ROCCAVIGNALE (SV) – Castello Del Carretto
Edificio difensivo costruito in posizione dominante, a 474 m s.l.m., lungo
l'antica strada commerciale tra il territorio intorno a Ceva e Roccavignale,
nell'alta Val Bormida. Non esistono date certe e documentate sulla sua edificazione
o di una prima fortificazione lungo quest'importante collegamento viario e di
merci tra Liguria e Piemonte. Certamente il castello, ubicato alla confluenza
dei torrenti Tile e Zemola, affluenti del fiume Bormida di Millesimo fu
edificato dai marchesi Del Carretto tra il XII e il XIII secolo, infatti da
questa epoca la zona viene citata nei documenti storici come
Rochae Vinealis
dove
Vineale era l'antico toponimo di Roccavignale e citato in un
diploma imperiale del 998. Nel 1268, alla divisione dei territori tra i figli
di Enrico II Del Carretto, il borgo fu ereditato da Corrado Del Carretto che,
ricevuta l'ufficiale investitura nel 1269 e già signore del feudo di Millesimo,
lo sottopose alla signoria di Asti. Nel 1393 gli stessi marchesi cedettero il
paese al Marchesato del Monferrato, conservandone però l'investitura ufficiale
e mantenendone direttamente il possesso scongiurando, tra l'altro, i devastanti
assedi nei borghi vicini di Millesimo e Cosseria della metà del XVI secolo. Saldamente
nelle mani della famiglia carrettesca, il castello venne ingrandito nel corso
del XIV secolo nelle forme pressoché visibili dallo stato della cinta muraria;
ulteriori aggiustamenti e ampliamenti si susseguirono anche in epoche
successive. In questo maniero furono condotti in catene alcuni maggiorenti
vetrai di Altare accusati, ingiustamente, dal marchese di Grana Felice Carretto
di aver distrutto il locale castello altarese; dopo l'interessamento del
Consolato dell'Arte, e dietro il pagamento di una cospicua somma di denaro, gli
innocenti vennero rilasciati dopo settanta giorni di prigionia. Nel 1686 la
postazione difensiva e relativo feudo di Roccavignale passarono nelle proprietà
del duca di Aarschot, Leopoldo Filippo d’Arenberg, e del Regno di Sardegna dal
1741. Due fatti d'armi interessarono il castello nel XVIII secolo: il primo, durante
la guerra di successione austriaca del 1747, vide le accampate truppe
piemontesi sconfitte e disperse dai soldati spagnoli; il secondo nelle fasi
cruciali delle campagne napoleoniche in Italia (1799) dove la fortezza,
assediata, fu fatta bruciare e quindi demolita dai soldati francesi. Il borgo
sottostante, che sorgeva ad est del castello, venne anch’esso abbandonato, a
causa di una eccezionale piena dei due corsi d’acqua, da cui venne spazzato via
quasi completamente. Successivamente, passato alla famiglia Centurione, negli
anni ottanta del Novecento il castello venne rilevato dal comune di
Roccavignale che, dopo opportuni restauri conservativi (tra cui i primi
consolidamenti della torre di sud-est, che minacciava di abbattersi sulla
strada sottostante) ha trasformato l’edificio quale sede per eventi e
manifestazioni culturali, che si svolgono ogni estate tra i mesi di giugno e
luglio. La struttura del castello si presenta pressoché a pianta trapezoidale,
non precisa in quanto caratterizzata dalla morfologia del terreno roccioso, con
ai vertici quattro torri squadrate, con feritoie in parte conservate. Per
accedervi bisognava seguire il perimetro delle mura - e quindi sotto il tiro
dei difensori - lungo un sentiero stretto e scosceso che si concludeva in
salita e davanti ad un ponte levatoio ben difeso. Sulla parte alta delle mura
si nota una cornice in cotto, che disegna un elegante motivo tardomedioevale, a
dente di sega.
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