PERUGIA – Castello di Murlo in frazione La Bruna
Sorge in cima ad un colle colle del contado
perugino in posizione strategica e dominante rispetto alla larga valle che si
forma alle pendici dei Monti Tezio ed Elceto di Murlo. Secondo alcuni
documenti, si troverebbe sul luogo di un precedente edificio romano. Ciò è
testimoniato anche da una lapide marmorea ritrovata nelle segrete del castello
dal conte Antonio Oddi e dallo stesso donata al monastero di San Pietro in
Perugia, che fa riferimento ad una Villa appartenuta ad una non meglio
identificata Gens Murria. Inoltre, durante lavori e scavi attuati nei secoli,
sono stati rinvenuti numerosi resti archeologici. L'edificio ruota attorno ad
un torrione quadrato, fatto edificare per volontà dell'imperatore Federico
Barbarossa con funzioni di avvistamento, guardiania e controllo dei circostanti
fondi vallivi e stradali. Lo spessore delle mura, la natura dei materiali
impiegati e le tecniche costruttive adoperate inducono a collocare la
costruzione della torre tra l’XI e il XII secolo. Tra il Trecento e il
Cinquecento vennero addossati alla torre gli altri corpi di fabbrica
fortificati, venne realizzata la cinta muraria e furono costruite le
“scarpate”. Nel 1580, dopo essere passato per la Villa del Colle del Cardinale
e per Antognolla, il condottiero Alfonso Piccolomini, conte di Montemarciano,
attaccò il castello, ma non riuscendo nell’impresa finì per saccheggiare le
abitazioni circostanti. Le sue segrete sono state altresì famigerato luogo di
prigionia. Nel 1588, forse per lo scemare delle esigenze difensive, il castello
è stato trasformato in residenza di campagna fortificata a seguito di un
sapiente restauro curato da Hieronimus Oddi, figlio di Galeotto, proprietario
sin dall’antichità di ampi possedimenti nella zona di Murlo e Somonte. Fratello
maggiore di Hieronimus fu il celebre giureconsulto Sforza Oddi. Questi trascorse
a Murlo gran parte della sua vita ed immerso nella solitudine e nella quiete di
quel luogo compose i suoi famosi trattati. La famiglia Oddi rimase proprietaria
del castello e della tenuta sino agli inizi dell’Ottocento. Nel 1836 il
marchese Giovan Battista Guglielmi acquistò il vicino feudo di Antognolla ed
entrò in possesso anche della villa di Murlo che assunse così anche l'appellativo
di Palazzo Guglielmi. Il marchese, particolarmente devoto alla Madonna,
restaurò la chiesa interna al complesso sul finire del secolo e volle che fosse
dedicata anche alla Madonna delle Grazie. Il castello passò infine ad una
famiglia abruzzese, imparentata ai Guglielmi, i cui discendenti ne sono ancora
oggi i proprietari. Le poche tracce del complesso difensivo ancora visibili
dopo le trasformazioni rinascimentali sono riconoscibili nello spessore delle
mura del palazzo e nelle antiche feritoie, oggi murate. Oggi si presenta come
un imponente palazzo fortificato, con loggiato e cortile, immerso nel verde di
un parco lussureggiante, su cui svetta l’antico mastio quadrato coperto a tetto
agli inizi del Novecento ed il settecentesco campanile della chiesa di San
Giorgio, oggi dedicata anche alla Madonna delle Grazie.
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