mercoledì 12 febbraio 2014

Il castello di mercoledì 12 febbraio







NIELLA TANARO (CN) - Castello dei Marchesi di Ceva

Alcuni secoli avanti Cristo, l’antico popolo dei Liguri Bagienni si insediò nella zona di confluenza fra il Tanaro ed il Corsaglia dando origine al “Pago Nizielo”, l’attuale Niella Tanaro. I Romani sottomisero questo popolo ascrivendolo alla tribù Camilla. Tra il IV ed il V secolo si diffuse il cristianesimo e la comunità niellese fu aggregata alla diocesi del Vescovo di Asti. Fu sottoposta ai Longobardi, ai Franchi di Carlo Magno e anch’essa dilaniata dalle invasioni saracene. Annessa al Comitato di Bredolo conobbe un periodo di progresso e di ripresa economica; intorno al mille furono costruiti una chiesa, l’attuale S. Bartolomeo, ed un castello. Nel 1142 l'atto di divisione delle terre del Marchese Bonifacio di Savona attribuì il Castrum Nigella al marchesato di Ceva: a questa casata restò legata per vari secoli seguendone le vicissitudini. Sul finire del 1700 anche Niella fu interessata dalla campagna napoleonica, ospitando le truppe regie e la cavalleria piemontese e austriaca alleate contro i francesi. Successivamente seguì gli eventi della storia sabauda ed italiana. si ricordano i tre presidenti del Senato Torinese di origine niellese: Dalmazzone, Rossi e Borio. La perfetta torre quadrata e la facciata in arenaria a feritoie, costituiscono i resti del primitivo castello, eretto nel sec. XI all'estremità nord della "curtis Nigella" a presidio dell'antica strada lungo il fiume Tanaro. Il castello, già appartenuto ai marchesi di Ceva, fu distrutto nel 1414 per mano del principe Ludovico di Acaja. In seguito appartenne alla famiglia del Carretto, ai Sauli, a Catarinetta Lomelli Spinola, ai Valperga, ai Guerra, ai conti Di Biandrate-Aldobrandini ed infine ai marchesi Coardi di Bagnasco Carpeneto. Il maniero, originariamente circondato da mura e bastioni e dotato di un ponte levatoio, rovinato nel corso dei secoli, è stato più volte modificato nella struttura. Un sotterraneo lo collegava alla vicina Parrocchiale della Beata Maria Vergine. Attualmente si presenta come una costruzione rurale, accorpata nel secolo XIX alla facciata originale in fase di restauro, ed è abitato da privati.

Fonti: http://www.turismocn.it, http://comune.niellatanaro.cn.it, http://www.mongioie-leader.it, http://www.vallinrete.org/index.php?option=com_content&view=article&id=67&Itemid=180

Foto: la prima illustrazione è una cartolina postale, la seconda è di naldina47 su http://rete.comuni-italiani.it

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