GALLICANO (LU) – Rocca degli Este in frazione Trassilico
Trassilico, a sud della Garfagnana, segna la zona di
confine più meridionale degli antichi Stati estensi. Se ne ha notizia fin dal
749, quando un certo chierico longobardo, Gundualdo, vi acquistò un piccolo appezzamento di
terreno, forse coltivabile, da un certo Baroncio di Camporio, al prezzo di un
paio di monete d’oro. In posizione strategica, a controllo della media valle del Serchio, su una
collina a 732 mt. sopra il livello del mare, la rocca di Trassilico occupa la
porzione più elevata dell´omonimo paese. Il borgo che la circonda, percorso da strette strade confluenti in direzione della
fortificazione, testimonia, con la ricchezza dei palazzi e degli edifici
religiosi, l´importanza del sito durante la dominazione degli Este, iniziata nel 1430, anno in cui esso fu posto
a capo della vicaria omonima,
avamposto meridionale del ducato, e sede di podesteria, interna proprio alla rocca. L'importanza della rocca
era notevole anche per il fatto che da qui si poteva controllare un vasto territorio (comprendente le frazioni di
Fabbrice, Gragliana, Vagli di Sopra e Vagli di Sotto) ricco di giacimenti minerari, utilizzati per
rifornire fonderie militari della zona, e corsi d'acqua dai quali trarre la forza motrice che alimentava
diversi opifici (soprattutto mulini per la produzione di farina di castagne).
Il colle fu comunque incastellato
almeno dal XII secolo, al tempo in cui fu feudo della famiglia dei
Porcaresi, i quali si pensa che abbiano costruito l’originaria rocca; scavi
archeologici hanno riportato alla luce resti di un recinto murato longobardo che ne racchiudeva la sommità. Su questo
fu poi eretto un mastio di forma
esagonale, risalente forse al XIII secolo, del quale oggi si riconosce
la base, al centro del cortile interno. Infatti alla fine del XV secolo il
complesso era in decadenza. Da segnalare che fra il 1522 e il 1524 Ludovico Ariosto, commissario di
Alfonso I d’Este per la Garfagnana e residente nel capoluogo Castelnuovo, rivolse
un certo interesse a Trassilico, non mancando di deplorare al duca lo stato di
abbandono del fortilizio, chiedendogli altresì di rinforzarlo per migliorarne
ulteriormente l’esclusiva posizione strategica e di confine. Quando poi nel
1557 Ercole III d'Este divenne, ovviamente per nomina, generale di Francia, la
vicaria di cui Trassilico era capitale dovette scontrarsi con quella di Barga,
dove Firenze, alleata della Spagna, aveva dominio e presidio. L’anno seguente
gli abitanti del borgo di Trassilico respinsero persino un attacco mosso dai
barghigiani per conto di Firenze. Per la sua posizione inaccessibile, o
comunque difficile all’impiego delle prime armi da fuoco, Trassilico si
mantenne al riparo dalla guerra che gli Estensi e la Repubblica di Lucca ingaggiarono,
più che altro a valle, fra la fine del Cinquecento e i primi del Seicento. Nonostante
ciò, si rese necessaria una ristrutturazione delle mura e la realizzazione di nuove fortificazioni
idonee a ospitare armi da fuoco di grosso calibro. L’architetto Pasi, impegnato al servizio degli Estensi in vari
cantieri garfagnini, disegnò la nuova pianta ponendo una torre circolare nell'angolo più
protetto del rilievo e collegandola tramite un lungo corridoio ad un recinto
murario occupante l'intera sommità del colle (aggirando l'antico
torrione esagonale, in seguito demolito per recuperarne le pietre). A pace fatta (1618) subentrò
una fase piuttosto lunga di relativa tranquillità fino cioè alle campagne
napoleoniche. Nel XVIII secolo tutti gli uffici pubblici e residenze degli amministratori ospitati dal
fortilizio furono trasferiti all'interno del paese, questo causò il definitivo
declino e successivamente abbandono della rocca, determinato dai fulmini e forti venti che la sferzavano, non da cause
belliche. Il 1789 segnò la fine del castello, in parte demolito e
riutilizzato per fini agricoli. Il complesso è stato oggetto di recenti
interventi di consolidamento e restauro.Link suggerito: https://www.youtube.com/watch?v=TGCXI8HqtZ8 (video di m15alien)
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