NIELLA TANARO (CN) - Castello dei Marchesi di Ceva
Alcuni secoli avanti Cristo, l’antico popolo dei Liguri
Bagienni si insediò nella zona di confluenza fra il Tanaro ed il Corsaglia
dando origine al “Pago Nizielo”, l’attuale Niella Tanaro. I Romani sottomisero
questo popolo ascrivendolo alla tribù Camilla. Tra il IV ed il V secolo si
diffuse il cristianesimo e la comunità niellese fu aggregata alla diocesi del
Vescovo di Asti. Fu sottoposta ai Longobardi, ai Franchi di Carlo Magno e
anch’essa dilaniata dalle invasioni saracene. Annessa al Comitato di Bredolo
conobbe un periodo di progresso e di ripresa economica; intorno al mille furono
costruiti una chiesa, l’attuale S. Bartolomeo, ed un castello. Nel 1142 l'atto
di divisione delle terre del Marchese Bonifacio di Savona attribuì il Castrum
Nigella al marchesato di Ceva: a questa casata restò legata per vari secoli
seguendone le vicissitudini. Sul finire del 1700 anche Niella fu interessata
dalla campagna napoleonica, ospitando le truppe regie e la cavalleria
piemontese e austriaca alleate contro i francesi. Successivamente seguì gli
eventi della storia sabauda ed italiana. si ricordano i tre presidenti del
Senato Torinese di origine niellese: Dalmazzone, Rossi e Borio. La perfetta
torre quadrata e la facciata in arenaria a feritoie, costituiscono i resti del
primitivo castello, eretto nel sec. XI all'estremità nord della "curtis
Nigella" a presidio dell'antica strada lungo il fiume Tanaro. Il castello,
già appartenuto ai marchesi di Ceva, fu distrutto nel 1414 per mano del
principe Ludovico di Acaja. In seguito appartenne alla famiglia del Carretto,
ai Sauli, a Catarinetta Lomelli Spinola, ai Valperga, ai Guerra, ai conti Di
Biandrate-Aldobrandini ed infine ai marchesi Coardi di Bagnasco Carpeneto. Il maniero,
originariamente circondato da mura e bastioni e dotato di un ponte levatoio,
rovinato nel corso dei secoli, è stato più volte modificato nella struttura. Un
sotterraneo lo collegava alla vicina Parrocchiale della Beata Maria Vergine. Attualmente
si presenta come una costruzione rurale, accorpata nel secolo XIX alla facciata
originale in fase di restauro, ed è abitato da privati.
Fonti: http://www.turismocn.it, http://comune.niellatanaro.cn.it,
http://www.mongioie-leader.it, http://www.vallinrete.org/index.php?option=com_content&view=article&id=67&Itemid=180
Foto: la prima illustrazione è una cartolina postale, la
seconda è di naldina47 su http://rete.comuni-italiani.it
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