BALESTRINO (SV) – Castello Del Carretto
Divenuto possesso, nel IX secolo, dell'abbazia benedettina di San Pietro dei
Monti, Balestrino passò sotto il controllo di Bonifacio del Vasto nel 1091. I
Bava divennero, in epoca feudale, i
primi signori del feudo di Balestrino e dell'intera vallata costruendo alle
pendici della rocca
Curaira il
primo castello. Il feudo passò poi ai marchesi
Del Carretto di Zuccarello, nel XII secolo, su investitura da
parte dell'Imperatore Massimiliano I. All'inizio del Cinquecento Pirro II fondò
un nuovo ramo della casata, i Del Carretto di Balestrino, e diede inizio alla
costruzione di un castello medievale sul torrione roccioso che domina il borgo,
sul luogo della fortificazione preesistente. La sua costruzione comportò, agli
abitanti del luogo, vessazioni di carattere pecuniario e obblighi di manodopera
con tasse gravose. Il perdurare del malcontento fu quindi all'origine della
rivolta che sfociò nell'assassinio del marchese Pirro II e della sua amante oltre
che nell'incendio del castello. L'edificio venne ricostruito e il feudo ritornò
dominio della famiglia marchionale che, per prevenire nuove rivolte paesane,
istituì nuove leggi erigendo un tribunale su cui ancora oggi svetta il
"Pilone", simbolo di potere dei Signori e strumento di tortura dei
condannati; dopo quei fatti, toponimi come "Pian delle Forche" sono
ancora oggi ricordati ed in uso. Nonostante i dissapori tra i marchesi e il suo
feudo, Balestrino conobbe un'epoca di espansione economica, supportata dalla
costruzione di mulini, frantoi, fornaci e saponifici. Il borgo divenne così
capitale economica dell'intera valle, rimanendo quasi indipendente dalla Repubblica
di Genova, nuova possedente delle terre circostanti. Durante l'occupazione francese
di Napoleone Bonaparte, nel XVIII secolo, fu teatro di drammatici eventi tra l'esercito
d'oltralpe e la popolazione, che difese a lungo con aspre battaglie e
rappresaglie il suo territorio dalla conquista francese, ma ovviamente con
scarsi risultati e con il perimento di molti abitanti. Divenuta ormai parte
integrante del nuovo Regno di Sardegna venne annessa al Piemonte, fino al
passaggio definitivo alla Liguria nel Regno d'Italia nel 1860. Il paese di
Balestrino è annoverato tra quelle che vengono definite
città fantasma
poichè, a seguito di minaccia idrogeologica, nel 1963 il
borgo antico è
stato abbandonato dalla popolazione in fuga, preoccupata dal cedere del
terreno. Oggi un'antica meridiana diventa simbolo di un tempo che, inesorabile,
scorre ma non viene segnato più da nessuno, se non da qualche escursionista in
visita qui o da solerti troupe televisive americane, attratte da questi luoghi
densi di storie da raccontare. L'imponente castello dei Del Carretto, semidistrutto
dai Francesi nel 1795, venne restaurato nei secoli successivi al XVII con nuovi
arredi interni del Seicento e Settecento, fino ad assumere l'aspetto attuale di
palazzo residenziale, in seguito ai lavori di trasformazione voluti, a partire
dal 1812, dal marchese Domenico. Gli interventi lasciarono quasi invariate la
cinta muraria esterna, con le garritte sporgenti agli spigoli e una grossa
torre centrale di avvistamento, ma cancellarono l'antica corona dei merli
ghibellini e il ponte levatoio: al suo posto un'ampia scalinata conduce al
portale sul quale campeggia ancora orgogliosamente lo stemma dei Del Carretto
di Balestrino. Nel castello era in funzione una tipografia.
Fonti:
http://it.wikipedia.org,
http://turismo.provincia.savona.it/it/beni-culturali/balestrino/castello-dei-del-carretto,
http://www.fulltravel.it,
http://www.liguriaplanet.com,
http://www.rivieraligure.it,
http://turismo.provincia.savona.it,
http://www.comune.balestrino.sv.it
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