martedì 26 novembre 2013

Il castello di mercoledì 27 novembre






PALATA (CB) – Palazzo Ducale

Il nome del comune trae origine dalla propria contrada rustica, comunemente chiamata “Palatella”. Lo stemma porta nel campo due pali, incrociati come una Croce di S. Andrea, e probabilmente sta ad indicare gli abbondanti raccolti e la fertilità dei campi di Palata. La struttura urbanistica di Palata vecchia è di origine longobarda come si evince dalla forma tondeggiante, che si stringe a spirale sul colle. Il primo feudatario noto di Palata fu Roberto della Rocca, intorno al XII secolo. Nel 1269, all’inizio del periodo angioino, metà del territorio di Palata divenne proprietà di Francesco Della Posta. In seguito, nel 1315, il feudo passò al conte di Gravina; quando costui morì nel 1354, a causa della mancanza di un erede, passò al demanio. La famiglia Ionata riprese il feudo, ma già nella prima metà del XVI secolo l’odierna Palata era intestata a Giovanni Orsini, al quale però furono confiscati i beni dal viceré di Napoli. Questi assegnò Palata metà a Clemente a’Socar, metà ad Alvaro di Brancamonte. A Clemente a’ Socar successe il figlio Giuda, che prese il possesso di tutto il feudo. Nella prima metà del XVII secolo, però, la potente famiglia Toraldo prese il controllo di Palata. Nel 1646 il feudo passò alla famiglia degli Azlor Pallavicini che lo tenne fino all’eversione della feudalità. Tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVI, gran parte del basso Molise fu interessato dalla migrazione delle popolazioni slave (serbo-croate) in fuga dalle loro terre sotto l’oppressione dei Turchi che volevano condurli in schiavitù e piegarli all’islamismo. Una parte di essi si stabilì tra Acquaviva Collecroce, Montemitro, San Felice e Palata, creando colonie. Il Palazzo Ducale, posto davanti alla chiesa parrocchiale e alla Piazza del Popolo, è anche detto Imperiale, a ricordo della sua origine medievale. Anche la sua comparsa nei documenti storici con la data 1066, conferma questa tesi. In quel periodo infatti fu eretta una torre mozza accanto alla quale poi si sviluppò la struttura dell’attuale palazzo. Roberto della Rocca, primo feudatario di Palata, partecipò con cento palatesi alla terza crociata (anno 1187). Sugli architravi delle porte e finestre del palazzo è impresso il simbolo dei templari, mentre sul boccaglio di una antica cisterna, ora sepolta e posta al centro dell’edificio, era impressa l’effige del primo possessore del paese. Nel corso dei secoli più volte Palata rimase disabitata anche per i numerosi saccheggi e distruzioni, nonche per le epidemie di peste. Molto suggestivo è attraversare il borgo antico, che era circondato da gallerie sotterranee con vasti cunicoli, tutti riallacciati alle abitazioni corrispondenti. Questi erano i rifugi in caso di emergenza durante le scorrerie dei pirati e dei briganti che infestavano la zona.

Fonti: http://www.amicomol.com/palata.html, http://www.comune.palata.cb.it/include/mostra_foto_allegato.php?servizio_egov=sa&idtesto=14&&nodo=nodo2

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