mercoledì 27 marzo 2013

Il castello di giovedì 28 marzo






DELICETO (FG) – Castello Normanno-Svevo-Angioino
(di Mimmo Ciurlia)

Costeggiando il Monte Salecchia (931 m) e percorrendo, nel verde, strade silenziose e tortuose, si arriva al castello normanno di Deliceto. Posto sopra una collina fiancheggiata da due valli, domina il paesaggio del subappenino Dauno meridionale. La sua costruzione iniziò nel X secolo ad opera dei Bizantini, ma la fortezza venne eretta dal normanno Tristianus nel 1073 circa, sotto Roberto il Guiscardo, con la funzione di luogo di difesa contro le incursioni esterne dei saraceni. Solo con l'imperatore Federico II di Svevia il castello, forse consistente nella sola torre e poco altro, divenne fortezza. Edificato sulla roccia, ha forma trapezoidale con due torri cilindriche e una quadrata. Non mancarono successivi interventi degli angioini e dei successivi proprietari feudali che si fregiavano del titolo di marchesi. Un castello ben progettato e solidamente costruito, dotato di pozzo in grado di resistere a lungo ad un assedio. Sul cortile pavimentato con mattoni disposti a spina di pesce e ciottoli irregolari, si affacciano gli alloggi all’epoca riservati al signore, alla sua corte, ai militi e alla servitù. La struttura presenta quattro piani sovrapposti, di cui due con volta a sesto acuto e due ricavati da un rialzo, la cui pavimentazione è in legno. La parte superiore era destinata al signore del castello ed era accessibile tramite un unico ingresso, chiuso dall'interno tramite argani o funi in caso di pericolo. Le stanze più grandi sono quelle della residenza regia e feudale, con volte a crociera e aperte direttamente sulle cortine con finestre aperte sulla rupe sottostante. Sempre dal cortile vi è l'accesso alle scuderie del castello, dove dei fori attraversano il soffitto della scuderia e collegano questo ambiente con il piano superiore. In questo modo il calore emanato dai cavalli poteva riscaldare gli ambienti sovrastanti. Dal cortile, una scalinata conduce a grandi e lugubri sotterranei di servizio. Certamente il luogo più interessante è la torre quadrata, costruita appositamente per la difesa della struttura e del paese. Anticamente era circondata da un fossato e da un ponte levatoio che impediva l'attacco nemico. Questa torre è conosciuta con il nome di "torre Normanna" o anche "Torrione". Un camminamento percorribile la unisce alle due torri di forma tronco-conica: Torre Molo (all'epoca ingresso principale del castello) e Torre Parasinno (dal'arabo parasin - ladrone), adibita a luogo di detenzione e tortura. La tradizione racconta che in questa torre si trovava uno strumento di tortura a lame di rasoio, utilizzato contro i saraceni colpevoli di reati. Sul portone di ingresso del castello ancora oggi si trova lo stemma della famiglia Piccolomini. Nel corso dei secoli il Castello di Deliceto ha ospitato signori normanni, svevi, angioini, aragonesi. Oggi l’edificio si presenta in ottime condizioni, grazie ai restauri compiuti già a partire dal 1948 e si appresta a divenire un fervido centro culturale; gli antichi alloggi sono la sede del C. P. Club UNESCO di Deliceto che qui sta allestendo il nucleo originario di una Biblioteca civica. Nelle scuderie si susseguono mostre e spettacoli, mentre la Sala Magna è impiegata per convegni e concerti.

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