno saputo sfruttare molto bene la configurazione del
terreno, a salita dolce dal lato delle difese avanzate, a salita più rapida
dall’altro. Il castello ha una pagina su Facebook: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.454296857990560.1073741835.410358805717699&type=3
Fonti: http://www.paesaggi.regioneumbria.eu,
http://www.medioevoinumbria.it, http://www.grupporicercafotografica.it/Poggio.htm
(a cura dell'arrch. Franco Della Rosa), http://www.argoweb.it,
http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Umbria/?id=3.1.3196762268
Foto: da http://www.ciacard.it
e da www.mondimedievali.net
Nessun commento:
Posta un commento