lunedì 25 novembre 2013

Il castello di lunedì 25 novembre






BALESTRINO (SV) – Castello Del Carretto

Divenuto possesso, nel IX secolo, dell'abbazia benedettina di San Pietro dei Monti, Balestrino passò sotto il controllo di Bonifacio del Vasto nel 1091. I Bava divennero, in epoca feudale, i primi signori del feudo di Balestrino e dell'intera vallata costruendo alle pendici della rocca Curaira il primo castello. Il feudo passò poi ai marchesi Del Carretto di Zuccarello, nel XII secolo, su investitura da parte dell'Imperatore Massimiliano I. All'inizio del Cinquecento Pirro II fondò un nuovo ramo della casata, i Del Carretto di Balestrino, e diede inizio alla costruzione di un castello medievale sul torrione roccioso che domina il borgo, sul luogo della fortificazione preesistente. La sua costruzione comportò, agli abitanti del luogo, vessazioni di carattere pecuniario e obblighi di manodopera con tasse gravose. Il perdurare del malcontento fu quindi all'origine della rivolta che sfociò nell'assassinio del marchese Pirro II e della sua amante oltre che nell'incendio del castello. L'edificio venne ricostruito e il feudo ritornò dominio della famiglia marchionale che, per prevenire nuove rivolte paesane, istituì nuove leggi erigendo un tribunale su cui ancora oggi svetta il "Pilone", simbolo di potere dei Signori e strumento di tortura dei condannati; dopo quei fatti, toponimi come "Pian delle Forche" sono ancora oggi ricordati ed in uso. Nonostante i dissapori tra i marchesi e il suo feudo, Balestrino conobbe un'epoca di espansione economica, supportata dalla costruzione di mulini, frantoi, fornaci e saponifici. Il borgo divenne così capitale economica dell'intera valle, rimanendo quasi indipendente dalla Repubblica di Genova, nuova possedente delle terre circostanti. Durante l'occupazione francese di Napoleone Bonaparte, nel XVIII secolo, fu teatro di drammatici eventi tra l'esercito d'oltralpe e la popolazione, che difese a lungo con aspre battaglie e rappresaglie il suo territorio dalla conquista francese, ma ovviamente con scarsi risultati e con il perimento di molti abitanti. Divenuta ormai parte integrante del nuovo Regno di Sardegna venne annessa al Piemonte, fino al passaggio definitivo alla Liguria nel Regno d'Italia nel 1860. Il paese di Balestrino è annoverato tra quelle che vengono definite città fantasma poichè, a seguito di minaccia idrogeologica, nel 1963 il borgo antico è stato abbandonato dalla popolazione in fuga, preoccupata dal cedere del terreno. Oggi un'antica meridiana diventa simbolo di un tempo che, inesorabile, scorre ma non viene segnato più da nessuno, se non da qualche escursionista in visita qui o da solerti troupe televisive americane, attratte da questi luoghi densi di storie da raccontare. L'imponente castello dei Del Carretto, semidistrutto dai Francesi nel 1795, venne restaurato nei secoli successivi al XVII con nuovi arredi interni del Seicento e Settecento, fino ad assumere l'aspetto attuale di palazzo residenziale, in seguito ai lavori di trasformazione voluti, a partire dal 1812, dal marchese Domenico. Gli interventi lasciarono quasi invariate la cinta muraria esterna, con le garritte sporgenti agli spigoli e una grossa torre centrale di avvistamento, ma cancellarono l'antica corona dei merli ghibellini e il ponte levatoio: al suo posto un'ampia scalinata conduce al portale sul quale campeggia ancora orgogliosamente lo stemma dei Del Carretto di Balestrino. Nel castello era in funzione una tipografia.
Fonti: http://it.wikipedia.org, http://turismo.provincia.savona.it/it/beni-culturali/balestrino/castello-dei-del-carretto, http://www.fulltravel.it, http://www.liguriaplanet.com, http://www.rivieraligure.it, http://turismo.provincia.savona.it, http://www.comune.balestrino.sv.it
Foto: di Rugiero Maurizio su http://rete.comuni-italiani.it e di Daniele Stefanetti su http://www.panoramio.com

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