FOLIGNO (PG) – Rocca dei Trinci in frazione Capodacqua
Il borgo è situato in una valle appenninica alla confluenza
tra il Fosso del Colle e il Fosso della Valle di Collelungo. A breve distanza
dal centro abitato sorge l’antica rocca, al cui interno sono presenti ruderi di
altre strutture, tra le quali una torre di guardia e una cappella. Strutturalmente
a forma di ferro di cavallo, segue l’andamento del colle sul quale è stata
edificata. Delle mura non rimangono che pochi resti, nonostante i magistrati di
Foligno l’avessero più volte fatta rinforzare a partire dal XVI secolo. Domina
l’intero complesso una possente torre pentagonale in pietra, merlata alla
guelfa e alta circa 32 metri. Uno dei primi documenti in cui si parla della
località è una pergamena del 5 gennaio 1229 con la quale Rinaldo, Cardinale di
Sant’Eustachio e Camerlengo di Santa Romana Chiesa, delegava Alberigo, giudice
della valle del Topino, a raccogliere gli elementi necessari per una causa fra
il Capitolo della chiesa di Assisi e due signori del contado (Napoleone
d’Armezzano e Bernardo di Capodacqua) per il possesso del castello di Serra di
Valtopina. La località, in cui certamente esisteva un nucleo fortificato, venne
anche nominata nella Cronaca di Perugia in cui si riferisce che, il 13 Maggio
del 1289, truppe perugine e todine, devastarono i castelli di Foligno, tra cui
Colfiorito, Capralita e Capodacqua. La rocca attuale fu eretta da Ugolino III Trinci
nel 1387 sopra un piccolo colle circondato da cipressi, in prossimità di un
rigoglioso corso d’acqua, a protezione del diverticolo per Colfiorito
considerato di vitale importanza strategica.Ugolino III fu un uomo famoso nella sua epoca. Nel 1397 le
milizie di Gian Galeazzo Visconti, con al comando Alberico da Barbiano,
sconfissero le truppe Fiornetine a San Donato al Poggio e come nuovo Capitano
Generale delle truppe Fiorentine fu nominato proprio lui, Ugolino III.
Interessante è inoltre l'intreccio tra famiglia dei Trinci (ramo di Capodacqua)
e quella degli Orsini di Pitigliano. Ugolino III infatti sposò Costanza Orsini
contessa di Sovana e Pitigliano. Dall'unione nacquero ben dodici figli tra cui
tre maschi: Niccolò VIII, Bartolomeo IV e Corrado XV. I tre figli, alla morte
del padre nel 1415, decisero di regnare insieme. Il triumvirato durò fino al
gennaio 1421 quando Niccolò VIII e Bartolomeo IV furono uccisi nel castello di
Rasiglia per mano del castellano Pietro di Pasquale di Vagnolo a cui Niccolò
VIII aveva insidiato la bella moglie. Corrado XV, che aveva sposato Tanza di
Niccolò II Orsini, fu invece strangolato nel 1441 (con tutti i suoi figli
maschi) nel castello di Sorano. L’imponente costruzione difensiva di Capodacqua
il 18 Giugno 1413 subì notevoli danni dalle truppe di Ladislao d’Angiò, re di
Napoli: il monarca volle così vendicarsi di Ugolino il quale, quando era al
servizio dei fiorentini, aveva sconfitto i suoi soldati. A partire dal 1445
divenne residenza estiva della curia di Foligno e nel 1450 vi dimorò il vescovo
Antonio Bolognini (1444-1461), che dalla rocca ordinò la costruzione della
chiesa di Santa Maria delle Grazie a Rasiglia. Nel 1573 la rocca e il borgo
contavano trentadue famiglie. Il fortilizio fu in seguito possedimento della
famiglia folignate Gentili Spinola che annoverava tra i suoi membri Antonio e
il fratello Giovanni Battista quali componenti nel 1794-96 dell’impresa della
Zecca pontificia in Foligno. La rocca venne anche adibita a cava per materiali
da costruzioni. Finemente restaurata, attualmente è sede di una rinomata struttura
alberghiera e vi è un sito ad essa dedicato: http://www.roccadeitrinci.it
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